mercoledi` 23 ottobre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.03.2007 Odio marxista-leninista per Israele
ospitato da Supereva

Testata: Informazione Corretta
Data: 13 marzo 2007
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Odio marxista-leninista per Israele»

Supereva (Dada) ospita il sito del Partito Marxista Leninista Italiano, ineggiante a Lenin, Stalin e Mao.
http://freeweb.supereva.com/pmli.dadacasa/index.htm?p
Le propensioni per i criminali politici del sito sono confermate dal sostegno a Hezbollah.
Non mancano gli insulti a Israele e ai "nazisti sionisti".

Di seguito, un articolo esemplificativo:

http://freeweb.supereva.com/pmli.dadacasa/risoluzioneonusalvasionisti.htm?p


In visita nella capitale libanese il 28 agosto, il segretario dell'Onu Kofi Annan ha chiesto quale "passo verso la pace" a Israele di porre fine al blocco aeronavale sul Libano e a Hezbollah il rilascio dei soldati catturati il 12 luglio. Ha inoltre ribadito che tutte le milizie dovranno essere disarmate e sciolte. Dichiarazioni in linea con la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza che ha tolto le castagne dal fuoco per conto dei sionisti, impantanati nell'offensiva nel sud del Libano e bloccati dalla decisa resistenza organizzata da Hezbollah.
La risoluzione ha evitato la disfatta totale agli aggressori sionisti nazisti e assegnato alla forza Finul il compito di presidiare la "fascia di sicurezza" nel sud Libano fino al fiume Litani e garantire la "sicurezza" di Israele. La risoluzione Onu infatti scambiando i ruoli fra aggredito, il Libano, e aggressore, Israele, ha definito un cessate il fuoco, peraltro violato almeno due volte dall'esercito sionista, che ha lasciato intatta la situazione sul campo almeno fino al dispiegamento dei 15 mila "caschi blu".
È evidente che la prima questione sarebbe dovuta essere la condanna dell'aggressione dei sionisti nazisti e il loro immediato ritiro dal Libano; il documento messo a punto da Francia e Usa invece non perde neppure un attimo di tempo neanche nel definire la reazione di Israele un "uso sproporzionato della forza", come pure timidamente era stato avanzato anche nella Conferenza sul Libano di fine luglio a Roma. La risoluzione 1701, approvata l'11 di agosto, inizia infatti assegnando a Hezbollah la responsabilità di aver scatenato la nuova crisi libanese con l'attacco del 12 luglio, inizia cioè riportando le ragioni avanzate da Tel Aviv per scatenare l'aggressione e di conseguenza le ha avallate. Come se fossero colpa di Hezbollah e non dell'aggressione sionista le centinaia di vittime, la distruzione di infrastrutture e abitazioni, i profughi in Libano. Certo Tel Aviv nel colpire deliberatamente la popolazione civile libanese ha tentato di isolare Hezbollah dalle altre formazioni libanesi, in modo da poterla battere anche sul piano militare. Entrambi i tentativi sono falliti, di fronte all'aggressione e alle distruzioni sioniste tutte le componenti etniche e religiose libanesi hanno solidarizzato con la resistenza di Hezbollah.
Avallate le ragioni di Tel Aviv, la risoluzione Onu di conseguenza non si pone il problema del ritiro immediato degli occupanti sionisti dal Libano e la fine del blocco aeronavale, che permane tuttora, ma quello di far tacere le armi della resistenza libanese. Di permettere lo sganciamento delle truppe di occupazione sioniste dal sud del Libano e la loro sostituzione con l'esercito regolare libanese, assistito dai "caschi blu" nella vigilanza nella "fascia di sicurezza" tra il confine e il fiume Litani.
La risoluzione richiama inoltre l'applicazione integrale delle misure comprese "nelle risoluzioni 1559 e 1680 che esigono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano". Il disarmo della resistenza libanese richiesto da Israele e dai paesi imperialisti. E autorizza la Finul a "adottare tutti i provvedimenti necessari nel suo settore di competenza perchè il suo teatro di operazione non sia utilizzato per attività ostili di qualsivoglia natura". Ovvero a proteggere le frontiere di Israele. I "caschi blu" saranno i gendarmi del sud del Libano con la licenza di sparare; a quanto è stato reso noto dai documenti riservati in merito alle cosiddette "regole di ingaggio" dei soldati dell'Onu risulta infatti che i "caschi blu" potranno sparare se saranno attaccati o se riterranno "imminente" un'aggressione nei loro confronti.
Il 12 agosto il governo libanese ha accettato la risoluzione Onu e anche il leader di Hezbollah annunciava che l'accordo era ingiusto ma accettato e i miliziani erano "pronti a un cessate il fuoco, in qualsiasi momento verrà concordato tramite il segretario generale dell'Onu o il governo libanese". "Rispetteremo la cessazione delle ostilità - precisava Nasrallah - ma finché ci saranno offensive israeliane, la resistenza risponderà". Il 13 agosto anche il governo di Tel Aviv approvava il documento Onu che per il premier Ehud Olmert era "buono per Israele", perché deve portare fra l'altro al disarmo di Hezbollah.
"La nostra politica è di evitare apparizioni in armi e se l'esercito libanese individua qualsiasi elemento armato è suo diritto sequestrare le sue armi", chiariva Nasrallah in una intervista televisiva del 27 agosto ma "visto che è in corso l'occupazione noi abbiamo il diritto di resistere e se finora abbiamo avuto pazienza questo non vuol dire che avremo pazienza all'infinito. Conserviamo il diritto alla resistenza e possiamo esercitarlo in qualsiasi momento". Quanto all'attacco sionista ha affermato che l'episodio della cattura dei due soldati il 12 luglio è stato solo un pretesto per Tel Aviv, "i dati che abbiamo avuto dimostrano che la decisione della guerra era già stata presa e che noi abbiamo sorpreso gli israeliani nella scelta del momento: a cadere in trappola è stato Israele e non noi. Con un pretesto o senza avrebbero scatenato la guerra a fine settembre o inizio ottobre".
Il tentativo di liquidare la resistenza libanese di Hezbollah, assieme a quella palestinese di Hamas è parte del progetto concordato tra Tel Aviv e Washington per porre le basi del "nuovo Medio Oriente", "liberato" dai governi del cosiddetto "asse del male" Siria e Iran, asservito all'imperialismo e controllato dal gendarme sionista nazista. A questo disegno si presta la risoluzione Onu e il ruolo dei "caschi blu" in Libano, un compito cui vuol partecipare con un ruolo di primo piano anche il governo Prodi che si pone come capofila dell'intervento dell'imperialismo europeo.
Casomai i "caschi blu" vanno schierati tra i due paesi ma dalla parte di Israele, per impedire le continue violazioni dei confini e gli attacchi al Libano, e per controllare che le truppe sioniste rispettino le risoluzioni Onu e sloggino dalla zona libanese delle fattorie di Sheeba e dal territorio siriano del Golan. Non è ammissibile che i popoli palestinese e libanese siano messi sotto pressione perché rinuncino alla resistenza all'occupazione sionista mentre i sionisti nazisti continuano a avere dai paesi imperialisti carta bianca per imporre il loro ruolo di controllori nella regione, di braccio armato e bastione dell'imperialismo fra i paesi arabi e islamici.

30 agosto 2006

Di seguito, il link alla pagina con gli indirizzi per contattare il portale, segnalando la propaganda d'odio che ospita


http://dada.dada.net/en/dada/contatti/homecontents.php

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT