Cari Amici,
il "nostro" racconta della sua esperienza alla scuola, questa la chicca sul Tsahal (addirittura peggio della Wehrmacht e identica alle SS),
vedete: quando un deficente ignorante tipo un no-global stra-parla, piu' di tanto non me ne meraviglio, ma quando uno studioso come Cardini, un professore come Asor Rosa o un giornalista come Blondet trasudano questo odio verso Israele, gli USA e gli Ebrei, beh ! non puo' che esserci malafede.
molto cordialmente vostro Guido Rosati
stralcio dalla pagina di cui sopra:
L'esercito israeliano ha la stessa qualità. Gli ufficiali non sono fiscali sulla tenuta del soldato, sulla sua chioma e sulla lucidità delle sue scarpe; ma il soldato è un diplomato o un laureato, e può assumersi responsabilità impensabili. Un soldato semplice può chiedere via radio l'appoggio aereo: sulla sua parola si alzano due caccia che costano centinaia di milioni di dollari, una cui ora di volo ne costa decine di migliaia, perché si è sicuri che ha dato le coordinate giuste. Nell'ultima guerra in Libano questa qualità non si è vista. Come mai? Se lo sta chiedendo, angosciata, l'intera nazione israeliana. Uno dei motivi è che i soldati sionisti sono abituati da almeno vent'anni a fare «azioni belliche» contro palestinesi praticamente disarmati, senza disciplina e senza comando; abbattono case o vi irrompono, passano coi carri armati sulle auto in sosta, arrestano, ammazzano, sparano ai ragazzini che tirano pietre. Così, da soldati, sono diventati aguzzini, che è tutt'altro mestiere. Un mestiere che può essere anche necessario, quando si fa un'occupazione di terra altrui, ma che è meglio lasciare a corpi specializzati. La Wehrmacht, l'esercito tedesco, non fece mai - salvo sbavature occasionali - il mestiere degli aguzzini. A quello provvedevano le SS - la milizia del partito nazionalsocialista, un corpo politico-ideologico - e la Gestapo, la polizia politica. Da parte sovietica, la stessa funzione era svolta dai «commissari del popolo» e dal KGB. E naturalmente ciò non vale del tutto per le SS combattenti, che non gestivano i lager ma stavano all'attacco sui fronti. L'esercito non va impiegato in questi compiti sporchi perché si «demoralizza», nel senso letterale: perde moralità. Il torturatore, l'omicida e il sadico non sono buoni combattenti. Non appartengono all'Ordine cui allude la rasatura della testa. L'esercito israeliano è andato alla guerra con Hezbollah «demoralizzato» da decenni di operazioni di aguzzino contro una popolazione inerme. Per di più, ha commesso l'errore che ogni colonnello sa di dover evitare: ha disprezzato il nemico. Rendere onore al nemico è tipico dell'onore militare, ed è anche la tattica giusta. Gli israeliani, a forza di ripetersi che Hezbollah erano «terroristi», sono stati colti di sorpresa quando si sono trovati di fronte combattenti perfettamente disciplinati, ben armati e benissimo comandati, per di più eccezionalmente determinati e capaci di stoico sacrificio. Il terzo motivo è che l'esercito israeliano si è «americanizzato», adottando i vizi mentali e la false visioni della dottrina bellica USA. Ora, gli USA hanno la migliore aviazione e la migliore marina del mondo, ma il peggior esercito di terra.
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