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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Ancora su Maurizio Blondet 10/03/2007
Cari Amici,
 
 
il "nostro" racconta della sua esperienza alla scuola, questa la chicca sul Tsahal (addirittura peggio della Wehrmacht e identica alle SS),
vedete: quando un deficente ignorante tipo un no-global stra-parla, piu' di tanto non me ne meraviglio, ma quando uno studioso come Cardini,
un professore come Asor Rosa o un giornalista come Blondet trasudano questo odio verso Israele, gli USA e gli Ebrei, beh ! non puo' che esserci malafede.

molto cordialmente vostro
Guido Rosati
 
stralcio dalla pagina di cui sopra:

L'esercito israeliano ha la stessa qualità.
Gli ufficiali non sono fiscali sulla tenuta del soldato, sulla sua chioma  e sulla lucidità delle sue scarpe; ma il soldato è un diplomato o un laureato, e può assumersi responsabilità impensabili.
Un soldato semplice può chiedere via radio l'appoggio aereo: sulla sua parola si alzano due caccia che costano centinaia di milioni di dollari, una cui ora di volo ne costa decine di migliaia, perché si è sicuri che ha dato le coordinate giuste.
Nell'ultima guerra in Libano questa qualità non si è vista.
Come mai?
Se lo sta chiedendo, angosciata, l'intera nazione israeliana.
Uno dei motivi è che i soldati sionisti sono abituati da almeno vent'anni a fare «azioni belliche» contro palestinesi praticamente disarmati, senza disciplina e senza comando; abbattono case o vi irrompono, passano coi carri armati sulle auto in sosta, arrestano, ammazzano, sparano ai ragazzini che tirano pietre.
Così, da soldati, sono diventati aguzzini, che è tutt'altro mestiere.
Un mestiere che può essere anche necessario, quando si fa un'occupazione di terra altrui, ma che è meglio lasciare a corpi specializzati.
La Wehrmacht, l'esercito tedesco, non fece mai - salvo sbavature occasionali - il mestiere degli aguzzini.
A quello provvedevano le SS - la milizia del partito nazionalsocialista, un corpo politico-ideologico - e la Gestapo, la polizia politica.
Da parte sovietica, la stessa funzione era svolta dai «commissari del popolo» e dal KGB.
E naturalmente ciò non vale del tutto per le SS combattenti, che non gestivano i lager ma stavano all'attacco sui fronti.
L'esercito non va impiegato in questi compiti sporchi perché si «demoralizza», nel senso letterale: perde moralità.
Il torturatore, l'omicida e il sadico non sono buoni combattenti.
Non appartengono all'Ordine cui allude la rasatura della testa.
L'esercito israeliano è andato alla guerra con Hezbollah «demoralizzato» da decenni di operazioni di aguzzino contro una popolazione inerme.
Per di più, ha commesso l'errore che ogni colonnello sa di dover evitare: ha disprezzato il nemico. Rendere onore al nemico è tipico dell'onore militare, ed è anche la tattica giusta.
Gli israeliani, a forza di ripetersi che Hezbollah erano «terroristi», sono stati colti  di sorpresa quando si sono trovati di fronte combattenti perfettamente disciplinati, ben armati e benissimo comandati, per di più eccezionalmente determinati e capaci di  stoico sacrificio.
Il terzo motivo è che l'esercito israeliano si è «americanizzato», adottando i vizi mentali e la false visioni della dottrina bellica USA.
Ora, gli USA hanno la migliore aviazione e la migliore marina del mondo, ma il peggior esercito di terra.


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