Da LIBERO del 9 marzo 2007 un commento di Angelo Pezzana sul sondaggio della Bbc dal quale risulterebbe l'ostilità dell'opinione pubblica mondiale verso Israele:
La BBC ha realizzato un sondaggio che sembra un doppione di quello voluto dall’Unione europea a presidenza Prodi che voleva stabilire quale fosse lo Stato che metteva maggiormente in pericolo la pace nel mondo. Una domanda costruita appositamente per ottenere come risposta “ Israele “, una scelta ovvia, dato che il conflitto israelo-palestinese è il più seguito in assoluto dai media internazionali ed è quindi facile immaginare come l’opinione pubblica associ le due parole
“ Israele “ e “ guerra”.
L’ente radiotelevisivo di Stato inglese ha ripetuto in questi giorni l’operazione, con un sondaggio ancora più esteso, 28.000 persone in 27 paesi, alle quali è stato chiesto di scegliere, fra le nazioni indicate, quali avevano la peggiore o la migliore influenza su quanto avviene nel mondo. Nella colonna negativa Israele è risultata la prima, seguita da Iran e Stati Uniti. La migliore, quasi a pari merito, l’avevano Canada,Giappone e Unione europea. Indicativo del livello raggiunto dalla BBC è il commento dei risultati. “Israele ha da lungo tempo provocato reazioni internazionali, e lo scorso anno è stata coinvolta in una guerra controversa in Libano “, ha scritto. Proprio così, “è stata coinvolta in una guerra controversa in Libano”, neanche una parola sul fatto che l’attacco era partito da Hezbollah,il rapimento dei soldati, i lanci dei missili e tutto quello che sappiamo. Non si venga a dire che la BBC non è responsabile in quanto si è limitata a riportare le risposte degli interrogati. Come dicevamo all’inizio, dipende da come sono formulate le domande. Se il terrorismo viene totalmente fatto sparire, se chi è aggredito viene, giorno dopo giorno, presentato come l’aggressore, è più che ovvio che la bilancia penda a favore dei terroristi. Che mai vengono chiamati con il loro vero nome, l’uso mistificante della parola “miliziani” li ripara da un giudizio che sarebbe molto più severo se chi risponde poi ad un sondaggio fosse correttamente informato. E’ lo stesso processo in atto contro gli Stati Uniti, che, non a caso, seguono a ruota Israele nell’elenco dei cattivi secondo la BBC, la quale, anche per gli americani, ne spiega l’avversione contenuta nei risultati, citando la guerra di liberazione in Iraq, Guantanamo e, udite udite, la politica contro il terrorismo. Gli Stati Uniti, dopo l’ 11 settembre, avrebbero dovuto aprire un “tavolo della pace”, come recitano le giaculatorie dei pacifisti, mandare a casa i propri soldati, e invece di sventolare la bandiera a stelle e strisce avrebbero dovuto innalzarne una bianca, a dimostrazione della loro buona volontà. Se i numeri del sondaggio sono veri, e non abbiamo alcuna ragione per non ritenerli tali, allora è bene che la “ buona “ Europa cominci a preoccuparsi sul serio del proprio futuro. Se la maggioranza dei suoi cittadini indica in Israele e Stati Uniti - la presenza dell’Iran dopo le dichiarazioni del suo Hitler è quasi ovvia - gli Stati che rappresentano il pericolo maggiore per la pace mondiale, allora, a meno di un miracolo, il nostro futuro è già segnato. Il miracolo, del tutto laico, non può essere rappresentato che da un cambiamento radicale della politica fin qui seguita dai governi europei e dalla dipartita, per sconfitta elettorale, degli uomini che li hanno rappresentati. Se faranno le valigie Prodi,Chirac, Zapatero, questo si che avrà le sembianze di un miracolo. Ma dovranno cambiare anche i modi. Lo dimostra la BBC, che immaginavamo cambiata dopo la “cura” Blair, ma che invece è rimasta quella di prima. Rudy Giuliani ha trasformato – e salvato – New York, la sua città, con la politica della tolleranza zero. E quel che ha avuto successo a New York, che ha impedito a Bin Laden di gioire più di tanto, può ripetersi anche nella vecchia Europa. Basta volerlo.
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