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La strepitosa idea di Padre Cesare Atuire 02/03/2007

In risposta all'articolo di Andrea Colombo( LIBERO  del 27/02:in pellegrinaggio al muro)

 

La strepitosa idea  di Padre Cesare Atuire

 

 

Speriamo con tutto il cuore, e  con noi  lo sperano  tutte  le  persone  democratiche  amanti  della pace e contrarie al terrorismo,che tra  israeliani ed i  palestinesi presto

 

 ci sia una pace stabile e duratura e  che  la ” BARRIERA  di   SICUREZZA ANTITERRORISMO”(perche’ di questo si tratta e non di un muro),diventi nel prossimo futuro una attrazione turistica come i resti del muro di Berlino.Magari nel piccolo tratto dove il muro,(sempre per motivi di sicurezza) c’e’ davvero, riempito di colorati  graffiti, da vedere e fotografare: Ma nel frattempo….

 

L’O.R.P. che organizza tour  turistici, farebbe bene ad   indirizzare i propri clienti, ANCHE nei depositi israeliani dove sono custoditi i resti dilaniati e ancora sporchi del sangue innocente di bambini,vecchi, donne,operai e studenti degli autobus saltati in aria in seguito alle azioni terroristiche degli infami kamikaze di Arafat, di Yassin e di Rantissi. Cosi’ il turista potrebbe farsi una  idea  piu’ completa di cosa significhi avere a che fare con il terrorismo islamico e del VERO perche’ di quel “muro” Poi tanto per ravvivare il tour, fare  visita ad almeno un paio di famiglie che hanno avuto

 

 i figli orrendamente mutilati di gambe, braccia, occhi o altro,come quella la mamma che si vede girare per casa con le grucce o con mezzi artificiali  i tre figli allora poco piu’che bambini, rimasti senza gambe per un colpo di bazooka sparato contro il loro scuolabus. NON UN TANK !! Uno scuolabus !! E infine,terminare il simpatico e  divertente giro,portando i pellegrini in un ospedale psichiatrico,per vedere da vicino i devastanti effetti psicologici subiti dalle persone che si sono trovate coinvolte in un

 

atto terroristico. Ecco! In questo modo  il giro turistico sarebbe  piu’ completo.

 

Ed ora passiamo a padre Atuire ed alle sue farneticazioni:

 

Il “muro della discordia” e’ la definizione  piu’  ipocrita che si possa dare ad una soluzione che se da un lato NON UCCIDE NESSUN PALESTINESE dall’altro difende gli israeliani dal terrorismo palestinese, e lo fa egregiamente da che e’ stata costruita.Quando Padre Atuire, afferma che  la pace fatica ad arrivare,  dovrebbe  aggiungere:”per colpa dei palestinesi  che continuano ostinatamente, a scegliersi i  leaders sbagliati: incapaci, corrotti assetati di potere e di soldi e soprattutto: piu’ impegnati a distruggere Israele che a costruire lo stato palestinese. Ma dubito fortemente che Padre Atuire  abbia le palle per fare una simile dichiarazione. Meglio sparare a raffica idiozie,calunnie e bugie ed assurdita’come quella che la ”barriera  e’ un  fallimento!  E’ vero!!  Un vero fallimento per il terrorismo palestinese!!

 

Nell’ammettere che la barriera ha diminuito gli attentati e quindi i morti, cosa di per se insignificante e quasi trascurabile, il prete, aggiunge subito dopo che :a causa del muro pero’…le condizioni di vita dei palestinesi, sono diventate piu’ difficili e dure; (significa:meno attentati e meno soldi dati alle famiglie dei kamikaze)E’quindi chiaro che per il pretuzzo  sarebbe meglio  (togliere la barriera)  e tornare a contare morti e mutilati in Israele, (tanto sono SOLO EBREI), e permettere che i  (suoi)   fratelli palestinesi possano tornare a fare una vita decente e spensierata. La barriera non favorisce il processo di pacedice.Siamo d’accordo! Ma neanche il terrorismo lo fa !

 

“Noi cerchiamo  di  avvicinare i due popoli ma il muro rappresenta una sfida

 

Solo l’altro ieri la sicurezza israeliana ha fermato ed arrestato a Bath Yam,l’ennesimo terrorista che stava per compiere una strage di civili.E questo mentre quotidianmente piovono i missili  kassam sui centri abitati israeliani e i democratici capi di  Hamas dichiarano pubblicamente ogni mezz’ora  che vogliono distruggere Israele;  ma per padre Arcuire  il problema e’ il muro, solo il muro.

 

Nemmeno Israele e’contento di questa soluzione(cioe’ il muro) Che fosse ipocrita bugiardo,filopalestinese e apertamente antisemita si era capito sin dalle prime esterna zioni, ma dire che gli israeliani, non sono contenti di salvare le vite dei loro figli, dei loro mariti e dei loro amici, significa che ha perso la cognizione ed il controllo dei suoi deliri. Atuire non sa discernere cio’che lui desidera dalla realta’.(Ma che se fuma sto prete?) Cio’che lui desidera,e’l’esatto contrario di cio’che desiderano gli israeliani Padre Atuire si colloca con onore tra altri due degni compagni di merende:  Ilarion Cappucci e Padre Ibrahim. A tal proposito sarebbe  istruttivo,inserire nel tour, una una sosta alla Basilica della Nativita’ e raccontare di quando nel 2002 gli  amici pale stinesi   non si   fecero scrupolo di violarla, e di insudiciarla,orinando  e defecando ovunque,e lasciando avanzi di cibo, insieme al loro lordume sparsi nel luogo  piu’ sacro della Cristianita’ mentre  fuori padre  Ibrahim  sbraitava ed inveiva  soltanto contro l’esercito israeliano che era di guardia, ma si asteneva dal dire una sola parola di protesta per la irrispettosa intrusione palestinese.Come nessun prete in quei giorni  protesto’ MAI per l’enorme immagine di Arafat, posta sulla  sommita’ della  sacra Basilica.Allora non c’era ancora  il MURO, ma l’odio antiisraeliano, quello si.

 

E ancora oggi nessun rappresentante della Chiesa osa dire apertamente che da quando sono passati sotto la dittatura palestinese,(1992)i cristiani di Betlemme sono diminuiti  del 40%, a causa di vessazioni e prevaricazioni giornaliere.Mentre quelli che vivono

 

in Israele godono di rispetto, di liberta’ e di tutti i privilegi offerti da uno stato demo

 

cratico.

 

Ma perche’,mi domando, tanto per dare il buon esempio,il Vaticano non comincia per primo a smantellare le possenti mura che lo circondano?

 

Dopotutto nessuno lo minaccia e non ha i terroristi palestinesi alle porte……

 

Il muro e’ una vergogna; .NO caro Padre Acuire; una vergogna e’ negare, come fa lei  la sua utilita’e la protezione che ha procurato ad Israele. Ha ragione Margherita a ricordarlo.

 

Se poi non va bene a Khalida e a Cristian, non ce ne puo’ fregare di meno.Esso, anzi essa, la barriera che piaccia o no a lei e ai suoi amici terroristi, e’ una dolorosa ma irrinunciabile necessita’.

 

E per concludere:A  Cristian, il cattolico italiano che lamenta ( a causa del muro) la  impossibilita’ di creare un futuro  mi  viene da chiedere se e’ davvero convinto che

 

che gli israeliani vogliano progettare il loro futuro vicino ad un popolo che vive  da 60 anni con l’unico ( irrealizzabile)  desiderio  di distruggerlo e ributtarlo in mare??

 

Sai che ti dico??:    MEGLIO  IL  MURO !!!!!

 


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