Ho letto con attenzione il suo articolo. Concordo con lei quando scrive che porre limiti alla ricerca è sbagliato perché apre la porta alla censura. Ma, vede, deve essere ricerca, nel senso completo del termine. In questo caso, come ben sa, non si è presentato nessun documento nuovo. Si è solo interpretato diversamente una situazione che già nel XV secolo si era deciso di censurare, e proprio da parte di chi aveva da trarre da quei documenti solo dei vantaggi. Questa allora non è ricerca, ma interpretazione personale. Inoltre lei scrive che in Italia si pubblicano libri che prendono a schiaffoni il Vaticano, e si chiede che cosa accadrebbe se i vescovi italiani sottoscrivessero la "scomunica" di uno di questi pamphlet. Vede, signor Gnocchi, cerchiamo di contestualizzare i fatti; da noi la Chiesa non è, ancora forse per poco, una minoranza discriminata e trucidata. Tali libri quindi non creano altro che innocue discussioni, più o meno colte. Diversa è la pubblicazione di simili testi nei numerosi paesi dove i cattolici non sono tollerati. Quando simili testi vengono pubblicati in tali paesi, suscitano giustamente, fra noi occidentali, quelle reazioni che, altrimenti, non ci sono. E' proprio per questa ragione che questo libro del Mulino ha dato adito a tante reazioni.