L' offerta iraniana sul nucleare è falsa ma qualcuno rischia di crederci (incluso Prodi)
Testata: La Repubblica Data: 21 febbraio 2007 Pagina: 23 Autore: Vanna Vannuccini Titolo: «Nucleare, vertice Prodi-Larijani»
L´Iran è pronto a fermare il suo programma di arricchimento dell´uranio, ma solo a certe condizioni: chi vuole negoziare con Teheran deve sospendere i propri programmi nucleari.
Inizia così l'articolo di Vanna Vannuccini, pubblicato da REPUBBLICA del 21 febbraio 2007, sull'ultimo, beffardo no di Ahmadinejad alla comunità internazionale sul nucleare. La scelta di enfatizzare la posizione della Repubblica islamica è riscontrabile anche nel sottotitolo:"L´Iran sfida l´Onu:"Stop agli impianti? Fermate prima gli altri" ". Il titolo sposta l'attenzione su un evento collaterale, che previdibilmente non avrà effetti sull'evoluzione della crisi:"Nucleare, vertice Prodi-Larijani ".
Nessun cenno al fatto che l'Iran, a differenza degli altri stati dotati di tecnologie nucleari (civili o militari) ha come politica ufficiale la cancellazione di un paese dalla faccia della terra.
Ecco il resto dell'articolo:
Mentre il capo negoziatore iraniano Ali Larijani arriva oggi a Roma per incontrare il premier Prodi prima di raggiungere Vienna per l´ultimo tentativo di evitare le sanzioni dell´Onu alla vigilia della scadenza dell´ultimatum, il presidente Ahmadinejad, in un discorso alla Tv, ha detto che per l´Iran «non è un problema» abbandonare il programma nucleare per iniziare il negoziato. «Ma giustizia vuole che coloro che vogliono negoziare con noi fermino anche loro i loro impianti, e così potremo negoziare in condizioni di parità». Washington ha immediatamente respinto la proposta del presidente iraniano. «E´ una falsa offerta perché la posizione della comunità internazionale è chiara» ha detto il portavoce della Casa Bianca Tony Snow. «La comunità internazionale è pronta ad aiutare l´Iran ad avere centrali nucleari ma ha reso chiaro che l´Iran non deve avere armi nucleari. L´offerta che gli iraniani dovrebbero fare è di sospendere le attività di arricchimento di materiale nucleare che può essere usato per costruire una bomba». Gli osservatori a Teheran giudicano tuttavia le parole di Ahmadinejad come moderate in confronto alle sue precedenti dichiarazioni. A loro giudizio il presidente non ha voluto pregiudicare i colloqui a Vienna di Larijani. E anche l´Italia è impegnata nella trattativa con il negoziatore iraniano, che oggi vedrà a palazzo Chigi Prodi per un colloquio sul programma nucleare di Teheran. Anche il capo dell´Aiea, Mohamed Baradei, doveva discutere con Larijani la proposta di una breve pausa, in cui l´Onu avrebbe sospeso l´ultimatum se Teheran sospendeva l´arricchimento. In un´intervista al Financial Times Baradei ha detto che entro un anno Teheran avrà messo in funzione le 3000 centrifughe che le permetteranno di arricchire l´uranio su scala industriale, ma sarà ancora ben lontana dalla capacità di costruire armi atomiche. Da settimane a Washington, nonostante le smentite della Casa Bianca, circolano voci che Bush prepari un attacco ai siti nucleari iraniani questa primavera e che punti su un qualche errore accidentale degli iraniani (i pasdaran stanno compiendo manovre militari nel Golfo persico mentre è in arrivo la seconda portarei americana) per far precipitare la situazione. Voci sufficientemente credibili da spingere il Congresso a preparare frettolosamente delle leggi per impedire al presidente di agire da solo.
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