martedi` 22 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






 
Giorgia Greco
Libri & Recensioni
<< torna all'indice della rubrica
Amos Oz Non dire notte 20/02/2007

Non dire notte                                Amos Oz

Feltrinelli                                          Euro 15,50

 

 

 

 

Un amore adulto, al tempo dell’impegno. Theo, un uomo solido, nella pietra dei sessant’anni, un passato avventuroso e l’istinto della solitudine, insonne che passa la notte in balcone, aspettando il momento perfetto del deserto; Noa, di quindici anni più giovane, puro ossigeno, l’aria frizzante che è la femminilità compiuta dei quarant’anni, le mani che invecchiano più di lei. Noa che fatica ad arrendersi alla virile tutela di Theo. L’impegno è quello per l’istituzione di un centro per il recupero di tossicodipendenti, voluto dal padre di Immanuel, un liceale alunno di Noa morto per overdose; ma anche quello di essere fedeli alla storia di Tel Kedar, la città nuova sorta ai margini del deserto del Negev, quando Israele era “ancora tutto sabbia e fantasie”.

 

 

Avraham Orvieto, addetto alla sicurezza (un trafficante d’armi?) che vive in Nigeria, è arrivato a Tel Kedar con una richiesta per Noa: presiedere il comitato per il Centro intitolato al figlio. Avraham dice a Noa di una lettera di Immanuel, del suo segreto attaccamento per lei, di una matita, un regalo che lei non ricorda – ma la memoria farà il suo lavoro, come il rimorso. L’uomo, un grumo di volontà sfinita e dignità paterna, le racconta delle passeggiate serali col figlio durante le sue visite, quando “guardavano in silenzio la città che fioriva”; il padre, il pioniere che si emozionava nel veder crescere la nazione, il figlio, che “pareva stare più dalla parte del deserto”. Come Theo, che ha seguito Noa fino a Tel Kedar, “alla fine del mondo”, perché lei e il deserto erano tutto quel che voleva. E ora deve farsi piccolo, rincantucciarsi – è così ingombrante, lui, il geniale urbanista, il “patrimonio nazionale” in disarmo volontario, orgoglioso. E l’irrequieta Noa vuole voltar pagina o soltanto “fare un po’ di baccano”, per tenere sveglio il suo Theo? Non dire notte è un dramma a due voci, quelle dei protagonisti, due voci sommesse ma ferme, profonde, capaci di dar luce a un mondo di severità e speranza, un avamposto di una nazione che è “una specie di impresa memoriale”.

 

 

Dove il miracolo di un amore adulto, screziato di amicizia e consapevolezza, trova alleato solo il deserto – e un interprete d’eccezione. Amos Oz è al suo meglio nel dar figura e lettera alla vocazione minerale di Theo, il suo starsene discosto, ad aspettare lei, testardo e paziente come un contadino innamorato, al passo sciolto ma già un po’ incerto di Noa, la sua insofferenza per la silenziosa autorevolezza di lui, la sua tenerezza senza rimedio; e riesce laddove è più arduo – i trapassi d’umore e i gesti della passione, le bizzarre geometrie dei sentimenti.

 

 

 

 

Tiziano Gianotti

 

 

La Repubblica


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT