Le ultime notizie a proposito dei disordini a Gerusalemme il cui pretesto e’ un lavoro di rinnovo di alcune strutture circostanti la Spianata del Tempio mi fa ritornare all’anno 2000 quando visitai i luoghi in questione da semplice turista.
Una cosa che mi ricordo e’ il fatto che intorno alla Spianata del Tempio esistono vari terrapieni con sentieri che ne facilitano l’accesso ai turisti e comunque a tutti coloro che vogliano visitare questi luoghi e non siano in possesso di piccozza e scarpe da montagna e/o non vogliano usarli su muri e strutture di valore archeologico e religioso.
Per quelli come me che tengono in considerazione il valore archeologico o storico delle cose, queste strutture sono l’equivalente della scalea di accesso alla Piazza del Campidoglio a Roma, senza la quale per andarsi a sposare in Comune, si dovrebbe fare una visita forzata al Foro Romano o scalare le scale erte dell’ Ara Coeli (o forse fare il free climbing sulla struttura del Vittoriano?).
Per coloro che tengono in considerazione i diritti religiosi di musulmani ed ebrei, queste strutture facilitano l’accesso a luoghi di culto, a meno che si preferisca fare una escursione al Muro od alla Moschea stile Indiana Jones( difficile da farsi in abito da festa).
Il che mi porta al mio punto. Se il Comune di Gerusalemme non mantenesse queste strutture in buono stato, lamentele e disordini accadrebbero perche’ qualcuno si e’ storto una gamba andando in chiesa, mi scusino, in moschea e forse perche’ i turisti non ci vanno come prima (d’altronde l’accesso alla Spianata del Tempio e la famosa Moschea si paga: l’equivalente di nove euro all’ epoca della mia visita). Ma il Comune di Gerusalemme mantiene queste strutture in buono stato. I disordini accadono lo stesso.
E guarda caso i paparazzi stanno tutti la’. Forse si sono stufati di correre su e giu’ per Gaza. Una pallottola per il Pulitzer e’ troppo. Meglio Gerusalemme, dove e’ certamente piu’ sicuro un’ agguato accanto ad un cantiere, e dove poi le avventure da Indiana Jones si possono sognare seduti al pub irlandese nel mezzo di Gerusalemme Vecchia alla fine della giornata, tra una birra ed un bel ham sandwich.
Eccetto che i sogni d’ avventura di questi asini non hanno niente a che fare con la vita reale delle persone e dei luoghi su cui “riportano” le notizie.
Chiedete ai vostri amici che a Gerusalemme ci sono stati e fatevi mostrare quel biglietto d’ingresso, quell’abito a festa e quella ricevuta del pub e fatevi raccontare quanto in fine la visita e’ stata facile, cosi’ facile che quelle rampe magari non le hanno neanche notate(l’ho notate io perche’ sono una fanatica dell’opus quadratum). Poi giudicate voi.
lettera firmata