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A proposito dei 130 ebrei contro Israele 09/02/2007

Strana gente quesi ebrei. Un popolo cosi’ disomogeneo eppure all’occorenza,cosi’ unito!Certo c’e’ sempre l’eccezione che conferma la regola, come quei quattropagliacci di rabbini di Naturei Karta andati a Teheran a rendere omaggio al nuovoHitler di marca islamica Ahmadinejad e cosa peggiore proprio quando questo dava inizio alla conferenza internazionale per la negazione della Shoa’.Oppure parlando di fatti piu’ recenti,dei 130 intellettuali inglesi, firmatari dell’appello- petizione contro Israele.
Davvero strani questi 130 ebrei, che improvvisamente si uniscono (forse per farsi coraggio considerando l’infamia che intendono compiere)e cosa mai accaduta durante la loro vita,dichiarano pubblicamente di essere ebrei!! E fin qui tutto normale; solo che lo fanno nel momento che decidono di vomitare una tale quantita’di infamie, di calunnie,di oscenita’di accuse e vero e proprio odio su Israele, da restare quantomeno insospettiti sulla loro ebraicita’.Una ebraicita’ a 7 Karati( tanto e’ annacquata) Gente di cui non si e’ mai sentita una parola circa le loro origini israelite, alle quali non risulta, abbiano mai dato pubblicita’ ma che anzi si sono sforzati di tenere ben nascoste, fino a che non si e’ presentata l’occasione.Quale ?Quella di farsi un po’di pubblicita’ a spese della propria fede, e della propria dignita’oltre che dello Stato di Israele, l’unico posto al mondo che in caso di nuove persecuzioni li accoglierebbe in quanto "ebrei" a braccia aperte dando loro assistenza ed un rifugio sicuro. Pensiero questo che solo a evocarlo farebbe venire loro l’orticaria.Proprio cosi’:l’unico paese al mondo( parafrasando il compianto Herbert Pagani) dove la parola "sporco ebreo" significa ebreo che non si lava. Quindi, le origini ebraiche di questi signori sono spuntate fuori improvvisamente, e senza che nessuno gliene chiedesse conto, solo per dichiarare pubblicamente, la loro ostilita’e la loro totale disapprovazione per il comportamento del Governo Israeliano, del suo PM, delle sue forze armate, e della stessa popolazione israeliana che si ostina a viverci e a difenderlo.Uno Stato che (secondo loro) sarebbe meglio non esistesse. Quanto all’occupazione, oltre al fatto che i territori, storicamente non risultano mai essere appartenuti ad un popolo palestinese, ma sono stati rivendicati come tali,solo dopo la guerra dei sei giorni del 1967,va ricordato che anche gli ebrei che da secoli vi risiedevano erano considerati genericamente "palestinesi" e quindi ne hanno eguale diritto.
Vale comunque la pena ricordare alle 130 menti eccelse che gli odierni palestinesi, hanno storicamente rifiutato quei territori almeno quattro volte(le ultime due a Camp David e a Taba) e se la loro disgraziata odissea non si e’ ancora conclusa con la creazione di un loro Stato indipendente dopo dopo 40 anni di lutti, di distruzioni, di sangue e di morti,non lo devono certamente ad Israele, ma alla loro classe dirigente incapace, sanguinaria e corrotta, ossessionata piu’dall’idea di distruggere lo Stato di Israele che di crearne uno palestinese.Ecco il motivo principale dell’occupazione.Se gli arabi avessero accettato la spartizione della Palestina(di cio’che ne rimaneva dopo la creazione fittizia del regno di Giordania,essi fin dal 1948 avrebbero avuto il loro Stato.Poi e’ arrivato il ricatto terroristico di Arafat all’Europa.Un’Europa antisemita gia’ predisposta e ben disposta a schierarsi politicamente contro Israele, con il determinante aiuto delle sinistre,delle correnti cattocomuniste e della Chiesa.L’Europa che ancora indica Tel Aviv come capitale di Israele al posto di Gerusalemme.
Ecco: i 130 intellettuali inglesi sono figli della storia del secolo scorso, delle sue infamie, delle sue guerre,delle sue feroci stragi, dei suoi genocidi di popoli innocenti, della sua Shoa’e del devastante cancro antisemita.Come si fa a giudicarli??Essi hanno paura, non e’un caso che si siano dovuti coalizzare in 130 per trovare il coraggio(ola vilta’) di esprimere la loro paura!Si paura, tanta paura, ma non solo, drogati di conformismo,dotati di paraocchi ideologici, spinti da una morale a senso unico,che ai loro occhi,presenta una visione assolutamente parziale del problema palestinese essi hanno cercato cosi’di sublimare la loro PAURA,con una infelice iniziativa,che certamente, non giovera’alla distensione ne’al dialogo ne’ad un possibile accordo, ne’ alla pace:risultera’invece un’arma diabolica,in mano a chi della demonizzazione di Israele ha fatto la propria bandiera,chi della sua criminalizzazione , credo politico, chi della sua condanna tout court la propria base ideologica. Una vera manna ed un gradito  regalo,all’ integralismo arabo, all’intransigenza palestinese( di Hamas) e all’antisemitismo europeo. Bel colpo !!.......Ma mi sento di dire anche " che pena !"Ritengo di non discostarmi troppo dalla realta’ se concretizzo la mia lunga e sofferta riflessione con la convinzione che questi ebrei,anzi questo tipo di ebreo,perche’come ho detto ce ne sono di diversa specie,soffrano la"sindrome di Cenerentola"Tale stato d’animo, porta gradualmente ma progressivamente alla convinzione che il mondo non ti accetta e nessuno ti e’ amico per questo devi comportarti in modo tale dá ingraziarti chi ti circonda, siano essi amici, colleghi di lavoro o semplici conoscenti.Cenerentola racconta la fiaba,si sottoponeva ai lavori piu’ duri, pesanti ed umilianti,senza mai protestare, per ottenere il favore delle sorellastre,degradandosi in modo servile pur di ottenere la loro tolleranza.(Lo stesso comportamento dei 130 inglesi) Ecco gli ebrei con questo complesso,nel migliore dei casi sono mentalmente ancora rinchiusi nei ghetti, nel peggiore sono ancora internati ad Auschwitz.Essi, come Cenerentola, pur di essere accettati "alla pari," da colleghi, conoscenti e amici,soprattutto nel campo artistico-culturale,terreno monopolizzato essenzialmente dalla sinistra radical-schic,si flagellano,si umiliano,si cospargono il capo di cenere si auto-odiano pubblicamente,con un masochismo che non trova spiegazione se non nel complesso di cui sono affetti. Criticando aspramente Israele,si sentono o vogliono apparire uguali ai colleghi, i quali cosi’ faranno meno fatica ad accettarli in mezzo a loro!Mi compiaccio del fatto che la mia teoria sia condivisa anche da Riccardo Paci fici sulla Stampa del 06/02/07. Dunque, quale e’ il vero problema che lacera le coscienze dei 130 ebrei contro?
Paura?Opportunismo?Vilta?Ipocrisia?Rassegnazione? Stanchezza??Crisi di identita?
Oppure tutte queste cose insieme?? Cosa puo’spingere certi ebrei ad odiare in modo cosi’ devastante se stessi ??Si convincano"gli ebrei di corte" come li definisce Giorgio Israel,non e’con la scomparsa di Israele,che svaniranno i loro incubi
Per mia semplice curiosita’ mi domando: questi 130 signori,per arrogarsi il diritto di criticare cosi’ ferocemente Israele,cosa hanno fatto di "storico" per questo Stato ?
Angelo  Salmoni


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