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Le pensioni ai sopravvissuti 03/02/2007

Riceviamo e pubblichiamo:

Cari Amici, prima dell'articolo :“Alla memoria non basta un giorno" di ELENA LATTES (Agenzia Radicale del 31.01.07) da voi pubblicato 

di cui riporto il seguente brano: 

 

“Recentemente il Ministero del Tesoro ha voluto tagliare il vitalizio Kz, destinato ai deportati nei lager. Come si può pensare di risanare il bilancio statale gravando sulle spalle degli ultimi 150 sopravvissuti…. . .?”, avevo letto  su Panorama del 27.01.07 la stessa notizia .

La giornalista, Antonella Piperno,  spiegava che l'INPS aveva revocato la pensione sociale con richiesta degli arretrati e interessi bancari ai reduci dei campi di sterminio che "godevano" del vitalizio Kz, erogato negli anni 80 (35 anni dopo la Liberazione), a coloro, che dopo mille complicazioni (ed umiliazioni) burocratiche erano riusciti a "dimostrare" con due testimoni loro compagni di detenzione di essere stati effettivamente nei lager. La pensione sociale italiana è di 389,00 € al mese (circa 13,00 € al giorno- i "due dollari al giorno"nostrani-) percepibile per maschi e femmine solo dall'età di 65 anni, diventano 500,00 dai 70 anni grazie ad un intervento del governo Berlusconi.
I "due testimoni" mi hanno ricordato un'altra pensione quella che l'INPS ha erogato a dipendenti di partiti e sindacati che si fossero presentati agli uffici "con due testimoni" appellandosi, però, alla legge 252 del 1974, detta LEGGE MOSCA.
"Con questa legge si sono attribuiti vantaggi previdenziali scandalosi a dipendenti di partiti e funzionari, che ottennero pensioni senza aver versato alcun contributo, e con poca spesa da parte dei datori di lavoro, che dovevano semplicemente dichiarare l’esistenza di un rapporto di lavoro e la data di inizio. Si pensi che si è riusciti perfino a riscattare a basso costo a fini pensionistici anche gli anni passati sui banchi di scuola!".. (non sui treni merci prima e nei LAGER dopo, nota mia)...
"Ma vediamo chi ne beneficiò maggiormente. Anzitutto, fino al 1999, ne hanno goduto ben 37503 persone, per un costo all’erario pari ad oltre 25mila miliardi di vecchie lire. Queste pensioni sono state erogate (sono sempre dati del 1999) a uomini della CGIL (9368), seguiti a ruota da sedicenti dipendenti e funzionari del PCI (8081), della DC (3952), della CISL (3042), del PSI (1901) e della UIL (1385). In conclusione: le tre organizzazioni sindacali confederali comprendono da sole il 37% di questi “pensionati”, ...... Senza poi dimenticare che, nell’applicazione, le organizzazioni politico e sindacali sembrano aver compiuto abusi di tutti i tipi...Ci fu perfino un sindacato che dichiarò che un individuo era stato suo dipendente a partire da una data antecedente alla nascita dell’organizzazione!"...-
Le citazioni sono da Il Foglio del 14 Settembre 2002
Per amor di Patria evito i nomi di alcuni VIP beneficiari e concludo dicendo che tali pensioni non erano "la sociale" perciò non stabilivano limiti di età o di "tetto massimo".
Dopo il taglietto ai fratelli ebrei, penso che i "pensionati della 252 del 1974" - i più anziani passati incolumi dal Fascio ai Regimi democratici e solidali- avranno senz'altro celebrato anche quest'anno il 'Giorno della memoria' con il vestito di festa e qualche ruttino di sazietà.
A Voi un cordiale saluto,
Alberto Hammerman

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