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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.02.2007 Condannato in Israele l'ex ministro Haim Ramon
la cronaca di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 febbraio 2007
Pagina: 14
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Israele, condannato il ministro Ramon Baciò una soldatessa di vent'anni»
Dal CORRIERE della SERA del 1 febbraio 2007:

GERUSALEMME — Fino all'ultimo Haim Ramon, ex ministro della Giustizia, era convinto che i giudici gli avrebbero creduto. Che quel bacio a una soldatessa di 21 anni non fosse stato estorto, che lei aveva civettato con lui, che gli aveva anche chiesto il numero di telefono. Una versione che i magistrati hanno spazzato via con le 73 pagine di verdetto: «La ragazza ha raccontato l'assoluta verità, Ramon invece ha distorto i fatti con una strategia furba e sofisticata. Ci sono dei limiti che non possono essere superati. Quel bacio non è nato dall'attrazione. E' stato un crimine». Molestie sessuali e comportamento indecente. Ramon, che ha già annunciato l'appello, rischia fino a tre anni di carcere. E' più probabile che i giudici, malgrado le richieste dell'accusa, decidano il 21 febbraio di condannarlo ai servizi sociali.
La soap opera morbosa, che gli israeliani hanno seguito tra rivelazioni e dettagli (l'ex ministro della Giustizia non ha ammesso subito «di aver inserito la lingua»), è cominciata quest'estate, quando A. ha deciso di denunciare Ramon, 56 anni. E' la festa d'addio per la fine del servizio militare della giovane ufficiale, che ha lavorato come assistente nell'ufficio del primo ministro. E' anche il 12 luglio, poche ore dopo che due soldati israeliani sono stati rapiti e il governo ha deciso di andare in guerra contro l'Hezbollah. La ragazza chiede a Ramon di essere fotografata con lui. «Quando prova ad allontanarsi — scrivono i giudici — l'accusato continua ad abbracciarla, attirandola verso di sé. Con l'altra mano, le prende le guance, le gira la faccia e preme le labbra sulle sue». Ramon — divorziato, si è sempre presentato in tribunale con la fidanzata — non ha mai negato il bacio, ma si è difeso sostenendo che era consensuale, «il risultato naturale di un flirt reciproco».
«Il tribunale mi ha ridato la mia dignità — racconta A. al quotidiano Haaretz —. Non mi piace la parola vittima, nessuno mi trasformerà mai in una vittima. Ma dopo l'incidente, mi sono sentita come se tutto un anno di lavoro nell'ufficio del primo ministro venisse distrutto in due secondi da un uomo che avevo visto poche volte. Un uomo che è di otto anni più vecchio di mio padre».
Una settimana fa, il procuratore generale Menachem Mazuz aveva annunciato di essere pronto a incriminare il presidente Moshe Katsav per stupro e abusi sessuali. Nei giorni scorsi, ha chiesto che il capo dello Stato, autosospeso dall'incarico, lasci la residenza ufficiale.
Ramon, vicino al vicepremier Shimon Peres, ha sempre sostenuto il progetto del «big bang», un partito di centro che unisse i laburisti e parte del Likud. E' stato tra i primi a lasciare i laburisti per Kadima ed era considerato un possibile candidato alla carica di primo ministro. Adesso Ehud Olmert dovrà decidere chi nominare al ministero della Giustizia, fino a ora guidato ad interim da Tzipi Livni, anche ministro degli Esteri. Il posto dovrebbe andare a Roni Bar-On, che lascia liberi gli Interni per Yisrael Beitenu, il partito «russo» ultranazionalista. Il domino nel governo non dovrebbe toccare Amir Peretz, ministro della Difesa, almeno fino al verdetto della commissione Winograd, che sta indagando sulla guerra della scorsa estate.

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