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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Fermate quel professore negazionista e nazionalcomunista 31/01/2007

Ha scelto la giornata della memoria della Shoah, che ricorda lo sterminio di sei milioni di ebrei, per svolgere davanti ai suoi allievi della IE del liceo Cavour di Torino una lezione  che avrebbe potuto ricevere l’applauso di Ahmadinejad, il professor Renato Pallavidini, 50 anni, docente di storia e filosofia. Anzichč ricordare l’immane distruzione degli ebrei in  Europa, il nostro professore, con un linguaggio indegno di un educatore, ha iniziato con un attacco virulento contro Israele, “ che in questo giorno fa solo propaganda  per rimanere impunito e giustificare tutte le porcate che ha fatto dal dopoguerra ad oggi, massacro dei palestinesi,guerra in Libano.... le milizie di hazbollah non sono una formazione terrorista ma un esercito partigiano di popolo, e quello che dice il presidente iraniano Ahmadinejad č sacrosanto”. Ma chi č il prof. Pallavidini ?

Si definisce nazional-comunista, un’etichetta che copre un cammino comune a quanti da posizioni di estrema destra nazi-fascista giungono ad abbracciare ideologie islamo-comuniste  senza abbandonare le convinzioni precedenti, un percorso comune anche a molti convertiti all’islam. Pallavidini non sarą diventato un fondamentalista islamico, ma il contenuto delle sue lezioni contiene gli stessi virus. Anche i suoi allievi lo descrivono come “oscillante  tra estrema destra e estrema sinistra, a seconda dei momenti” , quegli stessi allievi che, rientrati a casa, hanno raccontato tutto ai genitori. Alcuni dei quali, essendo il Pallavidini un illustre ignoto,  sono andati a cercare sue notizie su internet, scoprendo altri lati della sua biografia non meno preoccupanti. Ha scritto anche dei libri, il nostro, e frequenta i forum negazionisti, lasciando tracce interessanti, come quando, discutendo delle responsabilitą di Israele, ha scritto “ mi viene proprio voglia di rileggere attentamente il Mein Kampf di Hitler, e lo consiglierņ ai miei studenti ! “. La preside, ricevendo alcuni genitori, li ha informati di aver chiesto un’ispezione ministeriale e di avere informato il responsabile della direzione scolastica provinciale. Ha poi convocato il Pallavidini, verbalizzandone le dichiarazioni. “Sapevo di non essere di fronte ad un uditorio innocuo, ha dichiarato alla preside” -una sua allieva č figlia di una nota scrittrice ebrea torinese- e ha riconfermato tutto quanto, dando  l’impressione che nulla era accaduto per caso. Come se lo scandalo l’avesse volutamente cercato. Chissą, forse voleva entrare nei panni di un David Irving italiano, la pubblicazione pił o meno clandestina di qualche libro nei quali saltare con disinvoltura da Mussolini a Lenin, passando via Hitler, non gli era stata sufficiente per raggiungere la notorietą, chissą quanta invidia per la carriera di altri storici, pure italiani, che con le sue stesse idee oggi godono del prestigio di importanti cattedre universitarie, firmano appelli, i giornali riportano le loro dichiarazioni, e lui niente, a 50 anni lo conoscono soltanto gli allievi del Liceo Cavour. Un obiettivo l’ha dunque raggiunto, adesso che sono in tanti a sapere che č lui quello delle “porcate” di Israele, quello che dice ai suoi studenti di leggersi il Mein Kampf, quello che sarą oggetto della “persecuzione” dall’ispezione ministeriale, chissą che goduria, il suo nome finalmente sui giornali e magari anche in TV ! Diventerą popolare, questo č sicuro, se era il suo obiettivo, tra neonazi, neo comunisti e fondamentalisti islamici, non gli mancherą certo il pubblico. Se le tenga le sue idee, una cosa perņ ci dispiace,carom professore, che lei sparga il suo veleno  mentre č in cattedra in una aula scolastica, un luogo nel quale non le dovrebbe essere permesso di entrare.

 

 

Angelo Pezzana

da Libero del 31 gennaio 2007


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