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Il Giorno Rassegna Stampa
30.01.2007 Israele nella Nato, contro i nemici comuni
l'analisi di Mario Arpino

Testata: Il Giorno
Data: 30 gennaio 2007
Pagina: 21
Autore: Mario Arpino
Titolo: «Perché Israele nella Nato»

Dal GIORNO del 30 gennaio 2007:

Capisco che almeno tre ministri, il pubblico arcobaleno che li sostiene e i vocianti marciatori di Perugia- Assisi la possano ritenere una provocazione, ma non è così. Perciò non se la prendano se agenzie e quotidiani hanno dato un qualche risalto al tema "Israele nella Nato". Non possiamo continuare a dire che l'alleanza è stattica, che il vertice di Riga non ha apportato novità, che la Nato ha esaurito la sua missione con la guerra fredda, se poi, quando c'è finalmente una novità, ci rifiutiamo di parlarne. Il nostro ministro degli Esteri, ad esempio, non si è tirato indietro e interpellato dopo il recente incontro con Condoleezza Rice, ha affermato che "l'ipotesi è legittima ma non in agenda". Certo, per ora non lo è, ma sia l'occidente che Israele hanno bisogno di buoni alleati. Israele, piaccia o meno, è costola dell'Occidente. in ogni caso, ne condivide tutte le scelte e tutti i valori, che sono poi quelli sui quali è stata fondata la nostra civiltà. Qualcuno , all'opposizione, sembra abbastanza d'accordo, se lo stesso Pier Ferdinando Casini si può esprimere positivamente, affermando che ad una qualche forma di adesione alla Nato "ci si può anche pensare". Anche nella maggioranza, in ogni caso, non tutti danno segnali negativi, se il Sottosegretario Vernetti, interpellato, afferma di prendere atto con paicere che l'idea sta prendendo piede e , non contento, ritiene che prima o poi si trasformerà in realtà.
Anzi, osserviamo noi, se gli equlibri si vanno spostando verso il Medio Oriente, non sarebbe male se si ricercasse il partenariato anche di qualche Stato arabo, come, ad esempio, la Giordania. In fondo, l'idea non è nuova se già nel 1994 proprio la Nato lanciava l'iniziativa politico militare del "dialogo mediterraneo", cui oltre a Israele e Giordania, aderivano anche Egitto , Mauritania, Marocco, Tunisia e Algeria. Oggi, navi di alcune di queste nazioni pattugliano insieme il Mediterraneo in funzione antiterrorismo, issando la bandiera della Nato insieme a quella nazionale. Ormai, pressato dalle minacce di Ahmadinejad, il governo israeliano non fa mistero della volontà di avvicinarsi sia alla Nato che all'Europa e il segretario Generale dell'Alleanza, Hoop De Sheffer, già da tempo "ammicca" in questa direzione. Ma che farà l'Unione?

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andrea.brusa@quotidiano.net

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