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Informazione Corretta Rassegna Stampa
29.01.2007 Non sono i rabbini amici di Ahmadinejad, ma ci assomigliano
ci scrive la signora Paola Canarutto, referente italiana degli "ebrei europei per una pace giusta"

Testata: Informazione Corretta
Data: 29 gennaio 2007
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Non sono i rabbini amici di Ahmadinejad, ma ci assomigliano»

Il 28 gennaio 2007 Informazione Corretta pubblicava quanto segue:
 
Sul MANIFESTO di oggi, 28/01/2007 a pag.6, è uscito l'appello che riportiamo. Ci chiediamo se i  misteriosi " ebrei europei per una pace giusta" non siano per caso quei rabbini che hanno partecipato al convegno di Ahmadinejad a Teheran sul negazionismo. Leggendo questo testo delirante il dubbio diventa plausibile.Eccolo:

Pubblichiamo l’appello del comitato esecutivo degli Ebrei europei per una pace giusta Il 25 gennaio 2006 si sono svolte elezioni libere e democratiche per scegliere un nuovo Consiglio Legislativo Palestinese (Plc), lodate in tutto il mondo per ilmodo esemplare in cui sono state condotte. Ne è risultato l’emergere di Hamas come partito più forte, e quindi come il governo designato. A partire dalle elezioni, i governi degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e di Israele hanno attuato un boicottaggio paralizzante di Hamas, infliggendo una punizione collettiva all’intera popolazione palestinese della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. Con lo scopo dichiarato di ostacolare il governoHamas, Israele, dalmarzo 2006, ha trattenuto il denaro delle imposte raccolte nei Territori Occupati, dovuto all’Autorità nazionale palestinese. L’Unione europea e gli StatiUniti trattengono anche le somme per mantenere i servizi pubblici e garantire un minimo di sicurezza sociale, sulle quali vi era un accordo basato sulla Quarta Convenzione di Ginevra.Questo ha reso impossibile all’Autorità nazionale palestinese pagare i salari e mantenere anche solo i servizi di base. Tutti dipendenti dell’Autorità nazionale palestinese, fra cui insegnanti, medici e poliziotti, sono rimasti senza paga per quasi un anno intero. Le donazioni dagli stati arabi, da fonti internazionali e private non raggiungono la popolazione dei Territori Occupati. Ne derivano fame, miseria e disperazione. Non è stata concessa al governo eletto la possibilità di governare. Nel giugno 2006, 64 funzionari, fra cui 8 ministri e 20 altri parlamentari, sono stati arrestati dall’esercito israeliano. Altri funzionari, della politica e della società, vivono nascosti da allora. È evidente che Israele rifiuta di negoziare con ogni partner palestinese, qualunque sia il partito al potere. Sostenuti dai governi della UE e degli USA, gli occupanti israeliani hanno ora proceduto a negare ai palestinesi anche un governo e leader politici da loro liberamente scelti. Oggi, un anno dopo le elezioni palestinesi, il Comitato Esecutivo di European Jews for Just Peace (Ebrei europei per una pacegiusta) condanna il boicottaggio, l’assedio e la punizione collettiva dell’intera popolazione palestinese, che ha raggiunto livelli inumani catastrofici in tutte le parti della Striscia di Gaza, di Gerusalemme Est e della Cisgiordania. Insieme a molti altri gruppi per pace e la solidarietà, chiediamo ai governi europei e agli USA di por termine al boicottaggio del governo palestinese ed alla punizione collettiva del popolo palestinese nei Territori Occupati. Solo con negoziati imparziali, onesti ed equi, fra tutte le parti coinvolte, e la fine completa dell’occupazione israeliana, si può raggiungere una soluzione al conflitto, che sarà vantaggiosa in egual misura per palestinesi ed israeliani. L’Unione Europea deve terminare il boicottaggio di un governo democraticamente eletto e chiedere la liberazione di parlamentari altrettanto democraticamente eletti. Ebrei europei per una pace giusta, che ha componenti e contatti in molti stati della Ue, intende incontrare commissari e parlamentari europei per far pressione per queste richieste.

Riceviamo ora dalla signora Paola Canarutto la seguente precisazione:

L'ipotesi che fate su EJJP (European Jews for a Just Peace) è
semplicemente sbagliata. Avete già visto testi di EJJP su il Manifesto,
con le firme. Questa volta, poichè il comitato esecutivo era unanime,
le firme sono state tralasciate

EJJP è una federazione di gruppi di
dieci Paesi europei, Fanno parte del comitato esecutivo:
Dror Feiler,
Svezia (presidente)
Dan Judelson, Gran Bretagna (segretario)
Paula
Abrams, Austria
Paola Canarutto, Italia (traduttrice del testo in
questione)
Sonia Fayman, Francia
Fanny-Michaela Reisin, Germania
Henry
Wajnblum, Belgio
Max Wieselmann, Paesi Bassi

 Paola Canarutto
(coordinatrice di Rete-ECO, Rete degli Ebrei contro l'Occupazione)

Ringraziamo la signora Canarutto per la precisazione: ci ha chiarito da quale sottocorrente dell'odio che alcuni ebrei nutrono per Israele ( e per se stessi) emanasse l'appello.
Non da quella religiosa dei Neturei Karta, ma da quella "laica" e comunista o filocomunista che lei stessa rappresenta.
Stranamente, ma non troppo, le posizionie la retorica di questi guppi appaiono quasi intercambiabili.
Si tratta, è il caso di ribadirlo, di posizioni ultraminoritarie, che però vengono utilizzate dal nuovo antisemitismo per legittimarsi.
In proposito, ha scritto pagine illuminanti Emanuele Ottolenghi nel suo libro "Autodafè L'Europa, gli ebrei e l'antisemitismo" nel capitolo "Gli ebrei "buoni" e l'alibi del nuovo antisemitismo" (si veda anche l'introduzione al libro di Magdi Allam, a questo link )
Posizioni simili sono presenti anche in Israele: la democrazia rispetta tutte le idee, anche le più mostruose.
E' un bene che sia così, ma resta la necessità di  contrastare le strumentalizzazioni operate dai nemici di Israele e degli ebrei.
Le farneticazioni di una ristretta e non rappresentativa minoranza di ebrei non provano alcunchè su Israele, o sulla legittimità delle posizioni di quanti mascherano come antisionismo il loro antisemitismo.  


info@informazionecorretta.it

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