Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Ancora scontri nei Territori l'Arabia saudita vuole mediare tra Fatah e Hamas
Testata: Corriere della Sera Data: 29 gennaio 2007 Pagina: 11 Autore: Davide Frattini Titolo: «Il re saudita convoca i palestinesi «Basta scontri, dialogo alla Mecca»»
Dal CORRIERE della SERA del 29 gennaio 2007:
GERUSALEMME — In pellegrinaggio alla Mecca. Per cercare una soluzione e fermare i miliziani nelle strade. Quattro giorni di scontri, 27 morti, una cinquantina di rapiti hanno spinto Hamas e Fatah ad accettare la proposta del re saudita Abdullah: un vertice della pace interna, un dialogo tra il presidente Abu Mazen e il premier Ismail Haniyeh che porti a una tregua meno instabile di quella definita meno di un mese fa. I palestinesi per la prima volta parlano di guerra civile. Le forze di sicurezza — rivela il giornale israeliano Yedioth Ahronoth — raccontano di aver sventato un attentato contro il raìs della Mukata. Quattro ordigni piazzati sull'unica strada che il convoglio del presidente può percorrere per raggiungere il centro di Gaza. Quattro ordigni piazzati contro gli sforzi di far nascere un governo di unità nazionale. Le bombe sono state scoperte una decina di giorni fa, quando Abu Mazen era in viaggio da Ramallah verso la Striscia per incontrare il primo ministro. Le venti macchine che formano il suo corteo sono ritornate indietro, ma il leader palestinese non ha rinunciato a vedere poco tempo dopo Khaled Meshal, leader di Hamas in Siria, anche se i suoi consiglieri gli avevano suggerito di cancellare il viaggio. «Nelle ultime settimane — spiega una fonte dell'intelligence alla France Presse — oltre otto tunnel sono stati scoperti e distrutti sotto la strada principale che attraversa la Striscia da Nord a Sud. Dovevano essere usati per colpire Abu Mazen e Mohammed Dahlan, non per fermare gli israeliani, come invece sostiene Hamas». Le cariche trovate dagli agenti palestinesi sarebbero state così potenti da distruggere anche l'auto blindata su cui viaggia il presidente. Dahlan, uomo forte del Fatah a Gaza, è tornato nel suo quartier generale. Ha partecipato alle manifestazioni all'inizio di gennaio per celebrare i 42 anni dalla nascita della fazione e sarebbe lui ad aver deciso che quell'esibizione di forza doveva farsi sentire anche negli scontri. Venerdì notte — scrive il giornale israeliano Haaretz — sarebbe stato Dahlan a dirigere una delle operazioni che ha respinto un attacco della forza esecutiva di Hamas, creata dal ministro degli Interni Siad Siyam. Quando i fondamentalisti hanno circondato la casa di Mansur Shalayel, un dirigente del Fatah, Dahlan ha convocato i suoi comandanti e gli ufficiali della Guardia presidenziale. Il messaggio («fermate l'assedio o dovrete vedervela con me») sembra aver funzionato, perché in meno di un'ora settanta militari sono arrivati su mezzi blindati e hanno rotto l'accerchiamento. Venti giorni fa l'esito era stato opposto: la casa di Mohammed Ghraib, fedelissimo di Dahlan, era stata presa d'assalto e il colonnello ucciso assieme alle sue guardie del corpo. «Nessuno dei due contendenti è vincente nella guerra civile — commenta Avi Issacharoff su Haaretz —maper la prima volta nelle battaglie di questi giorni il Fatah ha ottenuto una supremazia militare». L'invito saudita è stato accettato da Abu Mazen, perché il raìs spera sempre di poter raggiungere un'intesa. Continua a minacciare le elezioni anticipate, senza annunciare una data. Tutt'e due le fazioni devono dimostrare di poter controllare i militanti. Il primo ministro Haniyeh ha ripetuto in questo fine settimana appelli alla calma, tutti inascoltati. Il comandante Sayyed Shabban, alto ufficiale delle forze di sicurezza, è stato rapito nella notte, dopo l'annuncio del vertice alla Mecca. Il Fatah risponde ai sequestri colpendo i fondamentalisti dove sono più deboli, in Cisgiordania. Miliziani delle Brigate Al Aqsa sono entrati ieri in una banca a Nablus e hanno rapito cinque uomini di Hamas, tra i quali la guardia del corpo personale del vicepremier Nasser Al Shaer.
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