Gli americani che piacciono al quotidiano comunista per esempio l'ex presidente Jimmy Carter, per il suo odio verso Israele
Testata: Il Manifesto Data: 25 gennaio 2007 Pagina: 5 Autore: la redazione Titolo: ««Apartheid»: Carter difende il suo libro all'università ebraica»
Dal MANIFESTO del 25 gennaio 2007:
L'ex presidente americano Jimmy Carter, autore di un libro («Palestina: pace, non apartheid») che ha scatenato un fuoco di critiche contro di lui, ha difeso le proprie posizioni durante un dibattito in un'università i cui studenti sono in maggioranza ebrei. Era la prima volta dalla pubblicazione del libro che l'autore si rivolgeva a un'uditorio ebreo-americano. Carter ha partecipato al dibattito organizzato dalla Brandeis University, un'istituto non religioso fondato dalla comunità ebreo-americana vicino a Boston. Dibattito a porte chiuse e ad accesso strettamente controllato per prevenire disordini di qualsiasi tipo, e anche per evitare l'ingresso di uno dei critici più accaniti, la star degli avvocati Alan Dershowitz (il team legale di OJ Simpson è stato l'ultimo grande successo mediatico-legale), che dopo l'uscita del libro ha puntato su Carter la sua non indifferente potenza di fuoco, accusando l'ex presidente di aver accettato denaro dall'Arabia saudita e la Fondazione Carter di criticare sempre Tel Aviv e mai Riyadh sull'argomento dei diritti umani.
La sua "non indifferente potenza di fuoco"? La "potenza di fuoco" di Dershowitz sono le sue argomentazioni e i fatti che richiama. Non controlla i media, il governo o l'economia. SeCarter teme semplicemente le aperte critiche di Dershowitz. Forse perché non saprebbe rispondervi?
Nobel per la pace nel 2002, 82 anni, Carter ha difeso il proprio libro affermando che il termine apartheid viene usato per indicare il comportamento di Israele nei Territori occupati e non nel paese in generale. L'ex presidente ha spiegato di aver usato quel termine per provocare un dibattito su come vengono trattati i palestinesi e ha ribadito di non avere mai detto che i soldi degli ebrei controllano i media americani ma solo che la lobby pro-israeliana negli Stati uniti è forte.
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