Su TG5 di oggi, 21/01/2007, un servizio di Domitilla Savignoni sulla parata militare a Teheran, che ha visto ancora una volta l'intervento di Mahmoud Ahmadinejad, con un discorso inneggiante alla prossima bomba atomica, all'esaltazione dei suoi missili a testata chimico-nucleare e alla capacità di 400 km di distanza delle sue armi atomiche. Fin qui nulla di nuovo, si dirà. Certo, ma quello che preoccupa non è solo l'Hitler islamico, quanto il timore,la paura, tutta europea di chiamare le cose, o le persone, con il loro nome.
Domitilla Savignoni, su una rete Mediaset, in questo non diversa dai redattori delle reti Rai, ha definito Ahmadinejad " il leader ultra-conservatore ". Non capiamo perchè. In Iran non esistono partiti conservatori e progressisti, come in democrazia. Esiste un regime teocratico, ferocemente controllato dai Mullah. La legge è quella instaurata da Khomeini. Chiamare Ahmadinejad ultra-conservatore è un'offesa alla democrazia e un atto di servilismo verso un dittatore.
Chiediamo ai nostri lettori di prestare la massima attenzione al linguaggio dei Telegiornali. Nei confronti dei regimi dittatoriali, dimostrano tutti, che siano proprietà di Berlusconi o Prodi fa poca differenza, una pesante tendenza ad attenuare quel che i vari tiranni fanno o dicono. Certo, a criticare Bush non si rischia nulla, anzi, ma non si onora così il mestiere del giornalista.
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