Il Jerusalem Post loda il generale italiano che dovrebbe diventare il comandante dell'Unifil mentre D'Alema conferma la sua politica antisraeliana
Testata: Libero Data: 18 gennaio 2007 Pagina: 0 Autore: Francesco Specchia Titolo: «Israele esalta il generale Graziano, «l'italiano che distruggerà Hezbollah»»
Da LIBERO del 19 gennaio 2007:
Chi diavolo è Claudio Graziano, e perchè Israele parla bene di lui? È uno strano quesito quello che aleggia in questi giorni alla Farnesina, dopo i potenti articoli che il quotidiano "Jerusalem Post" ha dedicato alla nomina (ufficiosa, per ora) del generale Claudio Graziano a prossimo comandante dell'Unifil, delle truppe interforze in Libano. Fonti militare israeliane, infatti, lodano Graziano che è artigliere e che ha comandato in Afghanistan una brigata multinazionale- e lo definiscono uno con «vasta esperienza di lotta contro il terrorismo e la ribellione», e «un serio ufficiale che prende seriamente i suoi compiti e sotto il suo comando noi ci aspettiamo un costante giro di vite sugli Hezbollah». E tutto questo accade proprio mentre il ministro degli Esteri Massimo D'Alema concede interviste ad Al Jazeera, si fa il giro del Qatar, entra in polemica con parte della comunità ebraica italiana, confermando il buon rapporto del governo con Hezbollah. Rapporto documentato con un'indimenticata fotografia dell'agosto scorso: D'Alema in visita nella Beirut bombardata, a braccetto con il deputato Hezbollah Hussein Haji Hassan (fatto indimanticato che accese le polemiche). Ora, Graziano, scelto nella terna di ottimi generali di divisione (gli altri erano Battisti degli Affari Generali e Cornacchione dell'Impiego Forze, entrambi dello Stato Maggiore dell'Esercito) proposta dall'Italia per il comando della missione è, effettivamente, un eccellente ufficiale. Uomo dello Stato Maggiore della Difesa, già capo della Divisione Operazioni del Comando Operativo di vertice interforze va a sostituire il francese Alain Pellegrini che aveva comandato l'Unfil per tre anni e mezzo. Pellegrini era, per intenderci, l'ufficiale che, portando in Libano sistemi missilistici non richiesti dalla missione di paece keeping, aveva dichiarato di sparare su qualunque caccia israeliano avesse violato lo spazio aereo sotto il controllo dell'Onu, creando con pochi contrasti con Gerusalemme. Che, oggi, esalta, per l'appunto "il nuovo corso" e l'operato dei 2500 uomini del contigente italiano "attivamente impegnato ad impedire il ritorno degli Hezbollah". In realtà il compito di Graziano, dal mese prossimo, dovrebbe limitarsi ad opere di sminamento del territorio. Ma per le istituzioni israeliane potrebbe essere motivo sufficiente per mettere in imbarazzo la politica della stessa Farnesina.
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