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Il Giornale Rassegna Stampa
11.01.2007 Ustica: come venne insabbiata la pista terroristica
un articolo di Paolo Guzzanti

Testata: Il Giornale
Data: 11 gennaio 2007
Pagina: 1
Autore: Paolo Guzzanti
Titolo: «Ustica, la verità affondata per sempre»

Dal GIORNALE dell'11 gennaio 2007 

Dopo essere stati massacrati e intimiditi per due decenni, gli ufficiali dell’aeronautica imputati di “depistaggio” per la strage di Ustica sono stati tutti assolti con formula piena per non aver commesso il fatto. Io scrissi per la editrice Bietti un libro sulla tragedia di Ustica e mi resi conto dieci anni fa che io stesso non sapevo nulla (prima di leggermi tutti gli atti) e che neanche la gente normale non sa nulla: se chiedi a qualcuno per strada che cosa sia successo all’aereo di Ustica, quello nove volte su dieci (e in perfetta buona fede) vi dirà che è stato abbattuto da un missile americano che cercava di colpire un mig su cui volava Gheddafi. Invece il Dc9 di Ustica saltò in volo a causa di una bomba che esplose poco prima dell’atterraggio a Palermo ed era certamente una bomba araba e anzi, a giudicare dalla procedura identica a quella dell’aereo della Pan Am di Lockerbie e di un apparecchio francese, libica. Ma non lo sapremo mai, perché mentre si scatenò il linciaggio contro ufficiali colpevoli di non aver avallato la verità politica e falsa del missile americano, nessuno allora e più tardi ebbe mai il fegato di indagare su chi aveva messo la bomba. Anzi, il fisico Frank Taylor, lo stesso che fece la perizia sul volo della Pan Am incastrando i libici che dovettero pagare almeno un risarcimento, quando dimostrò in maniera inoppugnabile fisica e chimica le modalità dell’esplosione fu licenziato dal collegio dei periti. Assistetti quasi solo ad una sua lezione di tre ore nell’aula magna del Cnr a Roma, dove dimostrò fibra per fibra, frammento per frammento, gli effetti di una bomba dietro la toilette. Il colonnello dell’aeronautica Guglielmo Lippolis, con cui parlai a lungo e che mi spiegò lo stato dei cadaveri da lui trovati affioranti in mare con le bruciature tipiche di una esplosione dall’interno (i missili distruggono un aereo polverizzandolo con le schegge) non fu ascoltato su ciò che aveva visto e gli impedirono di parlare. In compenso quelli del “muro di gomma” fecero la parte degli eroi che indagano sulle trame del potere e in realtà finirono per inquinare la verità, coprendosi di miserabile gloria. Tutto il resto era fumo negli occhi, compresa la dilatazione dei tempi per mettere in relazione il Mig caduto sulla Sila con la triste sorte del DC9 di Ustica. La menzogna su Ustica fu fabbricata, è dimostrato in atti, dai geni del KGB cui non parve vero di poter scaricare un delitto arabo sulle spalle degli americani, facendo la felicità dei dietristi che vedono sempre la Cia dietro i delitti sovietici e le manipolazioni architettate alla Lubjanca. Non si può dire oggi che giustizia sia stata realmente fatta perché tuttora la vera tragedia di Ustica non è diventata televisione, cioè coscienza popolare. E poi perché nessuno potrà mai restituire, a chi è stato infangato e diffamato per anni, una vita spezzata per sempre.

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