Spett.le redazione
Leggo sui giornali le dichiarazioni di D’Alema di condanna del bombardamento aereo a Mogadiscio, giudicate (come è solito di Sua Supponenza) “unilaterali” .
In merito vorrei porre alcune questioni in modo che possano divenire oggetto di dibattito :
1) non c’era una volta la coalizione internazionale contro terrorismo, in virtù della quale tutti i paesi Nato ( quasi tutti i paesi dell’Unione Europea più quelli nordamericani ) sono andati in Afghanistan ?
2) l’attuale governo non ha forse confermato il suo impegno in Afghanistan ( ponendo peraltro la fiducia in Parlamento) sulla base di quella coalizione contro il terrorismo ?
3) dopo l’11 settembre, Bush ha detto e ripetuto innumerevoli volte ( con evidente riferimento ai terroristi islamici) : “ Li prenderemo ( e li colpiremo) ovunque si nascondano !” .
4) Le risulta che all’epoca qualcuno dei paesi europei ( ed anche i partiti dell’Ulivo che oggi stanno al governo) abbia mosso delle obiezione alle intenzioni dichiarate (ed attuate) dell’Amministrazione americana ?.
5) Al contrario, a me risulta che tutti fossero d’accordo sulla necessità di condurre una campagna ( multiforme ) contro il terrorismo islamico, tanto da partecipare alla coalizione militare che oggi opera, come ho già detto, in Afghanistan.
Ciò premesso, che cosa è cambiato oggi rispetto ad allora ? Perché D’Alema dice che per risolvere la crisi in Somalia bisogna mettere tutti intorno ad un tavolo, ivi comprese le Corti islamiche che sono parte integrante del movimento jihadista panislamico.
A me pare evidente che D’Alema non possa condannare coerentemente l’intervento americano di questi giorni in Somalia ( ed aggiungo io, anche la cattura di Abu Omar in Italia qualche anno fa) , senza rinnegare chiaramente le scelte fatte dall’ Italia ( sia dal governo Berlusconi che dal governo di cui D’Alema è Vice - Presidente) e dagli altri paesi europei allorchè stipularono la coalizione antiterrorismo.
In altre parole D’Alema dovrebbe avere il coraggio di dire chiaramente agli americani ( ed agli italiani )
- che l’Italia ( del governo Prodi) non intende combattere il terrorismo;
- che non lo considera un nemico irriducibile, ma se è necessario per il momentaneo quieto vivere ( ops scusate si dice : pace, dialogo, evitare lo scontro di civiltà ed altre cazzate), è disposto a considerarlo un interlocutore politico con cui dialogare ( questa parola ormai mi fa l’effetto dei gessetti strofinati sulla lavagna) e stipulare se del caso compromessi ;
- che , pertanto, la coalizione contro il terrorismo si va a fare benedire;
- e che l’America può anche continuare la sua compagna contro il terrorismo, purchè la faccia da sola e a proprio rischio e pericolo e, soprattutto, dovendosi sempre attendere le rituali condanne delle cancellerie europee ( in prima fila l’Italia che ha assunto in questo giorni la leadership dell’ipocrisia europea).
Un’ ultima ma fondamentale riflessione : D’Alema ( come al solito ) dice che “l’unilateralismo” americano “rischia di fomentare una guerra di religione”.
Glielo spiega Lei a D’Alema che la guerra di religione è gia in atto !
Che quello che noi chiamiamo “Terrorismo” altro non è che il tentativo da parte delle odierne avanguardie islamiche, di ripetere quella che è stata la genesi dell’Islam e della sua iniziale e ( vincente) espansione.
Che i primi califfi della “nazione islamica” non disdegnarono di stipulare patti e tregue con le comunità di “infedeli” che incontravano sulla loro strada, ma tutti sappiamo come queste comunità furono costrette inesorabilmente ad accettare la supremazia politica islamica ( e quindi la sottomissione)
Vogliamo dire la verità su quello che è il “Terrorismo internazionale” ? Vogliamo che la nostra classe politica lo dica chiaramente ai cittadini europei in modo che possano capire veramente con che cosa hanno a che fare?
Vi ringrazio per la pazienza riservatami e porgo i migliori saluti
lettera firmata
Caro amico, condividiamo le sue amare rilfessioni
Cordiali saluti
IC redazione