Famiglia Cristiana del 7 gennaio 2007 pubblica a pagina 76 una rassegna fotografica intitolata "Nemici della guerra" a cura di Francesco Anfossi.
Sono rappresentati una serie di personaggi che negli ultimi quarant’anni si sono distinti come "costruttori di pace", "uomini e donne che hanno operato, come scintille di luce, in nome della riconciliazione e dell’edificazione di un futuro libero dalla violenza e dalle armi".
Fra essi il settimanale cattolico riserva un posto speciale allo scrittore israeliano David Grossman ricordando nel commento che appare a fianco della sua fotografica la perdita del figlio Uri nella recente guerra con il Libano e richiamando una frase che lo scrittore ha pronunciato il 4 novembre durante il discorso in memoria di Rabin: "Signor Olmert, ha detto al premier israeliano – per una volta guardi i palestinesi non attraverso il mirino di un fucile: vedrà un popolo non meno martoriato di noi".
In basso sono riportate due fotografie: quella di sinistra è l’immagine di un padre palestinese di Gaza con il figlio morto fra le braccia, probabilmente ucciso per una drammatica fatalità durante un’operazione dell’esercito israeliano tesa ad impedire il continuo lancio di missili sulle cittadine israeliane; la fotografia di destra invece riporta l’immagine di un padre israeliano (che Famiglia Cristiana definisce "colono") con la figlia piangente stretta fra le braccia "durante un attacco".
L’ equidistanza fra le due fotografie non impedisce una breve riflessione.
Se la morte, sempre accidentale e mai deliberata, di un bambino palestinese provoca immediate reazioni nell’opinione pubblica israeliana e la nomina di una commissione d’inchiesta per far luce sull’accaduto, un attacco terroristico contro i civili israeliani e la conseguente morte anche di bambini provoca reazioni di giubilo nelle piazze palestinesi.
Infine se le parole di David Grossman suscitano rispetto e ammirazione sorge spontanea una domanda per i lettori: "Avete mai udito pronunciare simili frasi di tolleranza e rispetto nei confronti del popolo israeliano da parte di intellettuali palestinesi?
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