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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
08.01.2007 Israele smentisce: nessun piano di attacco nucleare all'Iran
l'ipotesi in un'inchiesta scandalistica del Sunday Times

Testata: Corriere della Sera
Data: 08 gennaio 2007
Pagina: 11
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Blitz nucleare, sfida Israele-Iran»
Corretto articolo di Davide Frattini sulle "rivelazioni" del Sunday Times circa un presunto piano israeliano di attacco atomico all'Iran. Riporta in modo esaustivo le smentite israeliani e le analisi che sottolineano la scarsissima credibilità dell'inchiesta del Sunday Times.
Purtroppo il titolo ( "Blitz nucleare", sfida Israele- Iran ) presenta le affermazioni del domenicale come una verità acclarata (corregge il tiro il sottotitolo, che però mette sullo stesso piano le dichiarazioni israeliane e quelle iraniane: Gerusalemme definisce "ridicola" l'ipotesi. Teheran: "Sapremo reagire" ). Inoltre, tra Israele e Iran non è in corso nessuna "sfida". Il regime degli ayatollah vuole distruggere Israele, paese che non ha mai rappresentato una minaccia per l'Iran. Israele pensa a come difendersi.

Dal CORRIERE della SERA dell'8 gennaio 2006:

GERUSALEMME — Tremila chilometri da Israele a Gibilterra. Per addestrarsi a quello che potrebbe essere il volo dell'ultima opzione: Tel Aviv-Teheran, andata e ritorno. Secondo il britannico Sunday Times, lo Stato ebraico avrebbe già preparato i piani per attaccare tre siti nucleari iraniani e due squadroni si starebbero allenando. I bombardieri userebbero anche mini- atomiche (un quindicesimo della potenza di quelle sganciate dagli americani su Hiroshima e Nagasaki) per colpire i laboratori sotterranei dell'impianto di Natanz, dopo aver sganciato ordigni convenzionali per aprire i tunnel. Gli altri obiettivi sarebbero Arak e Isfahan.
Il ministero degli Esteri israeliano ha smentito l'esistenza del progetto: «Israele continua a sostenere le azioni diplomatiche. Se la diplomazia ha successo, il problema può essere risolto pacificamente», ha spiegato il portavoce Mark Regev. Più dura, una fonte del governo che ha replicato chiedendo l'anonimato: «Sono informazioni assurde che provengono da un giornale che si è già distinto in passato con titoli roboanti su questa vicenda e che si sono rivelati solo petardi bagnati. Pensare che lanceremmo un attacco con la bomba atomica contro l'Iran e che in più lo riveleremmo in anticipo a un quotidiano straniero è doppiamente ridicolo».
È la stessa opinione degli analisti. «Mi rifiuto di credere che qualcuno stia davvero pensando di utilizzare armi nucleari contro l'Iran — ha commentato Ruven Pedatzur, editorialista del quotidiano
Haaretz —. È possibile che l'idea sia di esercitare deterrenza verso gli ayatollah: "È meglio che ci pensiate bene, altrimenti potremmo reagire con un'operazione folle"». Anche Efraim Kam, per anni nell'intelligence e ora studioso all'Istituto di strategia nazionale all'università di Tel Aviv, evidenzia che «nessuna fonte affidabile parlerebbe in quei termini e di certo non con il Sunday Times ».
L'articolo del giornale britannico è basato su «fonti militari israeliane», tutte anonime. «Nel momento in cui arriva la luce verde, ci sarà una sola missione, un solo bombardamento e il programma nucleare iraniano verrà distrutto», dice uno degli intervistati. È difficile che il Pentagono approvi l'operazione — spiega il
Sunday Times — e il governo israeliano dovrebbe ottenere il via libera «dopo l'evento», come fece quando attaccò il reattore iracheno di Osirak, nel 1981.
Da Teheran, il portavoce del ministero degli Esteri, Mohammad Ali Hosseini, ha replicato: «Le rivelazioni dimostrano che il regime sionista è la vera minaccia alla pace globale e della regione». E ha minacciato: «A ogni azione contro l'Iran risponderemo con una rappresaglia, l'invasore rimpiangerà la sua decisione immediatamente».

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