dissento completamente dal vostro giudizio sulla macabra, ma purtroppo reale, impiccagione dell'ex rais e dittatore iracheno Saddam Hussein. Quella condanna non andava comminata e men che meno eseguita. Mieli ha scritto un editoriale che condivido in pieno. Vi invito poi a leggere l'editoriale di Le Monde del 31.12.2006 ( l'ho letto in vacanza in Francia) intitolato significativamente "no alla pena di morte". questo magistrale articolo si conclude con la frase di Bush sull'uccisione di Saddam come pagina di democrazia e con la frase "questa è un'idea di democrazia. non la nostra" E uccidere il tiranno - che tale non è più - non è la mia idea di democrazia. Parliamoci chiaro: non penserete davvero che il tribunale iraqeno abbia giudicato in maniera imparziale. Poi non mi piace che salutiate come positiva l'esecuzione di una condanna a morte, soprattutto da parte di gente che non vedrebbe l'ora di mettere la corda al collo non ad alcuni singoli israeliani o ebrei, ma all'intero stato di Israele ed all'intera comunità ebraica internazionale, donne e bambini compresi. Chi difende il diritto lo fa sempre. Le ragioni di Israele si difendono meglio col rispetto delle regole. Del resto lo stato ebraico non applica la pena capitale dall'esecuzione di Eichmann, quindi attenzione a non infervorarvi per cause sbagliate.