Mail inviate alla STAMPA in merito a Barbara Spinelli 31/12/2006
Pubblichiamo alcune lettere ricevute in copia e inviate al quotidiano torinese.
Lettera inviata alla STAMPA:
Dallas30 dicembre, 2006
A BarbaraSpinelliRisposta all’articolo: Israele fara’ una brutta fine..........
La lettura del Suo articolo su La Stampa mi ha suscitato un senso di malessere, si’ confesso, mi ha trafitto il cuore, toccata! Ma poi, mi sono ripresa mi sono ricordata improvvisamente di Ferrara , ma mannaggia come si chiama quel geniaccio di Ferrara ? Qual e’ il suo nome? Accidenti non lo ricordo,che una ne pensa e quattro ne fa, quel vulcano d’idee che un mesetto fainvitava i lettori de IlFoglio a ridere e a farsi una crassa risata di fronte a chi ci vorrebbe morti, per cui, come, obbedendo ai suoi ordini,(deve sapere che le parole di Ferrara sono per me verbo) , ecco che dopo aver letto, Barbara, il suo articolo di Buon anno, all’indignazione e’ subentrato il riso, si’, mi sono messa a ridere, sono scoppiata a ridere, ho arciriso e cosi’, voila’,in un crescendo di risate a crepapelle e a sganasciate, tutto il risentimento che avevo per lei per quello che ha scritto,. e’come d’incanto sparito Ma si’, ho esclamato, questa e’la terapia :IL RISO. Provateci, funziona! Altroche’ se funziona ! Aristotele ne era a conoscenza, e per questo scrisse quel Trattato sul riso, che nel monastero, quei monaci de” Il Nome della Rosa’’ volevano leggere a tutti i costi, anche di soppiatto, ma che poi mentre assaporavano il frutto proibito della risata, venivano regolarmenteavvelenati dal veleno sparso sulle pagine dal monaco cattivo che voleva tenere tutto il riso per se.’
.Non vale la pena prendersela, ridiamo perche’ il riso allontana i fantasmi!
Barbara , questo segreto che ci ha raccomandato Ferrara cometerapia, vale anche per Lei mi creda e persino per tutti quegli Islamisti,( ma che brutto neologismo),che non vogliono ridere, che si autocastigano prendendo tutto sul serio e che accoppano chi ride, che permalosoni1 Fanno un dramma per tutto, per un po’ di satira, che male non fa, semmai allunga la vita.
Barbara, io me la immagino bella e seducente,forse un po’ furbastra e un po’ naughty, naughtycome in Inglese si apostrofa un bambino che fa marachelle. Ma, a causa dell’articolo che ha scritto, Lei si sente un po’ tesa per quello che ha combinato!Dia retta a me , la smetta di rodersi il fegato, giocando a fare la Cassandra che, ahime ,pretendeva di sapere tutto e che peccava di presunzione, poveretta, le sue specialita’ eranole predizioni e le conseguenti maledizioni.Ridaanche Lei, cerchi nell’aurea mediocritas, la misura che Orazio indicava di tutte le cose, cioe’ non abusare del vino,della crapula,dell’amore e dell’odio che cosi’La infiamma. Quest’ultimo e’ il suo abuso e per favore ricorra al riso, sia piu’ serena, si rilassi, ami qualcuno, e perche’ no, faccia all’amore. Vedra’ che le rughe le si stenderanno e diventera’persino piu’ bella e nuocera’ di meno.
Pensi che Charlie Chaplin aveva gia’ sconfitto Hitler, prima dell’esercito americano e dell’armata sovietica e della Resistenza e degli Inglesi e Canadesi ed altri’, ( ho dimenticato forse qualcuno?)......con la satira naturalmente!Se penso alla scena di Hitler che rotea il mappamondo con gli occhiavidi di potere nel film “Il dittatore’,mi viene ancora da ridere, non riesco proprio a contenermi.Oppure vada a vedere un film di Borat, campione di incassi !L’ho visto in TV e dopo due ore di risate mi son sentita un’altra.
!L’umorismo e la satira son vincenti!
E ora che ho fatto l’apologia della risata, penso che Lei ce l’abbia un po’ con me.
Se vuole scendere a singolar tenzone , ci possiamo incontrare a via delle Zoccolette a Romao a via delle Carmelitane Scalze a Milano, per un duello beninteso a penna e non a spada tratta.!
Sono a sua disposizione. Mi faccia sapere.
Piera Bracaglia- Morante
Post scriptum
Se non pubblicherete questa lettera,come penso, per lo meno ho sortito l’intento di farvi ridere? Dite la verita’ e state al gioco!
Lettera inviata alla STAMPA
Cara Barbara, prendo atto della sua opinione che Israele dovrà negoziare con l'islamismo terrorista integrale e che non si vedono molti altri islamismi in giro.
Posso chiederle di approfondire questa opinione presentando ai suoi lettori una ipotetica agenda dei colloqui che lei si aspetta?
Io la vedo così:
"ritorno" di milioni di discendenti di profughi per alterare la demografia israeliana?
presa di potere dell'islam estremista ed applicazione della shaharia?
esproprio di tutti i beni degli ebrei israeliani?
riduzione degli ebrei israeliani in minoranza mal tollerata da un regime ostile come storicamente è sempre stato dapertutto fino alla abominevole creazione dello Stato di Israele?
loro chiusura in nuovi ghetti (Tel Aviv, Askelon)?
rimozione forzata degli ebrei e loro trasporto in Alaska?
camere a gas o qualcosa di più moderno?
Sembra fantascienza? Badi che tutti i punti, salvo l'ultimo, sono nei programmi degli islamisti, lo dicono e ripetono tutti i giorni, ma in arabo, non in inglese. Quanto all'ultimo punto nemmeno i nazisti ne parlarono gran che prima di metterlo in atto.
A mia modesta opinione è come se lei stesse chiedendo il 20 gennaio del 1942 agli ebrei di sedersi alla conferenza di Wannsee in cui si pianificò la "soluzione finale": certamente i tedeschi avrebbero accettato di buon grado una partecipazione aperta, senza pregiudizi e collaborativa degli ebrei. E certamente oggi io non starei ad annoiarla con questa lettera perchè con un pizzico di collaborazione ebraica il problema stato risolto fino all'ultimo ebreo.
Aspetto di leggere la sua ipotesi di agenda.
Saluti, David Pacifici
Lettera inviata alla STAMPA:
Caspiterina che linguaggio contro Israele la Vostra Barbara, del resto, sull'argomento, il cotanto padre non era più benevolo, se non ho letto male ; dunque tutta questione di DNA. Ora capisco perché la Nirenstein ha preferito "cambiar aria", tra la barbara e il signor Igor (Aigor, pensando al film "Frankenstein Junior") spira un mefitico e rancoroso venticello islamico.
Insomma, signori miei, se non ho capito male, succede questo: grosso modo esistono due fazioni di terroristi criminali (l'aggettivo è pleonastico ma va ben così), Hamas ed Hezbollah (e chi sta dietro di loro) vogliono la distruzione di Israele, sic et simpliciter, ma non potendo affrontare l'avversario in campo aperto, adottano il sistema della corrida: punzecchiare il toro all'infinito, in modo che reagisca "in maniera spropositata", direbbe il nostrano Chamberlain, sacrificando i civili messi appositamente di mezzo e provocando le false coscienze europee (la barbara parigina, in testa). Oppure seguire la via delle trattative, come suggerisce quel tal Jibril Rajub: "Prima Ramallah, poi Gerusalemme est, poi Haifa e Acco...E' solo questione di tempo, la nostra tecnica è più conveniente, abbiate pazienza", Costui, "un calibro" del "pacifico" Fatah, si rivolgeva ad un interlocutore di Hamas durante un dibattito alla televisione palestinese(il 26/12/06). E i poveri Israeliani, che agognano la pace più di chiunque altro, ricadranno nel tranello: Oslo insegna......E' il gioco delle parti: uno tratta, l'altro sguinzaglia le fanatiche bombe umane (umane, si fa per dire!) e, se mi permettete un linguaggio giovanilista, gli uni sono più brutali, gli altri sembrano voler usare la...."vaselina": questa è la soluzione preferita dall'intelettuale parigina, figlia di cotanto padre antifascista. Io, leggendo l'articolo della Spinelli, ho rischiato l'infarto, perciò voglio chiudere l' intervento riportando un passo, più pacato, di Pietro Citati (Repubblica dd.28/8/06), tanto per calmarmi:
"Malgrado l'indifferenza e l'ostilità degli europei, non credo che Israele scomparirà mai dalla terra. Scompariranno molto prima Osama bin Laden, il presidente dell'Iran, gli allievi di un criminale come Khomeini, il capo di Hezbollah e gli antisemiti d'Europa, a qualsiasi specie appartengano. Gli Ebrei hanno un dono, che noi cattolici non possediamo, o possediamo in modi diversi. Con passione ed avidità amano il mondo: il "rosso" e il "blu", il "fico" e la "vigna", i viaggi, i libri da leggere e scrivere, i commerci, le ricchezze: eppure non appartengono completamente alla terra. Con una parte di sè, vivono altrove, dove vaga esiliata la Shekinah, il volto femminile di Dio, ora emanando una pallida luce lunare, ora intonando una luce sempre più cristallina, squillante e trionfale."