Una breve rassegna da giornali di oggi, 31/12/2006, sulla impiccagione di Saddam Hussein.
Sulla STAMPA, due pagine di Igor Man. A dittatore eliminato, il nostro ne descrive le atrocità. Ma verso la fine non possono mancare le critiche a America e Israele. Rivela poi il suo vero pensiero quando scrive " Quella di Saddam non è la conclusione tragicamente logica d'un giusto processo. E' semplicemente una vendetta".
Su REPUBBLICA, Tahar Ben Jalloun, come quasi tutti i commentatori, non si esime dal riconoscere quale dittatore sia stato Saddam. Ma dopo le critiche ecco che appare la distinzione, netta. "Ma noi tutti sappiamo che quella non è la giustizia della verità,bensì la giustizia di una politica americana". Resta da capire come una giustizia "non americana", cioè se gli Usa non avessero liberato l'Irak catturando Saddam, avrebbe potuto esprimersi. A Bagdad ci sarebbe ancora Saddam.
Sempre su REPUBBLICA, l'opinione di Tullia Zevi, che dichiara "E' stato come Eichmann, ma ho pietà per l'uomo". Una bugia la prima e una ipocrisia la seconda. Saddam non è stato uguale a Eichmann, non ha pianificato lo sterminio di nessun popolo, ne ha semplicemente fatti fuori centinaia di migliaia, a volte solo perchè gli stavano antipatici. Cosa significhi poi avere pietà per un uomo che nella sua vita non ne ha mai conosciuto nemmeno il significato, non è dato capire. Tullia Zevi ha provato pietà per l'uomo Eichmann ?
L'UNITA' titola "Saddam, il trionfo della barbarie", dove non è del tutto chiaro chi sia (o siano) l'autore della barbarie. Furio Colombo scrive che quello di ieri " è un giorno da dimenticare", chissà, dopo essere stato fra quelli che volevano il 27 gennaio giorno della memoria, cosa pensa oggi del processo di Norimberga, anche quello da dimenticare ?
IL MANIFESTO c'è mancato poco che uscisse listato a lutto. Con il solito livore antiamericano lo commemora Giuliana Sgrena, solo il suo nome la dice tutta.
Per finire una osservazione. L'Europa ha respinto la pena di morte, e di questo possiamo tutti esserne fieri. E' da incivili. Dispiace che però quasi nessuno dei critici della sentenza abbia notato che la pena di morte è tuttora in vigore in tutti i paesi arabi musulmani. Verso i quali è d'obbligo stendere un velo pietoso. Qualunque cosa accada, il dito va puntato contro Stati Uniti e Israele. Non ci stiamo. E non ci si venga a dire che siamo schierati da una parte contro un'altra, che siamo antigovernativi o filo Berlusconi, quando anche lui si è espresso negli stessi toni e con le stesse parole di Prodi. Ha persino criticato, in modo identico, il commento di Bush. Ribadiamo, noi stiamo con le democrazie che hanno capito che o si è forti o si verrà sconfitti. Le reazioni vaticane, il massimo dell'ipocrisia, non ci appartengono. Noi siamo dalla parte di quegli stati che intervengono per salvare libertà e democrazia, siamo con l'America, con l'Inghilterra, con Israele. E siamo, saremo sempre, contro tutti i pateracchi buonisti. Bagdad è stata uguale a Norimberga, che noi ricordiamo come un gradissimo atto di giustizia.