La STAMPA pubblica oggi, 30/12/2006, alcuni interventi sull'anno che finisce. Riportiamo quello di Barbara Spinelli, a pag.18, non perchè contenga qualcosa di nuovo rispetto alle sue prediche domenicali, ma solo perchè essendo breve sarà più facile che venga letto, al contrario dei domenicali, che, mannaggia !, non troviamo mai nessuno che li abbia letti per commentarli insieme. I lettori, leggendo il pezzo che segue, si tranquillizzino, è sempre la solita zuppa. Israele è colpevole di tutto, si ravveda o farà una brutta fine. Tiè, questo il nostro augurio a madama Barbara.
Ecco l' articolo:
L’esportazione della democrazia doveva pacificare una delle regioni più infiammate del mondo e, inaspettatamente, l’infiamma ancor di più. Nei territori che Israele occupa dal ’67 vince molto democraticamente Hamas, il partito che resiste agli occupanti cavalcando la grande e lunga onda dell’Islam radicale. Tutti si stupiscono - Israele, Stati Uniti, Europa - ma l’evento è tutt’altro che sorprendente.
Hamas è la profezia che si auto-realizza, è il mostro che doveva nascere da una guerra antiterrorista che facendosi globale ha finito col trascurare sistematicamente le radici locali d’un metodo bellico - il martirio - che combatte l’Occidente con un’arma assoluta: l’indifferenza alla morte.
Pur di sconfiggere Arafat, i governi israeliani hanno suscitato Hamas negli Anni 80 e ora rischiano di essere travolti dal Golem che essi stessi hanno fabbricato. A forza di dire che non esistevano interlocutori per la pace, a forza di fidarsi d’un alleato americano oggi impantanato in Iraq e Afghanistan, Israele ha visto realizzarsi il peggiore degli incubi: un islamismo che riaccende il sogno di una Palestina senza ebrei. Un islamismo con cui dovrà negoziare, se vuol evitare la propria rovina.
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