Saddam Hussein è stato impiccato alle 3,55 (ora italiana) di questa mattina, 30 dicembre 2006. Giustizia è fatta. Data l'ora nessun quotidiano è uscito oggi con la notizia, a domani per i commenti. IC saluta la scomparsa del dittatore con un pensiero grato alle forze alleate che hanno contribuito alla sua caduta, e un ringraziamento particolare all'America, che quel cambiamento ha fortemente voluto. I dittatori raramente se ne vanno di propria volontà. E' vero che ci sono delle eccezioni, Franco in Spagna e Pinochet in Chile, ma nella maggior parte dei casi la loro dipartita è violenta. Eppure tanti riescono, grazie alla particolare brutalità dei loro regimi, a morire nel proprio letto, come Stalin e Mao. Ricordiamo con un profondo senso ri riconoscenza il processo di Norimberga, che giudicò i criminali nazisti senza farsi influenzare dall'ipocrisia umanitaria che ha pervaso l'Europa, questo povero continente capace ormai solo di mobilitarsi per Caino, qualunque nome abbia. Si stringono le mani lorde di sangue agli ambasciatori iraniani, il Vaticano definisce la morte di Saddam una notizia "tragica", i politici e i capi di governo esprimono dure condanne. Noi diciamo invece che il processo è stato equo e giusto. Come la sentenza e la sua esecuzione. Chi piange oggi si trova in buona compagnia. Saddam Hussein viene rimpianto dai terroristi, da quelle famiglie di suicidi a 25.000 $ a esplosione, denaro che non riceveranno più. E' questa la morale che viene rimpianta ? Saddam non diventerà nè un eroe nè un mito. Lo sarebbe diventato in carcere. Vogliamo ricordare questo giorno, sicuri che l' Iraq si è liberato di un peso ed è più libero ora di diventarlo anche come paese, come società.
Pubblichiamo una lettera che ci arriva da Dallas,Texas, U.S.A. importante,significativa:
Dallas , 29 dicembre 2006
GRAZIE INFORMAZIONE CORRETTA!
Mi associo alla petizione promossa da voi della redazione per l’intitolazione di una strada a Leon Klinghoffer. Leon e’ stato un grande ed e’ ora che lo gridiamo con tutto il fiato che abbiamo. Nell’ottobre 1985 i terroristi palestinesi sequestrarono la nave italiana “Achille Lauro” . Il loro capo Abbu Abbas, scaravento’ in mare Leon solo perche’ era ebreo ed ebbe il coraggio di resistergli. Quando, in un giorno della primavera del 2003, ho ascoltato la notizia trasmessa alla radio che gli Americani avevano catturato, a Bagdad, Abbu Abbas che viveva come un nababbo, nella capitale irachena sotto la personale protezione di Saddam , la mia mente ha esultato e ho rafforzato in me la convinzione dell’ esistenza della Giustizia che era finalmente arrivata quando il fatto, avvenuto nel lontano 1985, era caduto ormai nella dimenticanza. Ho ringraziato l’America e quei cari ragazzi e ragazze che combattono nell’Inferno dell’Irak, tra di loro ci sono anche i miei studenti che sono partiti e non sono ancora ritornati, che muoiono e che ritornano a casa orrendamente mutilati, con gli arti imputati. La Giustizia sta dalla loro parte! Non dalla parte di coloro che vogliono intitolare la via a Bettino Craxi che, offrendo la sua protezione personale ad Abbu Abbas in Italia, e’ gia’ stato bocciato dalla Storia, perche’si era messo sullo stesso piano di Saddam Hussein! ......E gli dovremmo pure intitolare una via?’ Mi fa ribollire il sangue!
Voi , Sig.Prodi e gli altri del governo,che ve ne state al caldo, nel tepore delle vostre case, qui , come altrove nel mondo, ci sono soldati che muoiono per alti ideali e per difendere i loro paesi. Ma voi, da che parte state?
Piera Bracaglia Morante Prister