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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
20.12.2006 Condannate a morte in Libia cinque infermiere bulgare e un medico palestinese
il ruolo delle teorie del complotto sull'aids nella nuova caccia agli untori

Testata: Corriere della Sera
Data: 20 dicembre 2006
Pagina: 2
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «La Stasi, Gheddafi, Mbeki: tutti gli alfieri della teoria del complotto»
Dal CORRIERE della SERA del 20 dicembre 2006:

Il colonnello Gheddafi, il regista Spike Lee, il presidente sudafricano Mbeki, la Stasi della Germania Est, il giornale siriano Al Thawra,
alcuni imam integralisti, un paio di sheikh egiziani, studiosi americani a volontà. Cosa hanno in comune? Credono o hanno creduto che l'Aids sia stato prodotto in laboratorio da un'intelligence nemica. Chi l'ha messo a punto? Gli stessi danno risposte diverse: dalla Cia al Mossad, da un centro americano alle società farmaceutiche occidentali. Con quale obiettivo? Per uccidere «neri e ispanici», per «distruggere la società araba o contagiare l'intera Africa». Uno scenario che — guarda caso — si applica anche all'attentato dell'11 settembre. Gli scettici sulla responsabilità di Osama Bin Laden sono tanti come sono tanti quelli che indicano i soliti colpevoli. Lo zio Sam, la Cia, il complesso industriale economico, il Mossad, gli ebrei, Wall Street, l'asse saudita- americano... Il giallo delle infermiere bulgare in Libia non poteva sfuggire alla Grande Cospirazione, anche perché a Tripoli come al Cairo il terreno è fertile, già seminato da una propaganda perniciosa condotta in modo meticoloso da chi ci crede veramente e chi lo fa per ragioni di interesse. È lo stesso colonnello Gheddafi a fornire la sua ricostruzione davanti alla tv nazionale: «Loro (le infermiere bulgare,
ndr) hanno confessato: "È venuto un tipo chiamato John o qualcosa di simile. Ci ha detto di iniettare una sostanza ai bambini, ci ha pagato e se ne è andato". Quale intelligence lo ha mandato non lo sappiamo».
Ma lo sanno nelle strade d'Egitto e non da oggi. Già a metà degli anni '90 estremisti radicali e giornali di palazzo, che di solito si guardano in cagnesco, erano d'accordo sull'individuare gli untori dell'Aids negli israeliani. Una variazione di un'altra teoria sostenuta da quotidiani autorevoli: «I turisti ebrei portano gomme americane imbevute di afrodisiaco e poi le regalano alle ragazze palestinesi. Così la società si corrompe, dilaga la promiscuità, ci indeboliamo senza accorgercene». Viene da ridere, ma in tanti se la bevono. Sono sequestrati interi carichi di dolciumi e sottoposti ad esami, i bagnini di Sharm El Sheikh ripetono la favola agli ospiti stranieri.
Un primo verdetto sembra dare ragione a chi grida all'intrigo, successivi test indipendenti assolvono le gomme americane. Questo veniva detto nel 1994. Oltre dieci anni dopo la musica non è cambiata. Durante l'intifada nei villaggi palestinesi si ascoltano storie di avvelenamenti, pozioni, malanni oscuri e cibo contaminato. Il quotidiano ufficiale siriano
Al Thawra scrive alla fine di gennaio: Israele ha creato l'aviaria per colpire in Asia e creato l'Aids come bomba razzista. Gli fa eco il prestigioso
Al Ahram. «Con la scusa di immunizzare le popolazioni africane, il Mossad fornisce a delle infermiere il virus...».
C'è sicuramente la mano di un altro servizio segreto dietro la teoria della cospirazione. È il vento dell'Est a portarla. Una volta caduto il Muro, dagli archivi della Stasi, la polizia politica della Germania Orientale, salta fuori che la bugia sull'Aids sarebbe nata a tavolino nel 1986. È l'allora responsabile della Sanità del Partito, Karl Seidel, che inoltra un rapporto riservato: «Ci sono molti elementi per sostenere che esso sia un prodotto realizzato nei laboratori di Fort Detrick, Stati Uniti». Per sperimentare «l'arma» — sostengono gli 007 tedeschi (dell'Est) — vengono infettati dei detenuti, molti dei quali omosessuali, e poi liberati. Seidel esorta a far circolare la storia nel Terzo Mondo, così da compromettere l'immagine degli Usa. Il Politburo tentenna, ma la frottola cammina con le sue gambe e «attacca». Sarà poi il transfuga Vasili Mitrokhin, l'autore delle clamorose rivelazioni sul Kgb, a smascherare la manovra di contro-informazione. E toccherà a Mikhail Gorbaciov chiedere scusa agli ex nemici statunitensi nel corso di un summit con Ronald Reagan.
Smentite e correzioni sono presto superate da nuove versioni. L'Aids — scrive l'autore Alan Cantell — è il risultato di una operazione del governo Usa che contamina «cittadini bisex o gay tra il 1978 e il 1981 a New York, Los Angeles, San Francisco, Chicago». La pensa così anche il professor Boyd Graves per il quale la malattia non è altro che «una grande mietitrice» per spazzare via «neri, gay e gruppi sociali in eccesso». Gary Glum individua l'origine nel male in un centro di ricerche a Cold Spring Harbor, New York. Vogliono usare l'Aids per controllare le minoranze. A ordirlo un fantomatico gruppo conosciuto come «gli Illuminati». Il ricercatore William Douglas sposta l'accusa dagli Stati Uniti all'Organizzazione mondiale per la sanità: lo strumento usato i vaccini distribuiti nelle aree più povere della Terra. Il legame medicine-Aids-Cia è sostenuto da un personaggio importante quale il presidente sudafricano Thabo Mbeki (ottobre 2000) che denuncia una presunta campagna nei suoi confronti mentre il celebre regista Spike Lee arriva a sposare il disegno del virus ammazza-neri. Di complotto in complotto si arriva alle morti eccellenti. Diana, la principessa dei misteri, anche lei sarebbe stata al centro di un piano per assassinarla con la malattia. E a Yasser Arafat, stroncato da un virus mai accertato con sicurezza, potrebbe essere stato colpito da una accorta mano omicida. La causa? L'Aids.

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