Una lettera inviata a Sergio Romano:
Giovedi' prossimo, 21 dicembre, ci sarą una manifestazione di gruppi giovanili davanti all'Ambasciata iraniana. I giovani italiani (ebrei, mussulmani, cattolici, di destra e di sinistra) sono preoccupati della sorte riservata ai giovani iraniani che, unici fino ad ora, hanno avuto il coraggio di contestare il dittatore che governa il loro paese: di loro si sono perse le tracce e si teme il peggio. Dalle autoritą, dal governo, dai partiti politici, italiani, invece, vige un silenzio assordante: tutto il diritto alla critica (generalmente riservato all'operato dei governi israeliani di destra o di sinistra che siano) sembra inesistente quando si deve denunciare una dittatura. Forse perchč non si vogliono compromettere gli accordi commerciali, si passa sopra la sorte riservata a dei giovani coraggiosi? Lascio a Lei la spiegazione
lettera firmata