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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.12.2006 Bobo Craxi adotta la posizione di Hezbollah sulle fattorie Shebaa
una scandalosa intervista carica di livore antisraelaino

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 dicembre 2006
Pagina: 2
Autore: la redazione
Titolo: ««Una critica più che legittima Israele ha provocato gli scontri»»

Commentando l'ennesima , incredibile dichiarazione antisraeliana del ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema, che ha dato a Israele la colpa del conflitto intrapalestinese a Gaza ("Penso che ci sia una responsabilità di Israele, che in tutti questi mesi ha tenuto chiuso il valico di Rafah"). Bobo Craxi, sottosegretario agli Esteri, rilascia dichiarazioni ancora più incredibili e  scandalose.
Oltre ad accusare Israele per aver bloccato a Rafah il premier palestinese di Hamas, di ritorno dall'Iran con il denaro necessario a finanziare il terrorismo, e per il rifiuto di "negoziare" con chi vuole distruggerla, giunge a far sua la posizione di un'organizzazione terroristica come Hezbollah, l'unica a considerare, in contrasto persino con l'Onu, le fattorie Shebaa territorio libanese occupato da Israele.
Ecco il testo:

ROMA — «Ma Israele vuole favorire la riapertura del dialogo o no?».
Bobo Craxi, lei è sottosegretario agli Esteri. Sembra di capire che condivide le critiche del ministro D'Alema a Israele.
«La situazione è già complicata. Se poi chi dice di essere disponibile al dialogo crea condizioni di conflitto, allora non capisco bene come si vuole arrivare alla pacificazione».
In altre parole, la chiusura del valico di Rafah è stato uno sbaglio di Israele?
«E' la prova di un inaccettabile isolamento dei palestinesi. Bloccare il primo ministro Haniyeh che cercava di portare dei fondi nel suo Paese non è stata un'iniziativa saggia. Ha provocato un conflitto tra le fazioni dei palestinesi».
E le cause dello scontro vanno fatte risalire a Israele?
«Vanno attribuite all'atteggiamento del governo di Israele che da tempo crea ostacoli alla convivenza civile. L'episodio del valico di Rafah è solo l'ultimo, venuto alla luce perché clamoroso, ma incidenti simili gli israeliani ne hanno provocati molti in questi ultimi mesi».
Una delle critiche a D'Alema è proprio quella di prendersela troppo con Israele.
«Non si tratta di colpevolizzare Israele. A Tel Aviv debbono rendersi conto che un atteggiamento di chiusura impedisce ogni trattativa. Alimenta il disordine e la confusione».
Lei cosa suggerisce?
«Ci sono troppi conflitti aperti, Israele deve agire in modo da ridurli, non aggravarli. Il valico di Rafah, Shebaa, il Libano».
Scusi, la crisi del Libano non è stata provocata dagli Hezbollah?
«Gli israeliani, occupando una parte del Sud, hanno dato a Hezbollah l'alibi per agire».

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lettere@corriere.it

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