Il Cattivo Israele blocca la commissione d'inchiesta presieduta da Desmond Tutu su Beit Hanun (non si tratta di una commissione d'inchiesta, dato che il suo presidente ha già condannato Israele prima di indagare...). L'ex presidente americano e propagandista antisraeliano Carter denuncia l'"apartheid" contro i palestinesi. Olmert, che ha denunciato i progetti iraniani di una nuova Shoah, "ammette: abbiamo la bomba atomica". Mentre il buon Ahmadinejad "apre le porte". a chi nega l’Olocausto. Due pagine del MATTINO del 12 dicembre 2006 è dedicate alla denigrazione di Israele. Ecco gli articoli:
Israele blocca la missione di Desmond Tutu L’arcivescovo e premio Nobel doveva indagare per conto dell’Onu sulla strage di Beit Hanoun
Ginevra. L'arcivescovo sudafricano e premio Nobel per la pace Desmond Tutu non ha ottenuto l'autorizzazione di Israele a compiere una visita nella regione per indagare per conto dell'Onu sulla strage dello scorso novembre a Beit Hanoun nella Striscia di Gaza. «È molto penoso», ha affermato Desmond Tutu deplorando in una conferenza stampa ieri a Ginevra la «mancanza di cooperazione da parte del governo israeliano». L'arcivescovo emerito era stato incaricato dal Consiglio dell'Onu sui diritti umani di guidare una missione di inchiesta sulla strage di Beit Hanoun dell'8 novembre scorso, quando 19 palestinesi rimasero uccisi in un bombardamento israeliano. La missione era stata istituita il 15 novembre da una risoluzione Onu. La missione doveva recarsi a Beit Hanoun per «valutare la situazione delle vittime, i bisogni dei superstiti, formulare raccomandazioni sui modi e i mezzi di proteggere i civili palestinesi contro ulteriori attacchi israeliani» e presentare un rapporto entro la metà di dicembre. «Pensavamo, e pensiamo ancora, che c'era una speranza che la nostra visita ed il nostro rapporto avrebbero potuto in qualche modo contribuire alle possibilità di pace nel Medio Oriente», ha affermato Tutu. L'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite di Ginevra ha affermato in una dichiarazione che la decisione «non ha niente a che vedere con le persone coinvolte nella Missione, ma piuttosto con lo stesso Consiglio dell'Onu sui diritti umani, preso in ostaggio da Stati membri che vogliono solo criticare Israele». L'ambasciatore ha inoltre sottolineato che Israele ha già condotto un'inchiesta sull'incidente ed ha presentato il proprio rammarico per l'accaduto. In una base militare israeliana, intanto, sono apparse ieri numerose scritte in lingua araba di sostegno alle vittime di Beit Hanun. «Siamo con voi, tenete duro malgrado le ferite» hanno scritto soldati di leva nella base di Glilot, alla periferia di Tel Aviv. Uno dei militari ha confermato che all'interno della base ci sono accesi dibattiti politici e ha precisato che gli eventi di Beit Hanun hanno provocato turbamento. «Non siamo mica robot» ha aggiunto.
Carter: nei Territori un regime di apartheid
Israele impone nei Territori palestinesi un sistema di apartheid che a volte è peggiore di quello che un tempo vigeva in Sudafrica. Jimmy Carter sostine la tesi nel suo libro «Palestine: peace not apartheid». E afferma che «quando Israele occupa la Cisgiordania in modo così esteso proibendo ai palestinesi di usare le strade, impone regime di apartheid, come in Sudafrica».
IL PREMIER ISRAELIANO ALLA VIGILIA DELLA VISITA IN ITALIA
Olmert ammette: abbiamo la bomba atomica
Bufera a Tel Aviv: «Incredibile gaffe ora si dimetta»
Berlino. Israele ha la bomba atomica: sembra questo il senso di quanto sostenuto ieri dal premier israeliano Ehud Olmert, che ha inserito anche lo Stato ebraico in una lista di paesi dotati di armi nucleari. Olmert lo ha detto in una intervista rilasciata alla rete televisiva tedesca Sat1 nella prima giornata della sua visita a Berlino. Non è chiaro se quella del premier sia stata una consapevole conferma di un dato di fatto che molti esperti considerano acquisito da tempo o se la sua sia stata una sorta di gaffe involontaria. Interpellato dall'agenzia francese Afp dopo la messa in onda dell'intervista, un suo portavoce ha subito negato che le dichiarazioni rappresentino una ammissione ufficiale del fatto che Israele dispone di un arsenale atomico. «Israele non minaccia nessuno - ha detto tra l'altro il premier - il massimo che abbiamo cercato di ottenere è di non dover vivere nel terrore». L'intervista di Olmert, ritrasmessa anche dalla rete televisiva israeliana Canale 10, ha provocato reazioni immediate anche in patria. Youval Steinitz, deputato del partito di destra del Likud (opposizione) ha subito chiesto al premier di dimettersi dopo quello che ha definito «un irresponsabile lapsus». Il deputato di sinistra Yossi Beilin, anche lui all'opposizione, ha detto dal canto suo che «le stupefacenti dichiarazioni di Olmert non fanno che aumentare i dubbi sulla possibilità che resti primo ministro». La settimana scorsa anche Robert Gates, il segretario alla difesa designato a succedere a Donald Rumsfeld al Pentagono, in una audizione al senato aveva inserito Israele tra i Paesi in possesso di armi nucleari. Le dichiarazioni di Olmert sono state fatte alla vigilia della sua prima missione in Italia, domani. Il primo ministro israeliano giungerà infatti a Roma in tarda mattinata, direttamente dalla Germania, tappa d'esordio del suo tour europeo cominciato ieri. Appena arrivato Olmert si recherà in Vaticano per un'udienza privata con Papa Benedetto XVI che sarà seguità da colloqui con il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone. Quindi, il primo ministro di Israele si sposterà a Villa Madama per incontrare il presidente del consiglio Romano Prodi.
Teheran apre le porte a chi nega l’Olocausto
ALBERTO ZANCONATO Teheran. Storici negazionisti come Robert Faurisson, rabbini tradizionalisti ebrei con trecce e abiti neri che si oppongono all'esistenza di Israele, tedeschi che si ribellano al «complesso di colpa» del loro popolo. Ci sono anche loro tra le decine di partecipanti ad una conferenza «revisionista» sull'Olocausto apertasi a Teheran tra le proteste dell'Occidente. Tra i 42 relatori, in rappresentanza di 23 Paesi, c'è anche un italiano, Leonardo Clerici, nipote del futurista Marinetti, convertito all'Islam sciita e sostenitore della Repubblica islamica. Ma l'ambasciatore italiano, così come i suoi colleghi europei, ha rifiutato l'invito ad essere presente. Scopo di questa conferenza, dice il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, è «aprire la strada a nuove ricerche per appurare se l'Olocausto è vero o falso», dopo che lo scorso anno il presidente Mahmud Ahmadinejad aveva definito «un mito» lo sterminio degli ebrei. In sala un gruppetto, fra cui ancora qualche tedesco, applaude alle battute di Faurisson, che nega l'ordine di Hitler di sterminare gli ebrei e l'esistenza delle camere a gas. «Anche Primo Levi, che era un chimico - sottolinea - ha detto di non credere a questa diceria». «Ahmadinejad ha ragione - continua Faurisson - l'Olocausto è un mito. È una menzogna che ha permesso una gigantesca truffa politica e finanziaria a vantaggio di Israele e del sionismo internazionale». Anche chi invece afferma che lo sterminio c'è stato, come l'anziano rabbino americano Arnold Cohen, condanna Israele - di cui nega per motivi religiosi il diritto all'esistenza - affermando che sfrutta questo evento per compiere a sua volta «un altro Olocausto» contro i palestinesi. Del resto, dice ancora Cohen, gli stessi sionisti «hanno cooperato con i nazisti negli anni '30 per portare ebrei in Palestina e durante la guerra, mostrando insensibilità, non hanno aiutato gli ebrei in Europa, anche quando potevano». Un'accusa che ritorna, con durezza ancora maggiore, nelle parole di un altro rabbino americano, David Weiss: «I sionisti hanno sacrificato vittime innocenti alla loro causa, e hanno anche provocato varie uccisioni».
Nessuna risposta a queste menzogne farneticanti, presentate come vierità storiche dal giornalista del MATTINO
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