L'articolo «incriminato» di Redeker, pubblicato sul «Figaro» del 19 settembre 2006
Le reazioni suscitate dall'analisi di Benedetto XVI sull'islam e la violenza fanno parte dell'obiettivo che lo stesso islam si pone: spazzare via la cosa piu' preziosa che possiede l'occidente e che non siste in alcun paese musulmano, ovvero la liberta'di pensiero e di espressione. L'islam sta cercando di imporre all'Europa le proprie regole: apertura delle piscine solo per le donne a determinati orari, divieto di satira della religione, pretesa di avere un certo tipo di alimentazione per i bambini musulmani nelle mense scolastiche, lotta per imporre il velo nelle scuole, accusa di islamofobia contro gli spiriti liberi. Come si spiega il divieto dell'estate scorsa di portare il tanga a Paris-Plage? La spiegazione addotta e'quantomeno strana: c'era il rischio, si dice, di "turbare l'ordine pubblico". Cosa significa? Che bande di giovani frustrati avrebbero rischiato di diventare violenti di fronte alla bellezza che faceva mostra di se'? Oppure si temevano manifestazioni islamiche, nelle vesti di brigate della virtu', nella zona di Paris- Plage? In realta';, il fatto che portare il velo in pubblico non sia vietato e'qualcosa che puo'"turbare l'ordine pubblico" molto piu'del tanga, a causa della condanna che suscita questo strumento per l'oppressione delle donne. Non e'fuori luogo pensare che il divieto quello del tanga rappresenti una certa islamizzazione della mentalita' francese, la sottomissione piu' o meno conscia ai dettami dell'islam. O quantomeno che questo sia il risultato dell'insidiosa pressione musulmana sulla mentalita'della gente: le stesse persone che sono insorte contro l'inaugurazione di un sagrato dedicato a Giovanni Paolo II a Parigi non fiatano quando si costruiscono le moschee. L'islam sta cercando di obbligare l'Europa ad adeguarsi alla sua visione dell'uomo. Come gia'accadde con il comunismo, l'occidente e' ora sotto sorveglianza ideologica. L'islam si presenta, esattamente come il defunto comunismo, come alternativa al mondo occidentale. E come il comunismo di altri tempi, l'islam, per conquistare gli animi, gioca su fattori emotivi. Ostenta una legittimita'che turba la coscienza occidentale, attenta al prossimo: il fatto di porsi come la voce dei poveri di tutto il mondo. Ieri la voce dei poveri proveniva da Mosca; oggi viene dalla Mecca. Oggi degli intellettuali si fanno portatori dello sguardo del Corano, come ieri avevano fatto con lo sguardo di Mosca. Ora la scomunica e'per l'islamofobia, come lo era stata in passato per l'anticomunismo. Nell'apertura agli altri, che e'propria dell'occidente, si manifesta una secolarizzazione del cristianesimo che puo'essere riassunta in questi termini: l'altro deve sempre venire prima di me. L'occidentale, erede del cristianesimo, e'colui che mette a nudo la propria anima, assumendosi il rischio di passare per debole. Come il defunto comunismo, l'islam considera la generosita', l'apertura mentale, la tolleranza, la dolcezza, la liberta' delle donne e dei costumi e i valori democratici come segni di decadenza. Sono debolezze che sfrutta volutamente grazie a degli "utili idioti", buone coscienze imbevute di buoni sentimenti, per imporre l'ordine coranico nel mondo occidentale. Il Corano e'un libro di una violenza inaudita. Maxime Rodinson sostiene, nell'Encyclopedia Universalis, alcune verita'importanti che in Francia sono considerate tabu';. Infatti, da una parte, "Maometto rivelo' a Medina delle insospettate qualita' di dirigente politico e capo militare (...) Ricorse alla guerra privata, istituzione comune in Arabia (...) Maometto invio'; subito manipoli di suoi sostenitori ad attaccare le carovane della Mecca, punendo cosi'i suoi connazionali increduli e, al contempo, ottenendo un ricco bottino". Dall'altra, "Maometto approfitto'di questo successo per eliminare da Medina, facendola massacrare, l'ultima tribu'ebrea ancora esistente, quella dei Qurayza, con l'accusa di comportamento sospetto". Poi, "dopo la morte di Khadidja, sposo' una vedova, brava donna di casa di nome Sawda, e anche la piccola Aisha, che aveva appena dieci anni. Le sue tendenze erotiche, a lungo represse, lo avrebbero portato a contrarre contemporaneamente una decina di matrimoni". C'e'un'esaltazione della violenza, perche' il Corano mostra Maometto sotto questa luce: guerrafondaio senza pieta';, predatore, massacratore di ebrei e poligamo. Ovviamente anche la chiesa cattolica ha le sue colpe. La sua storia e'costellata di pagine nere, delle quali ha fatto una qualche ammenda: l'inquisizione, la caccia alle streghe, l'esecuzione dei filosofi Bruno e Vanini, la condanna degli epicurei, quella del cavaliere de La Barre, accusato di empieta'in pieno XVIII secolo, non depongono a suo favore. Pero'c'e'una differenza fondamentale tra il cristianesimo e l'islam: e'sempre possibile tornare ai valori evangelici, alla dolce personalita'di Gesu'Cristo, riscattandosi dagli errori della chiesa. Nessun errore della chiesa e'stato ispirato dal Vangelo. Gesu'e'per la non violenza, e il ritorno al Cristo rappresenta la salvezza nei confronti di certi eccessi dell'istituzione ecclesiale. Il ricorso a Maometto, invece, rafforza l'odio e la violenza. Gesu'e'il maestro dell'amore, Maometto, il maestro dell'odio. La lapidazione di Satana che si ripete ogni anno alla Mecca non e'solo un fenomeno superstizioso: non si riduce infatti allo spettacolo di una folla isterica che flirta con la barbarie, ma ha una portata antropologica. Si tratta invero di un rito che ogni musulmano e'invitato ad accettare, radicando la violenza come dovere sacro nel cuore del credente. Questa lapidazione, che ogni anno provoca la morte di fedeli calpestati dalla folla (a volte anche centinaia), e'un rituale che ingloba la violenza arcaica. Anziche' eliminare questa violenza arcaica neutralizzandola, sulla scia dell'ebraismo e del cristianesimo (l'ebraismo inizia con il rifiuto del sacrificio umano, che e' l'ingresso nella civilta', mentre il cristianesimo trasformera'il sacrificio in eucarestia), l'islam le crea un bel nido per crescere al caldo. Mentre l'ebraismo e il ristianesimo sono religioni i cui riti sono rivolti contro la violenza e la delegittimano, l'islam e' una religione che esalta la violenza e l'odio, sia nel suo testo sacro che in alcuni riti comuni. Odio e violenza pervadono il testo sul quale si formano tutti i musulmani: il Corano. Come ai tempi della Guerra fredda, la violenza e l'intimidazione vengono utilizzate al servizio di un'ideologia che si vuole egemone: l'islamismo, che mira a mettere la sua cappa di piombo sul mondo intero. Benedetto XVI sta soffrendo la crudelta'di tale esperienza. Come in altri tempi, e'necessario dire a chiare lettere che l'occidente e' "il mondo libero" nei confronti di quello musulmano, e, come in quei tempi, gli avversari di questo "mondo libero", funzionari zelanti del Corano, pullulano al suo interno.