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La Stampa Rassegna Stampa
08.12.2006 Nasrallah accusa Siniora di "complicità" con Israele
e l'assedio al governo dura ormai da una settimana

Testata: La Stampa
Data: 08 dicembre 2006
Pagina: 19
Autore: Rashid Kassir
Titolo: «Nasrallah in piazza contro Siniora "Complici di Israele"»
Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, da un lato si dice disponibile al dialogo, dall'altro lancia contro il governo Siniora accuse di "collusione con Israele" che nel contesto mediorentale infiammato dall'odio antisionista suonano come una condanna senza appello.
Dalla STAMPA dell'8 dicembre 2006: 


A una settimana dall’inizio dell’assedio al Palazzo del Serraglio, sede del governo libanese, Hassan Nasrallah forza lo stallo con un discorso in diretta su Al Manar, la hezbollah-tv che Israele aveva cercato invano di zittire nel suo attacco estivo.
Schermi giganti in piazza dei Martiri ed effetti speciali per presentare a Siniora e a quel che resta dell’esecutivo dopo l’abbandono dei sei ministri filo-siriani, una lunga serie di atti d’accusa pochissimo in tema con la «disponibilità al dialogo» premessa all’esordio.
«Rifiutiamo la guerra civile, perché tutti ne uscirebbero sconfitti», ha detto Nasrallah, rivolgendosi in collegamento video diretto a decine di migliaia di manifestanti riuniti nel cuore di Beirut. «Rifiutiamo la guerra civile, gli scontri armati di piazza, ogni forma di confronto. Le nostre armi sono dirette solo contro Israele. Non vogliamo combattere e non combatteremo mai contro nessun libanese», ha proseguito Nasrallah che, dalla guerra d’agosto con Israele, è comparso per motivi di sicurezza un’unica volta in pubblico per celebrare, due mesi fa a Beirut, la «vittoria divina» dei guerriglieri sciiti del suo Partito di Dio - appoggiato da Siria e Iran - contro l’esercito israeliano. Ma escluso il ricorso alla violenza e affermato che Hezbollah è pronto a sopportare senza reagire «altri mille martiri» come Ahmad Mahmud - il giovane dimostrante sciita ucciso domenica in scontri con rivali sunniti filogovernativi - Nasrallah ha lanciato pesantissime accuse a Siniora.
«Dico a coloro che scommettono sulla nostra sconfitta che è un’illusione. E invito il governo illegittimo a non scommettere sul sostegno degli Stati Uniti e dell’Occidente, poiché è il presidente americano George W. Bush ad averne bisogno», ha tuonato Nasrallah, ammonendo inoltre i paesi arabi moderati a «non interferire e non schierarsi a favore di una parte» nella sempre più esplosiva crisi libanese. «È sospetto che Israele lodi ogni giorno il governo. C’è qualcosa dietro?», si è chiesto il leader di Hezbollah, passando a denunciare l’asserito «tradimento» del governo Siniora durante i 34 giorni della guerra con Israele. Nasrallah ha rinfacciato al premier di aver «ordinato all’esercito di bloccare l’invio di armi alla Resistenza», mentre Israele «stava bombardando le vie di rifornimento» utilizzate da Hezbollah.
«Non lasceremo le strade prima di aver raggiunto l’obiettivo della salvezza del Libano». E, tanto per facilitare la pacificazione, ha lanciato l’idea di una commissione d’inchiesta incaricata di fare «luce sulla guerra contro Israele». Il suo sospetto: qualcuno avrebbe invitato gli americani a innescare l’attacco, tramite l’«entità sionista», per «distruggere la resistenza libanese». Qualcuno da cercare non solo fra i nemici storici: a questo proposito, Nasrallah ha citato fonti israeliane evocando «tutti i leader arabi che avrebbero chiamato Olmert invitandolo a continuare la guerra».

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