Un canale tra Mar Rosso e Mar Morto per irrigare il deserto e scongiurare le "guerre dell'acqua"
Testata: La Repubblica Data: 07 dicembre 2006 Pagina: 1 Autore: Elana Dusi Titolo: «Mar Morto, il canale della pace»
Dalla REPUBBLICA del 7 dicembre 2006:
È un´opera di ingegneria. Ma ancor più un´impresa diplomatica per porre fine alla guerra dell´acqua in medio oriente. Il "canale dei due mari" collegherà il Mar Rosso e il Mar Morto attraversando 180 chilometri di deserto. Le acque del Golfo di Aqaba irrigheranno il deserto del Negev, alimenteranno una centrale idroelettrica, saranno filtrate da un impianto di desalinizzazione e riempiranno i rubinetti di Giordania, Israele e Autorità Palestinese con quasi un miliardo di metri cubi di acqua potabile all´anno. Infine, si getteranno in un Mar Morto ormai ridotto all´agonia. In trent´anni il livello del lago più salato del mondo si è abbassato di 25 metri. Nell´ultimo secolo la sua superficie si è ridotta di un terzo. A fronte dei due miliardi di metri cubi di acqua che evaporano ogni anno, l´apporto del Giordano rappresenta una goccia dell´oceano. L´unico immissario è ormai ridotto a un rigagnolo, spolpato a monte da dighe e prelievi per irrigare i campi. I più vecchi impianti balneari di Ein Gedi, in Israele, si trovano ormai a un chilometro dalla riva. Continuando di questo passo il Mar Morto sarà prosciugato nel 2050. Domenica sulle rive del lago salato, il "canale dei due mari" (già ribattezzato "canale della pace") riceverà il suo imprimatur. I rappresentanti di Giordania, Israele e Autorità Palestinese si incontreranno per dare il via al piano di fattibilità del progetto. I finanziamenti, raccolti dalla World Bank, ammontano a 15,5 milioni di dollari per lo studio preliminare, ma dovranno raggiungere i 3 miliardi nei 5 anni previsti per il completamento dei lavori. «L´appuntamento è previsto per domenica. Rappresentanti della Giordania, di Israele e dell´Autorità Palestinese si incontreranno con i responsabili della World Bank e i delegati dei paesi donatori. Un anno dopo esserci messi d´accordo sul progetto, è il momento di fissare le tappe per la sua realizzazione» ha dichiarato il portavoce del ministero delle risorse idriche giordano, Adnan Zohby. L´acqua del Mar Rosso, trattata con un impianto di desalinizzazione, verrà ripartita tra i tre paesi sia per dar da bere alla popolazione che per irrigare i campi, sedando in parte quella "guerra dell´acqua" che in maniera latente contribuisce a esacerbare i rapporti fra lo stato ebraico e i suoi vicini. Per quanto riguarda il Mar Morto, l´obiettivo è recuperare una decina di metri di altezza alle sue rive asciutte, anche se l´innesto del "canale della pace" farà precipitare la salinità dal suo livello record del 26 per cento fino al 3 per cento caratteristico delle acque marine. Un brutto colpo per le industrie del potassio e del turismo legato a fanghi e prodotti di bellezza, cui farà da contraltare il ritorno della fauna e degli uccelli migratori che da qualche anno hanno iniziato a disertare lo specchio d´acqua. La vera incognita del progetto rimane comunque la diplomazia. Solo quattro anni fa il "canale della pace" venne bloccato dall´opposizione delle altre capitali mediorientali, secondo cui ogni forma di cooperazione tra Israele e gli stati arabi doveva essere bandita.
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