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Lettera aperta ai signori dell'Islam 06/12/2006

Per carità cristiana, signori esponenti della religione musulmana un po’ di coerenza, o meglio,un po’ di serietà nelle vostre esternazioni. Almeno mettetevi d’accordo tra di Voi, superate con umiltà i vostri equivoci prima di scombussolare il quieto vivere nelle nostre e nelle vostre Comunità!
Leggo di una disputa di alcuni anni addietro (credo del 2001) tra i due massimi rappresentanti dell’Islam contemporaneo, Mohamed Tantawi - direttore della prestigiosa Università di Al-Azhar del Cairo, nonché centro mondiale dell’Islam Sunnita- ed il rappresentante ideologico in Europa della Fratellanza Musulmana Yusuf al-Qaradawi con sede a Dublino, che accusava il primo per aver emesso una fatwa in cui affermava che “…il martirio ed il suicidio sono da condannare in ogni caso”. L’accusa era quella di essere fuori dalla storia perché Tantawi è restato “… ancorato al primitivo messaggio di pace insito nel Corano” e lo rimproverava di non riuscire a “vedere l’Islam minacciato in varie parti del mondo”. Al-Qaradawi concludeva in modo sferzante che il jihad, in questo momento storico “è un obbligo per tutti i musulmani… molto più che in passato”. Questa frase agghiacciante, se riportata fedelmente, mi lascia interdetto e mi auguro quanto prima venga ritrattata.

 

Le pare Al-Qaradawi? Posso anche capire quanto nel 1990 Ella scrisse ne “Il movimento islamico”, ma con la Sua saggezza, acquisita col passar degli anni, non è più l’epoca di giocare all’etremismo.
Signori, siete entrambi della stessa religione, dello stesso ceppo Sunnita, vi pregherei pertanto di avere il religioso buon senso di assumervi le vostre responsabilità verso le future generazioni; lavate al più presto i vostri panni in casa, prima che sia troppo tardi, perché, secondo molti osservatori, primo fra tutti, il comandante supremo delle truppe statunitensi in oriente e medioriente (John Abizaid), la più grande minaccia per tutti sta nella “guerra civile strisciate tra sciiti e sunniti: data la ferocia quotidiana degli attacchi, “potrebbe un giorno allargarsi a macchia d’olio in tutto il Medio Oriente con ripercussioni inimmaginabili”. E’ vero, essa nasce da una deliberata strategia fondamentalista pilotata dalle milizie sciite sostenute dall’Iran seguita dagli hezbollah libano-palestinesi ma che Lei stesso, Al-Qaradawi, stranamente appoggia. Si metta per un attimo nella logica di un occidentale, (corrotto come Lei sostiene, ma raziocinante) non Le pare che Lei, autorevole rappresentante di una comunità storicamente maggioritaria, cada in una stridente contraddizione quando caldeggia quella minoranza estremista? Ritornate al “primitivo messaggio di pace insito nel Corano” e tentate di tra voi una volta per tutte una soluzione soddisfacente; non giocate al massacro adducendo a pretesto ancestrali ricordi, passati e sorpassati dagli eventi purificatori del tempo.
Perché rimuginare un periodo storico triste in cui le nostre e le vostre spade sparsero tragedie nei tre Continenti? Lei lo sa bene, oggi non si “gioca” più con le spade, ma con armi molto più sofisticate che distruggono chiunque, credenti compresi!

Francesco Pugliarello

 


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