Il nuovo capo del Pentagono: l'Iran vuole l'atomica ed'impossibile garantire a Israele che non verrà attaccata
Testata: Il Giornale Data: 06 dicembre 2006 Pagina: 13 Autore: la redazione Titolo: «Il successore di Rumsfeld: credo che l'Iran voglia l'atomica»
Dal GIORNALE del 6 dicembre 2006:
I cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Usa, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia) e la Germania non hanno trovato l’accordo sul pacchetto di sanzioni a carico dell’Iran, a causa del persistente rifiuto del regime degli ayatollah di sospendere il programma nucleare. Ieri al vertice di Parigi a cui ha partecipato anche Javier Solana, alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell’Unione Europea, sono stati fatti «progressi», spiega un comunicato del ministero degli Esteri francese, ma «restano diverse questioni in sospeso, sulle quali continueremo la riflessione nei prossimi giorni». L’Iran ha ignorato una richiesta del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di sospendere entro il 31 agosto scorso l'arricchimento dell'uranio.Mauna nuova risoluzione non è stata finora adottata di fronte alle resistenze di Russia e Cina a ricorrere amisure punitive contro la Repubblica islamica. Il prossimo successore di Donald Rumsfeld al vertice del Pentagono, Robert Gates, si è detto convinto che l'Iran stia cercando di sviluppare un'arma nucleare. In un'audizione al Senato (laCommissione Forze Armate ha espresso il gradimento del nuovo ministro della Difesa all’unanimità, oggi il voto dell’aula), Gates ha sottolineato come, a suo parere, il regime di Teheran menta quando sostiene che il proprio programma ha finalità esclusivamente civili. Gates ha detto di non essere certo che l’Iran farebbe uso di armi atomiche per attaccare Israele, perché «i rischi per Teheran sono enormi».Maha aggiunto che gli Stati Uniti non sono in grado di garantire a Israele che un attacco nucleare da parte iraniana non avverrà. «Credo che nessuno possa dare una simile assicurazione», ha detto ai senatori. Le parole di Gates sono state pronunciate mentre il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad rivolgeva un duro monito ai Paesi europei, che hanno importanti legami commerciali con Teheran, mentre a Parigi stavano per riunirsi i rappresentanti delle grandi potenze per discutere il programmanucleare della Repubblica islamica. L'Iran, ha detto, «rivedrà » i suoi rapporti con questi Stati se continueranno ad opporsi alle sue attività in ambito nucleare e considererà queste prese di posizione come «atti ostili». Allo stesso tempo da Dubai, dove si trova in visita, il capo negoziatore iraniano sul nucleare, Ali Larijani, ha ribadito che Teheran non rinuncerà al suo programma e che una eventuale nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che le imponesse sanzioni «non servirà a niente».
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