Una cronaca fuorviante e incompleta sul convegno antisraeliano promosso dall'Ucoii
Testata: ANSA Data: 01 dicembre 2006 Pagina: 0 Autore: la redazione Titolo: «Palestina e media tra verità e censura»
Una cronaca decisamente incompleta e fuorviante del convegno antisraeliano tenutosi in una sala del Senato della Repubblica (vedi a questolinkla cronaca di Dimitri Buffa).
Sembra che al convegno, in realtà una parata d'odio, ci si sia limitati a chiedere una informazione completa sul Medio Oriente.
L'estensore del lancio dà inoltre per scontato che esista davvero una distorsione dell'informazione a favore di Israele. Come se questa commettesse in segreto crimini orrendi nascosti dai media.
Ecco il testo:
INFORMAZIONE: PALESTINA E MEDIA TRA VERITÀ E CENSURA/ ANSA UN CONVEGNO A ROMA CON AMBASCIATORE E MINISTRO PALESTINESI (ANSA) - ROMA, 30 nov - Obiettività, scientificità e completezza per una corretta informazione sulla questione palestinese che possa aiutare anche un giusto processo di pace. A chiederlo a gran voce i giornalisti, i politici e gli esperti presenti al convegno 'La Palestina dei media, i media della Palestina. Da un'informazione reticente a un'informazione veritierà organizzato dall'Associazione Infopal.it e l'Agenzia stampa www.infopal.it, che si è tenuto oggi a Roma a Palazzo Bologna del Senato. Il primo a chiedere ai mass media occidentali obiettività nel trasmettere quella che lui definisce «catastrofe del popolo Palestinese, il dramma dell'occupazione ma anche il desiderio di un popolo di avere la propria libertà e pace in uno Stato Palestinese con rapporti di buon vicinato con Israele» è l'ambasciatore palestinese in Italia Sabri Ateeya, che ha voluto precisare: «non critico i giornalisti, ma i proprietari dei mass media che con una certa politica dell'informazione di censura e tagli boicottano la verità». A dare ragione all'ambasciatore è stato Giovanni Rossi, Segretario Generale Aggiunto della Federazione nazionale della stampa: « è evidente che c'è un ruolo fondamentale dei mezzi di informazione per poter parlare correttamente di ciò che accade in Medio Oriente. L'ambasciatore è in buona compagnia a lamentarsi dei media, non per niente sono due anni che lottiamo con gli editori e non tanto per il contratto ma proprio per la qualità dell'informazione. Dire all'opinione pubblica ciò che accade veramente in zone come quella - ha aggiunto Rossi - è una cosa che riguarda tutti e purtroppo è una responsabilità anche dei giornalisti, che a volte sono poco informati o assumono ruoli che vanno al di là del giornalismo. Per fortuna nel nostro patrimonio ci sono anche professionisti che addirittura muoiono per la ricerca della verità». Il grande atteso del convegno, il ministro dell'informazione dell'Anp, Yousef Rizqa, non ha potuto essere presente per problemi di visto, ma ha potuto dare il suo contributo in un collegamento telefonico: «L'informazione della Palestina è ancora molto debole, sopratutto rispetto ad Israele, per cui auspico che l'informazione italiana dia più spazio alla Palestina». Il Ministro ha poi avanzato alcune proposte come la creazione di siti internet che si facciano garanti di una corretta informazione su internet stesso, l'organizzazione di dibattiti, la produzione di film e documentari in Europa per spiegare «la sofferenza del nostro popolo e l'amore per una pace giusta, la ricostruzione e il Diritto». Tanti gli interventi che si sono succeduti nel dibattito durato oltre quattro ore, da quello di Paolo Cento dei Verdi che ha affermato come «la censura non aiuti né lo sviluppo democratico né la nostra democrazia», a quello del giornalista Maurizio Torrealta che oggi ha riproposto il documentario di Rai News 24 'Gaza. ferite inspiegabili e nuove armi', testimonianza sul presunto uso da parte degli israeliani di armi illegali. Appassionati e decisamente schierati sono stati gli interventi del giornalista Rai Paolo Barnard, che ha addirittura usato le parole «nazismo in Palestina», della giornalista Jivara Al-Buderi, corrispondente Aljazeera da Gaza, che con alcune foto ha descritto la vita dei Palestinesi e la costruzione del muro, e dell'onorevole Alì Rashid che ha voluto sottolineare come «da 60 anni la Palestina sta subendo una distruzione sistematica e un annientamento». (ANSA).
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