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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.12.2006 Abu Mazen alla Rice: stallo delle trattative con Hamas per il "governo di unità nazionale"
la cronaca di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 dicembre 2006
Pagina: 19
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Abu Mazen alla Rice: «Le trattative con Hamas sono a un punto morto»»
Dal CORRIERE della SERA del 1 dicembre 2006:

GERUSALEMME — Mesi di trattative con Hamas sarebbero arrivati a «un punto morto». Il governo di unità palestinese sembra lontano e il presidente Abu Mazen è pronto a cercare altre soluzioni. «Abbiamo fatto molti sforzi, tentato varie strade, non abbiamo trovato un accordo», ha detto dopo aver incontrato Condoleezza Rice, segretario di Stato americano, a Gerico. «Adesso Abu Mazen deciderà le prossime mosse», ha commentato uno dei suoi consiglieri.
Il leader della Mukata non ha molte carte da giocare. Al punto che Hamas ha replicato ai suoi avvertimenti, accusandolo di bluffare. Abu Mazen potrebbe decidere di smantellare il governo (un altro consigliere ha parlato di «decisioni politiche senza precedenti»), ma ogni nuovo esecutivo verrebbe bocciato in Parlamento, dove il movimento fondamentalista ha la maggioranza. O può indire un referendum sull'ipotesi di nuove elezioni, una sfida elettorale che il Fatah, il partito del presidente, rischia di perdere.
Il premier Ismail Haniyeh è all'estero, in un giro dei Paesi arabi che porterà via settimane. Eppure i portavoce di Hamas assicurano che le trattative vanno avanti, anche se resta il disaccordo su chi controllerà il ministero delle Finanze e quello degli Interni.
Abu Mazen ha consegnato a Condoleezza Rice le mappe che mostrano le costruzioni di insediamenti israeliani in Cisgiordania. Il segretario di Stato americano è convinta di «dover intensificare gli sforzi in questo momento per arrivare alla soluzione dei due Stati» e ha avvertito: «Non vanno prese iniziative che possano pregiudicare l'accordo finale», un riferimento alle colonie. Dopo l'incontro con Abu Mazen, Rice si è spostata a Gerusalemme, dove ha visto Ehud Olmert e Tzipi Livni, ministro degli Esteri. Ha elogiato il piano diplomatico del premier israeliano, illustrato nel discorso di lunedì.
Prima di un vertice Abu Mazen- Olmert, israeliani e palestinesi dovrebbero riuscire a estendere il cessate il fuoco alla Cisgiordania e a trovare un accordo sul numero (e i nomi) dei detenuti da rilasciare per la liberazione del caporale Gilad Shalit, rapito il 25 giugno. Nella lista delle richieste, Hamas avrebbe inserito Marwan Barghouti, leader carismatico del Fatah, condannato a cinque ergastoli. Omar Suleiman, ministro egiziano a capo dell'Intelligence, è venuto nei giorni scorsi a Gerusalemme per aggiornare gli israeliani sulla mediazione. Fonti della sicurezza ipotizzano il ritorno a casa di Shalit «prima della fine dell'anno».
Parlando con un gruppo di diplomatici europei, Olmert avrebbe respinto l'idea di una forza multinazionale che garantisca il rispetto della tregua nella Striscia di Gaza. «Non siamo interessati a truppe in stile Unifil come in Libano — avrebbe commentato secondo il sito Ynet —. E comunque se dessimo il via libera, ci maledireste. La situazione a Gaza è complicata».

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