Israele, semplicemente, esiste. Anche se i suoi nemici non la riconoscono 23/11/2006
Ho letto stralcio della intervista allo storico Tom Segev che conosco per aver letto aver letto il Suo splendido libro "il settimo milione". Vorrei esprimere il mio parere circa la Sua affermazione su una tregua di dieci anni che permetterebbe il "vivere tranquilli" accanto ad Hamas e i Palestinesi. Perche' allora non cinquant'anni visto che hanno anche proposto un cosi' piu' lungo tempo? Credo che dopo cinquant'otto anni dalla nascita dello Stato d'Israele, non si puo' piu' giocare sul riconoscimento o meno perche' non credo ci possa essere qualcheduno che debba con la prepotenza ed il terrorismo imporre il non riconoscimento o tanto menola distruzione di Codesto Stato. Israele e' una Nazione " A SE' ", Israele esiste non perche' ci sia qualcuno che l'ha riconosciuto ed altri no, ma perche' ISRAELE ESISTE UGUALMENTE e questa e' la realta'. Voglio ricordare con il mio piu' che modesto parere che la tregua o "HUDNA", non e' null'altro che il modo piu infame per permettere un riequilibrio del rapporto di forza per potere alla fine attaccare a tradimento interrompendo anche se necessario il piu' o meno lungo periodo di tregua concordata. Ricordo infine di avere letto su Israele.net, la cinica gioia beffarda di un comandante di Hamas alla vista di un uomo che fuggiva col proprio figlioletto da una casa appena colpita da un kassam nella citta' di Sderot. Personalmente penso che nessuno nel mondo puo' arrogarsi il diritto di imporre un "DIKTAT" sulla esistenza di Israele per il semplice fatto che Israele C'E'. lettera firmata