Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Scudi umani (volontari) per proteggere i terroristi la nuova tattica di Hamas contro Israele
Testata: Corriere della Sera Data: 20 novembre 2006 Pagina: 5 Autore: Davide Frattini Titolo: «Gaza, la battaglia degli scudi umani»
Dal CORRIERE della SERA del 20 novembre 2006:
GERUSALEMME — Un tendone verde le protegge dal sole, mentre loro proteggono la casa. Le donne sono arrivate da tutto il villaggio e si sono piazzate sul tetto. L'unico colore sulle pareti del palazzo senza intonaco è un poster enorme di Jamal Abu Samhadana, capo dei Comitati di resistenza popolare, ucciso in un raid israeliano a giugno. Per non fare la stessa fine, uno dei suoi vice ha escogitato una tattica per immobilizzare l'esercito israeliano. Quando i militari hanno avvertito Mohammed Baroud che la sua casa e quella di un militante di Hamas sarebbero state bombardate, gli estremisti hanno deciso di barricarsi dentro e hanno lanciato un appello agli abitanti del campo rifugiati di Jabalya perché accorressero a fare da scudi umani. Dalle moschee e dagli schermi della televisione, la chiamata è stata diffusa in tutta la Striscia di Gaza. «Abbiamo organizzato dei turni — racconta Umm Wael, madre di Baroud, alla Associated Press — e ci prepariamo a un lungo assedio. Dove dovremmo andare? Staremo qui o moriremo nella casa. Per quanto mi riguarda, possono farmela cadere in testa». Baroud, coinvolto nei lanci di Qassam contro le città israeliane, spiega di aver deciso la risposta con altri militanti, dopo che un palazzo era stato distrutto in un attacco missilistico, pochi giorni fa. I comandanti di Tsahal hanno fermato il raid e un portavoce ha condannato «lo sfruttamento cinico di civili innocenti da parte dei terroristi». Fonti dello Stato Maggiore hanno ammesso di non avere una soluzione per rispondere alla mobilitazione. Che è stata elogiata dal premier palestinese Ismail Haniyeh: «Siamo orgogliosi di questa reazione popolare. È il primo passo per difendere le nostre case e le case dei nostri figli», ha proclamato durante una visita al palazzo. Gli israeliani non hanno fermato altri raid: un missile indirizzato contro l'auto di due militanti di Hamas (feriti) ha ucciso un uomo di 75 anni e ferito otto passanti, tra loro tre ragazzini. Il ministro della Difesa Amir Peretz ha chiamato il presidente palestinese Abu Mazen per spingerlo a fermare i lanci di razzi: «Non possiamo tollerare il bombardamento continuo». Il leader della Mukata ha risposto chiedendo un cessate il fuoco reciproco. Ancora ieri, 11 Qassam sono caduti su Israele, 420 venti dall'inizio dell'anno. Il premier Ehud Olmert ha criticato la risoluzione votata dalle Nazioni Unite per chiedere una missione internazionale d'inchiesta sull'incidente che settimana scorsa ha ucciso 19 palestinesi, quando i proiettili dell'artiglieria israeliana sono finiti sulle case di Beit Lahoun invece che in un campo. «Quelli che ci vogliono dare lezioni dall'Onu chiedano spiegazioni agli estremisti che bersagliano sistematicamente i nostri civili». Olmert e Peretz — scrive il britannico Sunday Times — avrebbero dato il via libera alle esecuzioni mirate dei leader politici di Hamas per provare a fermare i lanci di Qassam.
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