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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.11.2006 Fassino e Rutelli manifestano a Milano. Con Fassino e Rutelli manifestano a Milano. Con "moderazione"?
no, contro Israele

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 novembre 2006
Pagina: 14
Autore: Monica Guerzoni
Titolo: «Corteo pro Gaza, sinistra divisa La contro-iniziativa di Colombo»

Dal CORRIERE della SERA del 14 novembre 2006:

ROMA — Ci sono due modi di vedere, da sinistra, la questione palestinese. Due modi di sfilare in piazza. In due diversi cortei, che dividono l'Unione e lacerano al loro interno i partiti dell'ala radicale. L'appuntamento è per sabato 18 novembre: a Milano con la Tavola della pace e in nome di una piattaforma moderata e a Roma, con il Forum Palestina e i centri sociali, contro «l'ennesima mattanza dell'esercito israeliano». Nella comunità ebraica c'è preoccupazione, al punto che si era pensato di organizzare una contro-manifestazione. Furio Colombo ed Emanuele Fiano, due diessini che, come dice l'ex direttore dell'Unità, «si sentono molto vicini a Israele», hanno deciso di convocare una conferenza stampa, di indire un'assemblea o, terza ipotesi, di scrivere un testo per i giornali. «Qualcosa — spiega Colombo — che serva ad augurare che le manifestazioni siano equilibrate. Perché solo se si offre sostegno a entrambe le parti si dà un contributo alla pace. Se invece si fa della tifoseria, si dà un contributo alla guerra».
Francesco Rutelli e Piero Fassino hanno aderito alla manifestazione di Milano, per la quale Vittorio Agnoletto, Don Andrea Gallo e padre Alex Zanotelli lanciano un'appello alla partecipazione. Ma il presidente della Margherita non sfilerà e il segretario dei Ds non ha ancora deciso.
«Speriamo che frange in cerca di visibilità non provochino incidenti», auspica la ds Marina Sereni. Mentre il verde Paolo Cento potrebbe disertare se dovesse prevalere la moderazione: «La piattaforma deve condannare in modo netto e chiaro le stragi di Israele e dire no al muro della vergogna».
Rifondazione è spaccata. Il partito ha aderito al corteo milanese, l'area dell'Ernesto a entrambe: Folco Giannini e Gianluigi Pegolo saranno a Roma. Così come Marco Ferrando, del Movimento per il partito comunista dei lavoratori: «Non sfilo con Rutelli e Fassino». Anche il Pdci ha scelto il corteo più radicale. Ci sarà Diliberto. E anche Marco Rizzo: «Oggi i palestinesi sono Davide contro Golia».

Davvero la manifestazione di Milano avrà una "piattaforma moderata"?
Dal sito internet
www.tavoladellapace.it, leggiamo l’ Appello alla manifestazione “per la pace e la giustizia in Medio Oriente” a cui parteciperanno anche i leader dei principali partiti di governo Fassino e Rutelli. I contenuti di questo appello sono l’esatto opposto del “moderato” e rappresentano in pieno la cultura del pacifismo a senso unico.

 

 

Si denuncia Israele come paese aggressore ma ricordiamo che la causa degli ultimi episodi di sangue è la continua pioggia di missili Qassam in territorio israeliano sparati da parte dei gruppi terroristici palestinesi. Mettere nel calderone delle condanne quella del “lancio dei missili Qassam e di ogni azione terroristica” è l’esempio chiaro di come si vuole confondere le acque su qual è la causa dell’attuale stato di belligeranza in Medio Oriente.

 

 

Si denuncia la barriera difensiva costruita da Ariel Sharon che ha oggettivamente fermato gli attentati terroristici, e impedito per molto tempo le incursioni militari nei territori palestinesi.

 

 

Tra le righe dell’Appello di queste organizzazioni politiche si legge la volontà di legittimare il potere di Hezbollah, Ahmadinejad e Hamas, tutti nemici giurati della pace e di Israele. Sempre tra le righe Israele viene descritto come paese terrorista (“…lottare con determinazione contro tutti i terrorismi…”).

 

 

Scrivere presso questi indirizzi una lettera di protesta a Fassino e Rutelli che parteciperanno a questa manifestazione aderendo a questo Appello profondamente antiisraeliano.  

 

 

p.fassino@dsonline.it

 

sede@margheritaonline.it

 

 

Riportiamo qui di seguito la piattaforma della manifestazione che si può leggere dal link www.tavoladellapace.it cliccando su “appello”.

 

 

 

 

Manifestazione nazionale
per la pace e la giustizia
in Medio Oriente

sabato 18 novembre 2006 Milano

 

 

“Non ci sarà pace nel mondo finchè non regnerà in quelle terre piena pace. E tutti gli sforzi di pace in quelle terre avranno una ripercussione straordinaria sul pianeta intero.”

Carlo Maria Martini

 



Per alcune popolazioni non è mai finita. Per altre è solo questione di tempo e poi la guerra tornerà a straziare la vita e le città del Medio Oriente. Tutti sanno che non sarà solo l´ennesima strage di innocenti. Sarà un ulteriore passo sulla strada senza ritorno di una guerra che, nella sua ipotesi più estrema, può diventare atomica. E´ terribile ma di questo passo non impossibile.

Il pericolo è grande. Se non si interviene subito una nuova e ancora più grande catastrofe rischia di travolgerci tutti. La risoluzione dell´Onu 1701 ha messo fine ai combattimenti in Libano e in Galilea. E´ stato fatto un primo passo che ora però va fortemente sostenuto con gli strumenti della politica, con la forza della cultura e con l´impegno di tutti. Il tempo della tregua deve diventare il tempo della pace.

Per questo noi, consapevoli dei rischi e delle responsabilità che ci dobbiamo assumere, invitiamo tutte le donne, gli uomini, le ragazze e i ragazzi, le organizzazioni della società civile, i movimenti e gli Enti Locali a partecipare alla manifestazione nazionale per la pace in Medio Oriente che si terrà sabato 18 novembre a Milano.

Chiediamo ai responsabili della politica italiana, europea e internazionale di lavorare con coraggio e tenacia per scongiurare una ripresa della guerra e imboccare davvero la via della pace in Medio Oriente.

Non siamo ingenui da ignorare il peso dei signori della guerra e del terrorismo. Facciamo appello a tutti coloro che, nei governi e nella società, di fronte al fallimento dell´unilateralismo e della guerra permanente causa di tante tragedie, hanno imparato la lezione.

Questo è il tempo in cui i “realisti” debbono lavorare perché la fine della guerra in libano segni davvero l´inizio di una nuova fase politica caratterizzata dall´abbandono di tutti i piani e proclami di guerra, dalla rinuncia alla guerra e al terrorismo come strumento della politica, dallo sforzo comune di affrontare pazientemente tutti i problemi irrisolti con mezzi pacifici, dal rilancio e dalla democratizzazione dell´Onu, del diritto e della legalità internazionale.

Ci rivolgiamo innanzitutto al Governo e al Parlamento italiano perché sviluppino una fortissima iniziativa politica a partire dall´Unione Europea e dall´Onu. In particolare chiediamo di:
- affrontare subito la questione israelo-palestinese, cuore di tutti i conflitti del Medio Oriente, promuovendo -anche tramite l´invio di una forza di interposizione dell´Onu nella Striscia di Gaza- l´immediato cessate il fuoco, la fine delle incursioni militari, dei bombardamenti, delle uccisioni, del lancio dei missili Qassam e di ogni azione terroristica, la fine del blocco di Gaza e dell´isolamento delle città palestinesi, l´abbattimento del muro, una grande azione umanitaria per portare soccorso alle popolazioni, il rilascio dei prigionieri politici, a cominciare da quelli che sono stati presi come ostaggi e dagli esponenti del governo e del parlamento palestinese, la ripresa del dialogo, della cooperazione, anche ripristinando l´erogazione dei fondi, e del processo di pace con l´ANP per attuare, in tempi certi, le risoluzioni dell´Onu che prevedono la fine dell´occupazione militare e la nascita di uno Stato Palestinese indipendente e democratico che viva in pace accanto a quello di Israele;
- promuovere il dialogo e il negoziato politico con tutti i paesi della regione, anche tramite una conferenza internazionale per la pace in Medio Oriente, per affrontare in modo coerente e globale i problemi irrisolti nella regione sulla base del diritto internazionale, favorire il riconoscimento reciproco e costruire le condizioni per una pace giusta e duratura. La pace è l´unica sicurezza per Israele, la Palestina e per tutti. L´Onu inoltre, con il deciso sostegno dell´Unione Europea, si deve assumere la responsabilità di garantire la sicurezza di Israele e della Palestina anche trasferendo la sua sede principale a Gerusalemme, città aperta, capitale di due stati e del mondo intero;
- lottare con determinazione contro tutti i terrorismi con gli strumenti della legalità e della giustizia penale internazionale, con intelligenza ed efficienza nel rispetto dei diritti umani e dei valori democratici;
- promuovere, come stabilito dalla legge italiana, il blocco del commercio delle armi e degli accordi di cooperazione militare verso tutti i paesi in conflitto (Israele, Libano,…); promuovere il disarmo generalizzato e in particolare sollecitare la convocazione di una Conferenza internazione per eliminare tutte le armi nucleari, chimiche e batteriologiche dal Medio Oriente.

Chiediamo inoltre che, data la natura complessa e l´alto rilievo del nuovo intervento dell´Onu in Libano, l´Italia promuova la costruzione di quella “componente civile” che è necessaria per curare la “dimensione diritti umani” e promuovere la “sicurezza umana” in stretto rapporto con le autorità locali e la società civile libanese.

L´Italia, che si appresta ad entrare a far parte del Consiglio di Sicurezza dell´Onu, deve dichiarare in modo chiaro e forte il proprio impegno per salvare, riformare, rafforzare e democratizzare l´Onu dando voce all´intera Unione Europea, riaffermare il ruolo centrale delle Nazioni Unite nella promozione della pace, della sicurezza e della cooperazione internazionale, rilanciare i suoi valori e ideali, farla funzionare, dargli le risorse e gli strumenti necessari per adempiere al proprio mandato, tutelare la sua autonomia, la sua indipendenza e la coerenza con i suoi fini.

Al parlamento e al governo italiani chiediamo inoltre di aumentare i fondi per la cooperazione internazionale contro la miseria e la guerra (rispettando gli impegni assunti per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio) e di ridurre le spese per gli armamenti, di fare un forte investimento sulla “cooperazione comunitaria” e di promuovere la cura della qualità e della coerenza degli interventi.

La costruzione della pace in Medio Oriente è tanto difficile quanto indispensabile. Per questo, nei limiti delle possibilità di ciascuno, ci dobbiamo sentire tutti impegnati a collaborare al successo di questa grande sfida politica, umana e culturale.

C´è da contribuire ad affrontare la grave emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania; c´è da portare solidarietà laddove c´è la sofferenza e la disperazione; c´è da sostenere tutte le forze sociali democratiche che operano per la pace, i diritti umani e la democrazia in Israele, nei territori palestinesi, in Libano e in tutti gli altri paesi della regione; c´è da sostenere senza interferenze la ricostruzione sociale, politica ed economica del Libano e favorire il dialogo nazionale tra tutte le sue componenti; c´è da promuovere la diplomazia dal basso, l´incontro, il dialogo e la comprensione tra i popoli laddove c´è divisione e scontro; c´è da promuovere il dialogo interculturale, interreligioso e politico laddove si cerca di alimentare lo scontro dell´inciviltà; c´è da affermare i diritti dei migranti e dei richiedenti asilo, contro ogni forma di intolleranza e di razzismo; c´è da promuovere una politica e una cultura della pace e dei diritti umani che parta dalle nostre città, dalle nostre istituzioni e dal nostro paese; c´è da diffondere la nonviolenza laddove sembra regnare solo la violenza.

A ognuno di fare qualcosa. Il tempo di fare pace è adesso.

 

“Questo è il tempo in cui bisogna pensare nuovo, bisogna pensare in grande, senza pregiudizi, senza vecchi modi di reagire, senza tutta quella zavorra di sciocchezze che oggi assordano i giovani e li rendono sempre più delusi e senza speranza.” Tiziano Terzana

 



Ogni commento, proposta e integrazione all´appello è gradito.

Perugia, Roma, Milano 24 ottobre 2006

Comitato organizzatore: Tavola della pace, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Action for Peace, Articolo 21, Consulta provinciale della pace (Milano), Coordinamento “La pace in Comune” (Milano), Arci, Acli, Agesci, Cgil, Cisl, Beati i Costruttori di pace, Cipsi, Volontari nel Mondo Focsiv, Legambiente, Libera, Associazione per la Pace, Banca Etica, Ics, Emmaus Italia, Manitese, Pax Christi, Centro per la pace Forlì-Cesena, Peacelink, Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, Forum Trentino per la Pace, Cnca-Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, Movimento Federalista Europeo (primi firmatari 25 ottobre 2006).

 

 

Dalla homepage del sito internet http://www.forumpalestina.org/ leggiamo invece l’appello alla manifestazione di Roma dove parteciperà il “forum Palestina”, il partito di governo dei “Comunisti Italiani” e il partito fuoriuscito da Rifondazione Comunista di Marco Ferrando. Si propone tra le altre cose il boicottaggio della società israeliana. Si descrive Israele come paese razzista che applica con il “muro” l’Apartheid. Si solidarizza con “la resistenza dei popoli”, leggesi terrorismo. Tutto questo in poche righe che riportiamo qui di seguito.

 

 

Palestina libera, adesso
L'Italia non deve essere complice del massacro dei palestinesi e dell’occupazione israeliana
Palestina libera, adesso
Sabato 18 novembre
Manifestazione nazionale a Roma (ore 15.00, piazza della Repubblica)

 

Per la revoca dell’accordo di cooperazione militare Italia-Israele
Per la revoca degli accordi economici tra le regioni italiane e le autorità israeliane
Per la revoca del vergognoso embargo dell’Unione Europea contro il popolo palestinese

 

Stop al Muro dell’apartheid
Autodeterminazione per il popolo palestinese
Solidarietà con la resistenza dei popoli
Contro l'occupazione israeliana sanzioni e boicottaggio
Il Comitato organizzatore Palestinalibera2006@libero.it

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lettere@corriere.it

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