Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Unilaterale e sbagliata: la posizione di D'Alema su Israele non aiuta la pace le dichiarazioni di Riccardo Pacifici e Yasha Reibman
Testata: Corriere della Sera Data: 13 novembre 2006 Pagina: 13 Autore: la redazione Titolo: «Critiche dagli ebrei italiani per l'intervista su Israele»
Dal CORRIERE della SERA del 13 novembre 2006:
ROMA — Agli ebrei italiani non è piaciuta l'intervista di Massimo D alema all'Unità di venerdì scorso sulla situazione in Medio Oriente. Alla fine dello shabbat sono arrivate le prime critiche: tutti hanno sottolineato, con vari toni e da diverse posizioni, quella che hanno definito «l'unilateralità» dell' intervento del ministro degli Esteri. I portavoce della comunità ebraiche romana e milanese, Riccardo Pacifici e Yasha Reibman, sono stati i primi. Dopo aver espresso il cordoglio per i morti di Beit Hanun, Pacifici dice di essere rimasto «incredulo di fronte all'analisi di D'Alema del tutto priva dell'elemento scatenante di questa legittima offensiva israeliana: ovvero il fatto che la leadership di Hamas, e non solo, abbia consentito l'unilaterale aggressione con missili Kassam nel sud di Israele e in particolare a Sderot e ad Asqhelon». «E questo — aggiunge — nonostante il ritiro da parte di Israele dell'intera striscia di Gaza, senza lasciare alcun centimetro di terra da contendere con i palestinesi». «Ma anche — continua — per una escalation dell'analisi del conflitto non solo israelo-palestinese ma anche con il Libano, la Siria e soprattutto l'Iran, che vede agli occhi di D'Alema quale unico colpevole di questa situazione sempre e solo Israele». Yasha Reibman avverte che «se la posizione italiana fosse quella di D'Alema sarebbe uno sbaglio. Fare pressioni su Israele per legittimare Hamas, non è detto che rafforzi la strada della pace. In realtà si indebolisce la posizione dell'ala moderata palestinese. Non è detto infatti che la legittimazione di Hamas possa portare ad un accordo: sono loro a non volere riconoscere Israele».
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