Continua la polemica a sinistra sui due cortei del prossimo sabato 18 novembre 2006, uno a Milano e uno a Roma. Nella cronaca di Angela Frenda sul CORRIERE della SERA di oggi 12/11/2006 la "sinistra per Israele" riafferma la sua intenzione di rimanere a guardare quanto accadrà. Ci sembra un atteggiamento alquanto assenteista, come se la sinistra potesse farsi da sola una bella pulizia delle posizioni anti-Israele che ancora la contraddistinguono. Che non sono presenti solo nella estrema, vogliamo fare il nome di D'Alema oppure no ? i vari Colombo,Lerner,Fiano e,speriamo,altri perchè non vanno al corteo e organizzano un bel servizio d'ordine invece da fare, da casa, le Cassandre ?
Ecco l'articolo:
Due cortei gemelli, e allo stesso tempo differenti. Uno a Roma, l'altro a Milano. Entrambi il 18 novembre. Entrambi organizzati per avvicinare il popolo di centrosinistra alle tematiche mediorientali. Ma in realtà divisi già in partenza su come raggiungere la pace nel conflitto israelo-palestinese. Per questo motivo il 18 novembre il centrosinistra apparirà profondamente diviso.
A Milano, all'iniziativa organizzata dal Tavolo per la pace, infatti, ha aderito, oltre al leader ds Piero Fassino e a quello dei Dl Francesco Rutelli (che però non dovrebbero andare di persona), anche Rifondazione comunista. Ed Europa, proprio a voler sottolineare la natura pacifista dell'iniziativa, ieri ha lanciato l'idea di presentarsi alla manifestazione sia con le bandiere palestinesi sia con quelle della Stella di Davide. Facendo proprio il motto «due popoli due Stati», il quotidiano della Margherita vuole ribadire la natura «equilibrata» della piattaforma del corteo di Milano: «Contro il terrorismo... e attento alle sofferenze dei due popoli. Una manifestazione per Israele e per la Palestina». Diversa la situazione del corteo di Roma, realizzato dal Forum Palestina, associazione fondata nel 2001: hanno aderito i Comunisti italiani e il partito di Marco Ferrando (fuoriuscito dal Prc nel maggio scorso). Due modi diversi di concepire la questione. Proprio per questo, fanno sapere da Rifondazione, il Prc ha scelto Milano: «La piattaforma di lavoro della manifestazione di Roma l'abbiamo letta, e ci è bastato per capire che non faceva più per noi». In effetti, il Forum chiede «la revoca dell'accordo di cooperazione militare Italia-Israele, siglato a Parigi nel giugno 2003 e ratificato nel 2005 dall'Italia». Ma anche la revoca «dell'embargo dell'Unione Europea contro il popolo palestinese».
Troppo, non solo secondo Prc, Ds e Dl, ma anche per il rappresentante di «Sinistra per Israele» Emanuele Fiano: «Quella di Roma si annuncia nelle sue premesse come una manifestazione squilibrata e di parte. D'altronde, il pdci Marco Rizzo è uno dei pochi della sinistra con il quale non saprei come instaurare un dialogo. E in questo hanno fatto bene Fassino e Rutelli a dire: noi aderiamo solo a Milano. Si sono differenziati. Come anche Rifondazione. Con Giordano abbiamo avviato un bel percorso, in questi mesi: combattere l'antisionismo».
Manca qualcosa, però, secondo Fiano, anche nell'iniziativa milanese: «Sia chiaro, apprezzo molto lo spirito con cui Flavio Lotti ha promosso questa manifestazione. Solo che io avverto un pericolo, al di là della volontà e delle buone intenzioni degli organizzatori: c'è sempre qualche provocatore pronto a bruciare una bandiera israeliana...». Proprio per questo motivo avverte: «Non ho ancora deciso se andrò. Ma laddove fossi a Milano, anch'io mi presenterei con la doppia bandiera: israeliana e palestinese».
Di tutt'altro avviso il deputato del Pdci Marco Rizzo, che invece ha già deciso di essere presente, «assieme al nostro segretario Oliviero Diliberto», alla manifestazione di Roma: «Quella di Milano è più generica. Quella di Roma, invece, è più precisa: si chiede la revoca dell'accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele. La nostra, insomma, sì, è filopalestinese. Anche se a Milano ci saranno pure compagni del Pdci». E l'idea della doppia bandiera? «Beh, la seguirò quando anche la Palestina avrà il suo Stato. E per quanto riguarda i provocatori, noi li terremo a bada. Ma vedrete che ce li manderanno apposta».
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