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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
11.11.2006 Nell'Ulivo la "sinistra per Israele" pigola,pigola piano piano
la frittata è per sabato 18 novembre a Milano

Testata: Corriere della Sera
Data: 11 novembre 2006
Pagina: 13
Autore: Marco galluzzo
Titolo: «Corteo per la pace a Gaza-Fassino e Rutelli aderiscono-Ma nell'ulivo è polemica»

Riportiamo, volutamente dal CORRIERE della SERA, un giornale che guarda alle forze di governo con occhio benigno, dopo aver invitato i lettori a votare per Prodi alle ultime elezioni, per allontanare da noi qualunque sospetto di partito preso. La notizia è questa: sabato prossimo, 18 novembre, si terrà a Milano l'ennesima manifestazione contro Israele, anche se il titolo sarà magari "Pace a Gaza". Nella sostanza non cambierà il rituale. La novità è che parteciperanno Fassino e Rutelli. Israele sarà sul banco degli imputati, a nessuno verrà in mete di chiedersi come mai Hamas lancia missili Kassam su Israele, l'unico motivo per cui Israele attacca Gaza, e la bella giornata finirà come già sappiamo da altre purtroppo simili. Dalla cronaca del Corriere della Sera leggiamo le timide proteste di alcuni esponenti di quella "Sinistra per Israele" che, se fosse veramente "per" dovrebbe mostrarlo, invece di ricorrere a timide dichiarazioni. Non ce le invenntiamo, sono nella cronaca di Marco Galluzzo. Gravissima poi la partecipazione di Fassino e Rutelli, che daranno credito ad una manifestazione che si annuncia fin dall'inizio come strumentale propaganda antisraeliana. Cui Prodest ? dove "prodest" non è un errore di battitura al posto di Prodi.

Ecco il pezzo:

ROMA — L'appuntamento è per sabato prossimo, 18 novembre, a Milano: da Porta Venezia a piazza Duomo, assieme a tanti cittadini comuni, sfileranno almeno una doppia dozzina di sigle del pacifismo internazionalista, i rappresentanti dei sindacati, degli enti locali, alcuni sottosegretari del governo, esponenti dei Verdi e di Rifondazione. Tutti uniti «per la pace in Medio Oriente». Ma la notizia più ghiotta, almeno per Liberazione, quotidiano comunista, che la "spara" in prima pagina, è la partecipazione al corteo di Piero Fassino e Francesco Rutelli.
In effetti entrambi i leader, segretario ds e vicepremier, hanno aderito politicamente al corteo, con una lunga lettera indirizzata gli organizzatori: «Riteniamo particolarmente prezioso — hanno scritto in una lettera congiunta inviata agli organizzatori — l'impegno che avete assunto, insieme, per promuovere una grande manifestazione dal carattere unitario, capace di dar voce in modo efficace e pacifico alle centinaia di migliaia di donne e di uomini che credono nei valori del dialogo, del rispetto e della pace, e che li praticano quotidianamente nelle grandi organizzazioni di massa, nelle centinaia di piccole associazioni locali, come singoli cittadini. Per questo, sabato 18 novembre, saremo con voi a Milano...».
Per il quotidiano di Rifondazione la fine della lettera, diffusa due giorni fa e firmata in calce da entrambi, autorizza a dire che Rutelli e Fassino non solo aderiscono politicamente, ma potrebbero partecipare in prima persona alla manifestazione. Ieri pomeriggio però l'ufficio stampa dei Ds faceva sapere che il segretario «sarà presente solo se gli impegni della sua agenda lo consentiranno». Mentre il portavoce di Francesco Rutelli dichiarava che il leader della Margherita non sarà in piazza perché «l'adesione è stata del partito e non personale». Del resto, sempre ieri, nel corso della giornata, la manifestazione aveva già perso, almeno in parte, i connotati di evento squisitamente «per la pace». Per assumerne altri più squisitamente politici, enunciati da alcuni esponenti di Rifondazione comunista. Da Marco Rizzo, che sfilerà per denunciare «la strage del popolo palestinese», a Franco Giordano, segretario del partito, che a Milano sarà presente anche per protestare «contro forze apertamente razziste che si affacciano nel governo di Tel Aviv».
Furio Colombo, senatore ds, ex direttore dell'Unità, aveva esternato così le sue perplessità: «Spero che si riesca a fare una vera manifestazione per la pace, temo non sarà così. Riconoscere i diritti di una sola parte equivale a fare pensiero militante, non a lavorare per risolvere la crisi. E come sempre l'equivoco è dietro l'angolo... Fossi Rutelli e Fassino è ovvio che non andrei, una classe dirigente del resto deve far sentire la sua voce in altri modi che quelli dei comuni cittadini, che non hanno altro che la piazza».
Perplessità in parte condivise anche dal giornalista Gad Lerner, per il quale «la partecipazione di Fassino e Rutelli è una questione di lana caprina che fa solo ridere», mentre la vera questione è la «relativa utilità» della manifestazione: «Benvenute per carità, ma il Medio Oriente in questo momento ha bisogno di altro: trattative vere, molta politica, finanziamenti, ecc...». Riassume Emanuele Fiano, deputato ds e appartenente alla comunità ebraica italiana: «Rutelli e Fassino hanno fatto bene ad aderire, resta un azzardo la partecipazione. Queste manifestazioni nascono e si svolgono come borderline enonostante le migliori intenzioni il rischio di infiltrati, provocatori e cretini è sempre molto alto...».

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lettere@corriere.it

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