Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Nessun accordo per il governo palestinese la cronaca di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 07 novembre 2006 Pagina: 16 Autore: Davide Frattini Titolo: «Palestinesi, ancora niente accordo sul governo»
Dal CORRIERE della SERA del 7 novembre 2006:
GERUSALEMME — «Hamas? Forse è meglio ritrovarseli al potere che per le strade, con uomini mascherati e armati». Condoleezza Rice, segretario di Stato americano, è convinta che gli Stati Uniti non debbano rinunciare alla diffusione della democrazia in Medio Oriente, «solo perché qualche volta i risultati del voto non ci piacciono». Non è un cambio di strategia o un via libera al governo guidato dal movimento fondamentalista. Rice ricorda che Hamas «ha fallito perché non è riuscito a ottenere legittimità internazionale», ma i suoi commenti sembrano almeno un sostegno ai tentativi del presidente palestinese Abu Mazen di formare un esecutivo di unità nazionale. Il leader della Mukata ieri sera è arrivato a Gaza per discutere con il premier Ismail Haniyeh. L'accordo, che sembrava ancora una volta vicino, sarebbe saltato sul nome del primo ministro. Hamas avrebbe proposto Bassem Naim, attuale ministro della Sanità, vicino al movimento. Ma Naim è noto per le sue posizioni contro il Fatah, il partito del presidente, ed è difficile che possa essere accettato come l'uomo giusto per guidare un governo che dovrebbe riportare la concordia tra le fazioni. Abu Mazen preferirebbe un tecnico, senza legami con Hamas, per poter ottenere dalla comunità internazionale la fine dell'embargo economico. Naim, 43 anni, medico chirurgo, ha perso un figlio nel 2003 in scontri con i soldati israeliani. Ha studiato in Germania e in Giordania. La piattaforma del nuovo governo resta vaga sulle principali richieste di europei e americani (riconoscimento di Israele e fine della violenza). Hamas conserverebbe otto ministri, il Fatah ne otterrebbe quattro e gli altri posti andrebbero ai partiti indipendenti. Mentre Haniyeh e Abu Mazen parlavano, l'esercito israeliano è andato avanti con l'offensiva tra le case della città di Beit Hanoun, nel nord della Striscia. Sei palestinesi sono rimasti uccisi e una donna, Mirvat Masoud, si è fatta esplodere vicino a un gruppo di soldati, ferendone uno. Il premier israeliano Ehud Olmert ha ripetuto di voler incontrare il libanese Fuad Siniora: «Ho chiesto a due importanti emissari internazionali di lavorare perché si possa arrivare a un colloquio».
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