Dall'OPINIONE del 6 novembre 2006 un articolo sulle mancate forniture militari italiane al Libano. la denuncia di LIBERO, dell'OPINIONE e della PADANIA, sulla base di informazioni fornite con ogni probabilità ha bloccato un affare in corso.
Ora il quotidiano della Confindustria se ne lamenta.
Ecco il testo:
Domenica 29 ottobre 2006 gli italiani hanno potuto constatare che “L’opinione” aveva visto giusto nel riprendere un articolo del sito internet Debka.com, vicino all’intelligence israeliana, in cui si segnalava una futura vendita di batterie di missili di contraerea all’esercito libanese. Che essendo formato e controllato per metà dalle milizie sciite era un po’ come vendere le armi agli stessi Hezbollah. La conferma di averci visto giusto ce l’aveva data un giornalista del “Sole 24ore”, Ugo Tramballi, il quale nientemeno lamentava che “di recente in Parlamento è stata presentata un’interrogazione contro la possibile vendita di missili terra aria al Libano”. Parole che significavano una sola cosa: era vero, al di là delle smentite di repertorio, che il governo Prodi avesse ufficialmente incaricato il ministro della Difesa Arturo Parisi di accelerare le procedure che dovevano permettere alla Alenia di fornire l’esercito del Libano di nuove potenti batterie contraeree di missili Aster 15 che avrebbero dovuto impedire le ricognizioni aeree dell’aviazione con la stella di Davide sulla valle della Bekaa. Per la cronaca l’interrogazione parlamentare che avrebbe bloccato tutto e di cui si è lamentato Tramballi era quella presentata dall’ex sottosegretario agli Esteri del governo Berlusconi Margherita Boniver. Presentata dopo la lettura dell’articolo su L’opinione.
Qualche rigo prima Tramballi si doleva del fatto “che ormai le forniture militari al Libano le farà la Francia perché l’Italia è troppo tentennante nell’evadere una commessa da 500 milioni di dollari. Tramballi parla anche di “cooperazione” e rievoca un fatto increscioso, quando l’ambasciatore in Libano Mistretta “fu redarguito per avere incontrato un capo Hezbollah”. Infine, non dimentico di scrivere sull’house organ di Confindustria, piange il fatto che la Ansaldo “ancora aspetta i propri soldi” per altra fornitura militare. Così ora tutto torna: L’opinione ha rotto le uova nel paniere ai soci di Confindustria nel settore armamenti e adesso “Il sole 24ore” se ne lamenta. Non solo la Ansaldo ma anche la Alenia adesso battono cassa a Prodi. Cosa volete che sia uccidere un po’ di piloti dell’aviazione di Israele: in fondo sono ebrei e secondo il pregiudizio anti semita degli affaristi del ramo armamenti “avrebbero capito”. Magari chiuso un occhio, o anche tutti e due, nella pace eterna. L’Italia inoltre avrebbe persino dovuto mandare degli istruttori a insegnare come si usano queste armi, pertanto i terroristi avranno presto anche il knowhow necessario per fare poi da soli. Altro dettaglio: come se non bastasse il fatto che i missili della Alenia sono costruiti a metà insieme a un partner francese, pare che Chirac fornirà potenti missili anti-carro per prevenire nuove avanzate israeliane all’interno dei propri confini alla caccia di terroristi Hezbollah. Proprio i francesi nei giorni scorsi avevano anche minacciato di abbattere gli aerei israeliani che fanno ricognizioni sui cieli libanesi per impedire che arrivino dall’Iran attraverso la Siria le armi agli Hezbollah. Ecco dunque da che parte stanno l’Italia equivicina del centro sinistra e l’Europa dell’asse franco-tedesco-italiano: da quella dei terroristi, certo non da quella di Israele.
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