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Finalmente si incomincia a parlare di un argomento da sempre volutamente ignorato dai media e di conseguenza sconosciuto all'opinione pubblica: gli ebrei espulsi dai paesi arabi dopo la fondazione dello Stato di Israele.
Israele ne ha sempre accennato timidamente, quasi temendo di disturbare, senza mai insistere sull'argomento a conferma della tesi che gli israeliani, a differenza degli arabi, sono incapaci di farsi pubblicita'.
Gli 850.000 ebrei scacciati dai paesi arabi nel 1948, arrivati in Israele come profughi, sono diventati israeliani immediatamente e, nonostante i tanti, infiniti problemi dovuti a malattie, malnutrizione, diverse abitudini igieniche e alimentari e un Paese poverissimo come era Israele all'epoca, furono subito assorbiti dal resto della popolazione e accolti come fratelli.
850.000 ebrei espulsi dopo averne confiscato i beni, dallo Yemen all'Egitto, dall'Arabia Saudita alla Siria, Dalla Libia, dal Marocco all'Iraq, ebrei che vivevano in quei paesi da centinaia d'anni, scacciati, molti uccisi, presi a pedate e sbattuti fuori solo perche' a migliaia di chilometri di distanza era nato un Stato di nome Israele, un paese minuscolo non arabo e musulmano in mezzo all'immensita' araba e musulmana.
Inaccettabile per gli arabi.
Perche' si parla solo adesso dei profughi ebrei dai paesi arabi? Non certo per avere soldi, non certo per riavere i loro beni perduti. E poi da chi? Dagli arabi? Quando mai si sognerebbero di ridare agli ebrei quello che era degli ebrei.
Se ne parla per non dimenticare quella tragedia.
Se ne parla per cercare di riequilibrare la storia e il ministro della Giustizia israeliano Meir Sheetrit, di origine marocchina, ha finalmente fatto scoppiare il caso raccolto immediatamente dal gruppo " Giustizia per gli ebrei dei paesi arabi" che vuole documentare i fatti affinche' la loro storia di 2500 anni non vada perduta.
La storia drammatica di questi ebrei mediorientali doveva diventare il cavallo di battaglia di Israele per controbilanciare la propaganda araba sui profughi palestinesi , strombazzata ai quattro venti e bevuta da tutti con sentimenti di odio e avversione verso Israele, colpevole di averli "scacciati". Grande menzogna poiche' la maggior parte usci' dal paese a causa della guerra, come sempre accade quando ci sono dei conflitti, e i soldati arabi li rinchiusero subito in campi di raccolta impedendo loro di assimilarsi alle altre popolazioni arabe, col disegno evidente e cinico di usarli per demonizzare Israele e per impietosire il mondo. Diusegno perfettamente riuscito, al di la' di tutte le aspettative. Il mondo sbava pieta'.
Ci sono stati 600.000 profughi palestinesi nel 1948, che dico, profughi! Profughissimi! Sono l'emblema del profugo! La santificazione del profugo, il profugo colla P maiuscola. Solo di loro si parla per sputare su Israele e per succhiare soldi alla comunita' internazionale.
Professionisti del marketing dell'odio , del ricatto e dell'autocommiserazione, gli arabi.
Avete mai letto o sentito parlare di profughi ebrei?
Avete mai sentito parlare di quello che successe agli ebrei in Europa dopo la 2 WW e dopo la Shoa'? Furono immediatamente dichiarati "indesiderabili" dall'Europa, quelli dei paesi arabi furono dichiarati supperindesiderabili dai popoli di Maometto.
Eppure nessuno ne parla, nessuno denuncia, nessuno si incazza, nessuno si scandalizza. A nessuno frega niente della tragedia dei sopravvissuti in Europa costretti a vagare tra un "indesiderabile" all'altro, coperti di stracci, affamati, era loro preclusa persino la possibilita' di arrivare in Israele.
Dovevano, una volta usciti dai lager, sparire , diventare invisibili. INDESIDERABILI E INDESIDERATI, simbolo scomodo delle colpe europee.
Gli altri, quelli mediorientali, calcio in culo e via dopo previo spogliamento di ogni loro bene.
Non hanno mai suscitato la pieta', non hanno mai risvegliato l'interesse di nessuno, i cattocomunisti non li nominano neppure, hanno altro di cui occuparsi loro, devono inveire contro Israele, devono piagnucolare sui palestinesi e con i palestinesi.
Fanno pena i palestinesi, poverini, tanto poverini, scacciati dalle loro case e ancora senza una patria, poverini, tanto poverini!
Dopo 60 anni sono ancora la', rinchiusi nei campi, quelli in Libano non hanno i diritti civili, non sono considerati libanesi, non possono nemmeno possedere una casa, un negozio, un pezzo di orto. Arabi tra arabi, odiati dagli arabi, discriminati dagli arabi.
Rinchiusi dagli arabi per farli diventare sempre piu' cattivi come si fa con i cani da combattimento, piu' li bastonano e piu' feroci diventano.
Tutti i profughi del mondo, meno gli ebrei naturalmente, sono stati aiutati da un unico ufficio delle Nazioni Unite, un ufficetto per tutti; dai milioni di profughi europei, esclusi gli ebrei naturalmente, ai molti milioni di profughi africani, asiatici, tutti la' , rappresentati da un inutile ufficetto del Palazzo di Vetro.
I 50 milioni di profughi europei reduci dalla 2 guerra mondiale non ci sono piu', hanno trovato la loro sistemazione e tutti fanno, felicemente o meno , parte di qualche nazione, quindi non hanno piu' bisogno di aiuti.
I molti milioni di rifugiati africani non li caga nessuno quindi anche per loro l'ufficetto e' inutile.
Esiste invece la Madre di tutti gli uffici per rifugiati, il famigerato URNWA, che rappresenta soltanto, e dico soltanto, i profughi arabi, diventati palestinesi, di 60 anni fa. Profughi per diritto ereditario. Unici al mondo ad essere profughi di padre in figlio, come le famiglie reali.
Mantenuti dalla carita' pubblica mondiale, ricoperti di miliardi che vengono regolarmente intercettati e ingoiati dai loro aguzzini, prima era Arafat , adesso i suoi
successori altrettanto corrotti e spietati.
Inutili i tenativi di Israele, dal 1967 in poi, di metterli a vivere in villaggi normali, Arafat minacciava di morte chiunque pensasse di accettare, inutili i recenti tentativi della comunita' internazionale di costruire case nella striscia di Gaza abbandonata da Israele per consentire all'ANP di gettare le basi di uno stato. Illusione!
Tutto Inutile, loro stanno la', chiusi, a pensare che tutto sia colpa di Israele.
Tenuti in ostaggio da chi vuole la guerra e dai dirigenti, tutti palestinesi, dell'URNWA che e' una macchina mangiasoldi internazionale, il motivo principe, magna-magna generale, per cui esistono ancora i campi profughi.
I soldi che si mangiano sono i soldi vostri, cari miei, soldi nostri per educare all'odio gente che doveva e poteva diventare parte di uno stato palestinese.
"E io pago" diceva Toto', gia' paghiamo tutti perche' ai palestinesi non interessa la Palestina, loro non vogliono la Palestina, non e' questo il loro problema.
Il loro problema e' l'esistenza di Israele.
La Palestina e' solo una scusa, fumo negli occhi per gli idioti buonisti occidentali e per scatenare le masse islamiche, potevano farsela 60 anni fa la Palestina, hanno preferito allevare, come belve feroci, dei disgraziati che si sono moltiplicati fino a diventare da 600.000 quasi 7 milioni. Che figliate, ragazzi!
Una bella differenza con gli 850.000 profughi ebrei che , lavorando e assimilandosi al resto della popolazione israeliana, hanno fatto grande Israele.
Il mondo non vuole riconoscerlo ma dovranno rassegnarsi i difensori dei palestinesi e dovranno chiedersi come mai questa disparita' di risultati tra profughi della stessa area geografica e nello stesso periodo storico . Dovranno riconoscere gli amatori degli arabi che quei 600mila sono stati cinicamente usati per demonizzare Israele, per giustificare la guerra, per motivare il terrorismo e per avere tanti cani rabbiosi fuori di testa pronti a fare le bombe umane.
I cattocomunisti, quelli che urlano palestina libera, quelli che odiano Israele, dovranno riconoscere che la Palestina poteva essere libera e autonoma 60 anni fa ma che i primi a non volerlo sono stati gli arabi.
Dovranno riconoscerlo? Cosa sto scrivendo? Quando mai? Potrebbero riconoscerlo se fossero persone pensanti, se non fossero cosi' obnubilati dall'odio antisemita, se non fossero cosi' manigoldi e amanti del fondamentalismo antioccidentale.
600mila arabi vivono in miseria, senza mai lavorare, senza aver mai lavorato, ostaggi dei loro fratelli e del loro odio, da 60 anni in campi schifosi, lerci, senza fogne, dove se tocchi qualcosa hai la cagarella per due settimane almeno. L'unico periodo vivibile della loro vita di eterni profughi l'hanno avuta durante l'occupazione israeliana dopo il 1967, Israele gli aveva costruito le fogne, li mandava a scuola, voleva sistemarli in villaggi normali e vivibili, aveva tentato di farne degli esseri umani.
Sono letteralmente precipitati in un baratro di merda quando i territori sono passati all'ANP e qualcuno, sottovoce, lo ammette.
Che differenza di amore per la propria gente, che diversita' di valori e di civilta':
gli 850.000 ebrei mediorientali e del nord Africa cessarono di essere profughi i nel momento stesso in cui arrivarono in Erez Israel, 60 anni fa, oggi i loro discendenti sono imprenditori, scienziati, ministri, politici.
Uuno e' anche diventato Presidente dello Sato ...beh lasciamo perdere...magari lui era meglio se restava in Iraq.
Deborah Fait
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