La "dichiarazione di rifiuto" di un soldato di leva israeliano diffusa da Luisa Morgantini, dimostra l'ingenuità di chi l'ha scritta e la natura democratica di Israele
Testata: Informazione Corretta Data: 18 ottobre 2006 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «La "dichiarazione di rifiuto" di un soldato di leva israeliano»
Luisa Morgantini, la nota esponente di Rifondazione Comunista ha diffuso la lettera di un obiettore di coscienza israeliano La pubblichiamo con la sua nota introduttiva e con un nostro commento:
Care tutte e tutti, vi inoltro la dichiarazione coraggiosa di Omri Evron che si è rifiutato di servire nei territori occupati palestinesi e che ora sta scontando 14 giorni di carcere militare in isolamento. Domani andrà a giudizio un altro coraggioso refuskink Lior Volynitz. La lettera di Omri è stata tradotta all’italiano da sua zia Raya Cohen. Di seguito troverete gli indirizzi per poter scrivere lettere di protesta ad Amir Peretz e lettere di solidarietà ad Omri. Un abbraccio Luisa Morgantini
Omri Evron Military ID 6153157 Military Mail 02507,
IDF Amir Peretz – Ministro della Difesa Ministero della Difesa 37 Kaplan St. Tel Aviv 61909 Israele sar@mod.gov.il Fax 00 972 3 696 27 57 00 972 3 691 69 40
Dichiarazione di rifiuto Omri Evron, Tel Aviv 12 Ottobre 2006
Io, Omri Evron, rifiuto di servire nell’esercito perché intendo restare fedele ai principi morali in cui credo. Il mio rifiuto di arruolarmi è un atto di protesta contro l’occupazione militare protratta del popolo palestinese, un occupazione che approfondisce e fortifica l’odio e il terrore fra i popoli. Mi oppongo alla partecipazione alla guerra crudele per il controllo dei territori occupati, una guerra condotta per proteggere le colonie israeliane e per mantenere l’ideologia della “Grande Israele”. Rifiuto di servire un’ideologia che non riconosce il diritto di tutte le nazioni all’indipendenza e alla coesistenza pacifica. Non sono preparato a contribuire in alcun modo all’oppressione sistematica di una popolazione civile e alla privazione dei suoi diritti, così come essa viene effettuata dal regime dell’apartheid e dalle truppe israeliane nei territori occupati. Sono sdegnato per l’incarcerazione di milioni di persone dietro muri e checkpoint, e per la fame che ne consegue. Mi rifiuto di arruolarmi perché non credo che la violenza sia una soluzione e che la guerra porti la pace. Mi rifiuto di servire le industrie degli armamenti, le aziende globali, gli avidi appaltatori, i predicatori di razzismo e i cinici leader la cui attività è volta all’incremento della sofferenza, e che deprivano le persone dei loro diritti umani basilari. Il mio rifiuto serva a portare l’attenzione sul fatto che non tutti sono pronti a farsi indottrinare e cooptare per cause nazionaliste e razziste. Con questo atto voglio esprimere la mia solidarietà con tutti i prigionieri per la libertà in tutto il mondo. Mi rifiuto di credere alle bugie diffuse allo scopo di indurre divisioni e antagonismi fra i lavoratori delle due parti così che essi non possano allearsi nella lotta per i loro diritti. Vorrei che il mio rifiuto sia un messaggio di pace e di solidarietà e un appello a coloro che uccidono e sono pronti a farsi uccidere per interessi che non sono i loro, a deporre le armi e a unirsi nella lotta per un mondo più giusto. Sebbene sia conscio che questo atto costituisce una violazione delle leggi israeliane, mi sento tenuto a mantenere i miei valori democratici, umanistici ed egualitari. Il governo militare di milioni di Palestinesi non è democratico. È mio dovere oppormi a qualunque legge che renda possibile privare altri dei loro diritti e della libertà, o trattarli con tale violenza da negare la loro umanità fondamentale. Rifiuto di uccidere! Rifiuto di opprimere! Rifiuto di occupare! Dichiaro la mia lealtà alla pace e rifiuto di servire la guerra e l’occupazione! Omri Evron
Che dire ? Che una lettera simile è possibile solo in un paese più che democratico, dove non servire il proprio paese comporta la pena di ....14 giorni di restrizione alla propria libertà. dopo di che, stop, tutto finito. ma quale sia la "cultura" che produce simili comportamenti la si capisce quando il giovane mancato soldato scrive " Mi rifiuto di credere alle bugie diffuse allo scopo di indurre divisioni e antagonismi fra i lavoratori delle due parti così che essi non possano allearsi nella lotta per i loro diritti ". povero Omri, crede ancora che il pacifismo difenda l'interesse dei lavoratori ! se avesse studiato un po' di storia del comunismo userebbe la parola "lavoratori" con ben altra coscienza. Lui è sicuramente in buona fede, crescerà, studierà,conoscerà e si renderà conto che per difendere la libertà del proprio paese dalle varie Morgantini di turno, a volte occorre anche far ricorso alla forza, alla guerra. Come successe nella guerra di liberazione contro il nazi-fscismo. anche allora c'erano le Morgantini pacifiste. Se si fosse dato loro retta oggi l'Europa sarebbe nazista e comunista. Per fortuna non è andata così.