Gentile Redazione di IC,
seguo tutti i commenti pubblicati sul vostro sito condividendoli il più
delle volte. Ma a proposito del caso Farina non sono d'accordo con
l'impostazione che date alla vicenda. Infatti, senza voler entrare nel
merito delle responsabilità del giornalista, sul quale la magistratura e
l'ordine professionale di appartenenza sono gli unici competenti a poter
emettere una sentenza, credo che la lotta al terrorismo la si faccia anche
con il rispetto di quelle regole democratiche che proprio i terroristi
vogliono abbattere. Se Abu Omar è/era un terrorista e se esistevano prove
della sua attività perchè non arrestarlo e processarlo o estradarlo negli
USA invece di sequestrarlo, offrendo così il fianco alla macchina
propagandistica dei terroristi? Ho sempre ammirato Israele per la sua capacità, anche nei momenti più difficili della
sua storia, di credere comunque nella democrazia, derogando dai metodi
consentiti dal diritto internazionale soltanto quando non c'era altra alternativa. Ma nel caso di Abu Omar l'alternativa c'era, visto che si > trovava in Italia, un Paese occidentale impegnato nella lotta al
terrorismo, e non in uno di quegli "Stati canaglia" che offrono ospitalità
ai vari Hezbollah, Hamas, Al Qaeda. Credo che sia dovere di ogni cittadino
difendere il proprio Stato e collaborare con le autorità segnalando
situazioni e persone pericolose. Ma farlo violando le regole a danno di
altre istituzioni dello Stato, quale è la magistratura, rappresenta una
minaccia alla civiltà ed alla democrazia ed un gro sso favore agli estremismi ed ai terroristi.
lettera firmata
Gentile lettore,
la sua lettera sarebbe da condividere interamente se non ci fosse un ma.
Se l' l'Italia fosse un paese come lei lo descrive, lei avrebbe ragione.
Purtroppo nel nostro paese buona parte della magistratura manda assolti -
o non processa nemmeno - imputati di terrorismo che in qualsiasi altro
paese democratico sarebbero già in galera. Non sappiamo se Abu Omar fosse
realmente colpevole, è certo però che nel nostro paese non l'avremmo mai
saputo. Se lei legge gli articoli di Magdi Allam, che non può essere
sospettato di islamofobia, si sarà reso conto della vera funzione che
svolgono le moschee in Italia (e non solo). Ha diritto una democrazia a
difendersi ? Anche lei riconosce che Israele, pur essendo un esempio di
stato democratico, quando deve combattere il nemico a volte ricorre a
misure estreme. Tra Israele e l'Occidente c'è una profonda differenza.
Israele sa di essere in guerra, l'Occidente non ancora.
Per questo difendiamo la scelta di Renato Farina, aggiungendo, se ve ne
fosse bisogno, che ci comporteremmo come lui. Con queste idee difendiamo
il diritto di Israele a vivere in pace e sicurezza. Legga il Corriere
della Sera di oggi (ma sarà oggi anche su IC con un nostro commento) la
vicenda del giornalista di Famiglia Cristiana Guglielmo Sasinini. Anche
lui sarà giudicato dalla legge e dall'ordine dei giornalisti. Ma quale
abissale differenza tra lui e Farina ! per lui contavano i danè (e quanti
!) mentre per Farina la motivazione era ideale e civile. Eppure i due casi
verrannon trattati e giudicati in eguale misura. Le citiamo Sasinini
perchè è l'esperto di Famiglia Cristiana per il Medio Oriente, sovente
criticato da noi su Informazione Corretta.
Riassumendo, siamo o no in guerra con il fondamentalismo islamico ? se la
risposta è sì, allora collaborare con la CIA, il Mossad o altri servizi
segreti in difesa della democrazia è non solo giusto e morale. E' un
dovere.
IC redazione (a.p.)